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Covid, servono più impianti per ossigeno medicale

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Con la pandemia la richiesta di ossigeno medicinale e’ aumentata di dieci volte, e anche se l’Italia ha retto all’impatto del boom della domanda, pur con evidenti limiti strutturali, tutto il sistema andrebbe ammodernato, per non trovarsi impreparati ad una eventuale nuova emergenza. L’occasione, scrive in un appello Federchimica-Assogastecnici, l’associazione dei produttori, potrebbe venire dal Recovery Fund, da cui si potrebbero ottenere i 300 milioni di euro necessari. L’arrivo del Covid, spiegano gli esperti, ha messo in luce una situazione di preoccupante inadeguatezza. “Le imprese del settore hanno profuso uno strenuo impegno per garantirne la disponibilita’ nelle strutture sia pubbliche, sia private. Un lavoro senza sosta, che ha comportato la necessita’ di installazioni spesso provvisorie, realizzate in emergenza e a volte in condizioni al limite dei normali standard operativi che devono essere garantiti a pazienti e operatori sanitari”. Farsi trovare impreparati nel caso di nuove possibili emergenze sanitarie, continua la nota, e’ impensabile. “Il settore chiede percio’ che la Missione Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – all’interno del cluster “innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria”, preveda investimenti dedicati al potenziamento degli impianti di erogazione e distribuzione di ossigeno medicinale nelle strutture sanitarie, da attrezzare con un congruo numero di posti letto dotati degli opportuni dispositivi medici per poter erogare i corretti flussi di ossigeno richiesti dalle attuali terapie, da 5 a 10 volte piu’ elevati del normale. Si tratta di un intervento stimato in circa 300 milioni di euro per il periodo 2021-2026, che consentirebbe un ammodernamento delle strutture sanitarie non solo per sostenere nuove possibili ondate pandemiche, ma per permettere a ospedali, cliniche ed RSA di gestire in modo appropriato anche l’attivita’ ordinaria”. Nel 2020, sottolineano i produttori, sono stati consegnati agli ospedali circa 160 milioni di litri di ossigeno liquido medicinale. Anche la consegna delle bombole e dei piccoli contenitori criogenici di ossigeno liquido e’ notevolmente cresciuta per sostenere una richiesta ben superiore rispetto all’anno precedente. “Altrettanto considerevoli gli investimenti: a titolo di esempio, nell’anno di gestione della pandemia, le imprese hanno installato negli ospedali circa 300 grandi serbatoi criogenici aggiuntivi”.

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Tenta il cavallo di ritorno ma all’appuntamento trova i Carabinieri, preso a Qualiano

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Tenta il cavallo di ritorno ma all’appuntamento ha trovato un carabiniere in borghese che si è finto il proprietario della vettura rubate e che avrebbe dovuto versare 600 euro per riavere indietro la macchina. E’ accaduto a Qualiano, nel Napoletano. Tutto ha avuto inizio quado un uomo non ha ritrovato la sua auto che aveva lasciato in sosta. Pochi minuti dopo ed è giunta la telefonata: l’interlocutore ha chiesto 600 euro. La vittima però non si è piegata all’estorsione e ha raccontato tutto ai Carabinieri della stazione di Qualiano. Uno di loro, in abiti civili, si è sostituito al proprietario della macchina rubata e si è presentato all’incontro maliziosamente pianificato per incastrare il malvivente. Seicento euro il prezzo pattuito per la restituzione, da portare in una busta chiusa. Un 40enne ha raccolto il plico dalle mani del militare per poi ritrovarsi circondato da gazzelle e carabinieri in uniforme. Al suo polso sono scattate le manette.

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Pallavolo donne: finale Champions è Conegliano-Scandicci

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La finale di Champions League della pallavolo femminile sarà un affare tutto italiano. Domani a Istanbul saranno Conegliano e Scandicci a contendersi il trofeo. E se Conegliano (che in semifinale ha battuto la Vero Volley Milano 3-1) non è una novità, la vera sorpresa è Scandicci che ha rifilato un secco 3-0 alle padrone di casa del Vafibank e giocherà la sua prima finale Champions. Sarà ancora l’A.Carraro Prosecco Doc Conegliano a tentare l’assalto alla CEV Champions League. Nella prima semifinale della Final Four in programma alla Ulker Sports Arena di Istanbul, la squadra di coach Santarelli supera per 1-3 la Numia Vero Volley Milano nel derby italiano, una sfida infinita tra le due migliori compagini italiane che nell’ultimo anno è valsa lo scudetto e la Champions League 2024.

La semifinale la vince Conegliano al termine di un match combattuto e ben giocato da entrambe le formazioni. Le venete domani andranno a caccia della terza CEV Champions League, e soprattutto di un Grande Slam che entrerebbe nella storia dopo i successi di Supercoppa, Coppa Italia, Mondiale per Club e Scudetto. L’avversaria è la Savino Del Bene Scandicci che nell’altra semifinale di giornata dà spettacolo contro le turche del Vafibank: Scandicci che gioca un match perfetto, una gara da incorniciare per Antropova e compagne che hanno letteralmente dominato sin dai primi scambi. Domani pomeriggio (alle 18) la finalissima tutta azzurra: i favori del pronostico sono per Conegliano, ma la crescita di Scandicci è stata notevole, e Antropova e compagne non partono di certo battute. Per il secondo anno di fila la CEV Champions League è a tinte azzurre, la sesta nella storia della competizione. Comunque vada, sarà un successo.

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Le 2 reporter colombiane stanno bene e non sono su nessuna barca

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Il ministero degli Esteri italiano conferma che le due giornaliste colombiane per le quali il presidente del Paese sudamericano Gustavo Petro aveva chiesto aiuto all’Italia e a Malta per localizzarle, dopo aver sostenuto che si trovavano a bordo di una nave della “Flottiglia della Libertà” diretta a Gaza, stanno bene e che non si trovavano all’interno dell’imbarcazione attaccata.

“Le due colombiane che si trovano a Malta non erano sulla nave. Il nostro consolato ha preso contatto con loro, le sta aiutando a tornare e stanno bene”, ha dichiarato un comunicato del ministero degli Esteri italiano. Bogotá aveva mobilitato la sua ambasciata in Italia e il suo consolato a Malta chiedendo ad entrambe le nazioni aiuto per localizzare le reporter Alejandra Cuéllar e Diana Carolina Alfonso, che a detta del governo colombiano viaggiavano sull’imbarcazione dell’ong umanitaria apparentemente attaccata da droni israeliani. Nel chiedere l’aiuto di Roma e La Valletta Petro aveva definito “nazista” il presunto attacco alla nave con aiuti per la popolazione palestinese da parte di droni israeliani.

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