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Esteri

La Cina avverte Usa, vicini a nuova Guerra Fredda

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Gli Stati Uniti stanno diffondendo un “virus politico” per “attaccare e screditare” la Cina ad ogni opportunita’ in un momento in cui le due nazioni dovrebbero al contrario cooperare per affrontare il Covid-19: Washington, e’ l’accusa diretta del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, sta spingendo gli eventi “a un passo da una nuova Guerra Fredda”. L’amministrazione del presidente Donald Trump “ha detto tante bugie”, ha rincarato Wang nella conferenza stampa a margine dei lavori parlamentari, tenuta quest’anno in videconferenza a causa delle misure anti-virus. Chiedendo di evitare lo scontro, i due Paesi dovrebbero lavorare “per mitigare l’impatto della pandemia sulle proprie economie e su quella globale”, e “dovrebbero cooperare in una logica ‘win-win’ e di rispetto reciproco”. Allo stesso tempo, “gli Usa devono rinunciare a voler cambiare la Cina e rispettare” la sua volonta’ di sviluppo. Le dure osservazioni di Wang sono arrivate quando le tensioni tra Washington e Pechino si sono intensificate come mai accaduto dal riavvio delle relazioni diplomatiche dalla fine degli anni ’70, tra i contenziosi sul commercio, sulla responsabilita’ della pandemia del Covid-19 rilevato per la prima volta nella citta’ cinese di Wuhan a fine 2019, fino ai capitoli Hong Kong e Taiwan che il ministro, a capo della diplomazia cinese essendo anche il Consigliere di Stato, ha declassato ad “affari interni” su cui le interferenze straniere e americane sono “inaccettabile”. Da quando il numero di infezioni da Covid-19 ha avuto a fine marzo un’impennata negli Usa, Trump ha intensificato gli sforzi per dare la colpa alla Cina – “Incompetente, non ha voluto fermare i virus”, ha ribattuto anche oggi – con un occhio pure al voto presidenziale di novembre: Pechino, ma anche la Russia di Putin “non vogliono che vinca”, ha insistito il tycoon. Sul risarcimento danni chiesti alla Cina per le conseguenze della pandemia, Wang ha invitato a “non violare la sovranita’ e la dignita’” della nazione. La Cina e’ “aperta” agli sforzi e alla cooperazione internazionale per identificare la fonte della pandemia, a patto che l’indagine sia “libera da interferenze politiche” e basata su “motivazioni scientifiche”. Su Hong Kong c’e’ l’importanza di varare subito la legge sulla sicurezza nazionale dei territori, colpiti dalle proteste da giugno 2019: “Le violente attivita’ terroristiche sono aumentate e le forze esterne hanno interferito illegalmente”. Accuse agli Stati Uniti per le intromissioni su Taiwan, la cui riunificazione con la madrepatria “e’ un trend della storia”. Il Dragone ha mantenuto legami amichevoli con i suoi vicini, Giappone e Corea del Sud. Sull’altra Corea, quella del Nord, Wang ha espresso la speranza che possa riprendere quanto prima il dialogo con Washington sulla denuclearizzazione. Il Nord “ha adottato molte misure positive negli ultimi anni”, con lo stop ai test su nucleare e missili intercontinentali. “Purtroppo, non vi e’ stata risposta sostanziale da parte americana”. I media nordcoreani, in mattinata, hanno riferito la riunione della Commissione militare centrale presieduta dal leader Kim Jong-un per rafforzare la deterrenza nucleare della nazione. Intesa con la Russia, con cui “c’e’ sostegno reciproco contro la diffamazione dei Paesi Occidentali”. Con l’Ue, “l’interazione dovrebbe essere un ciclo positivo capace di dare il via al successo reciproco, non a uno scontro che finisca con un solo vincitore”, ha osservato Wang, rigettando le accuse mosse alla Cina di uso della ‘diplomazia delle mascherine’, il materiale medico dato ai Paesi europei contro il Covid-19, per dividere e guadagnare peso politico tra i 27 Stati dell’Unione.

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Zelensky: due i caccia russi abbattuti da droni navali

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Sono due i caccia russi Sukhoi Su-30 abbattuti da droni marittimi ucraini sul Mar Nero in meno di 24 ore, secondo quanto afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato da Ukrinform. “Ringrazio i nostri ragazzi che stano incrementando le capacità di difesa a lungo raggio dell’Ucraina, sia in aria che in mare”, ha aggiunto Zelensky che ha definito l’operazione “brillante”. Il secondo abbattimento di Su-30 russo sul Mar Nero è stato confermato da Kyrylo Budanov, capo del Servizio d’intelligence militare ucraino (Gur) che operano questi droni navali. Budanov, sempre citato da Urkinform, ha definito la duplice operazione come un “momento storico”.

Secondo Budanov, per l’abbattimento dei due Su-30 sono state utilizzate tre imbarcazioni senza pilota Magura V7, una variante utilizzata come difesa antiaerea del Magura V5. I droni marittimi erano dotati ciascuno di due missili antiaerei Aim-9 Sidewinder di fabbricazione americana, modificati da missili aria-aria (cioè lanciati da un aereo contro un altro aereo) a terra-aria. Il capo del Gur ha riferito che l’equipaggio del primo Su-30 è sopravvissuto ed è stato recuperato nel Mar Nero da una nave civile, mentre non sono sopravvissuti quelli del secondo.

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Hamas, giustiziati diversi saccheggiatori di cibo a Gaza

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Secondo numerose fonti palestinesi da Gaza, Hamas ha giustiziato diversi presunti saccheggiatori dopo diversi incidenti in cui bande armate hanno attaccato depositi di generi alimentari e mense nella Striscia. Ismail Al-Thawabta, direttore dell’ufficio stampa di Hamas, ha reso noto che sono state eseguite diverse “esecuzioni rivoluzionarie” contro “criminali di alto rango” il cui coinvolgimento nei saccheggi è stato dimostrato. Quindi ha spiegato che alcuni saccheggiatori hanno agito sotto l’egida di un clan, mentre altri come gruppi organizzati, alcuni dei quali, secondo lui, hanno ricevuto il sostegno diretto di Israele.

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Harry torna ad attaccare la monarchia: gelo totale con re Carlo dopo l’intervista alla BBC

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harry e meghan

«Ogni famiglia infelice è infelice a modo suo», scriveva Tolstoj. E quella dei Windsor continua a dimostrarlo. Dopo l’intervista rilasciata dal principe Harry alla BBC, i rapporti con re Carlo sono ai minimi storici. Secondo fonti vicine a Buckingham Palace, le parole del duca di Sussex avrebbero ulteriormente inasprito le tensioni familiari, già esplose negli ultimi cinque anni.

LE PAROLE CHE HANNO FATTO INFURIARE BUCKINGHAM PALACE

Nel corso dell’intervista, Harry ha toccato temi delicati, parlando anche della malattia del padre. Un passaggio sul “tempo rimasto” a Carlo è stato giudicato da molti sudditi di pessimo gusto. «Non è il modo per ottenere una riconciliazione», ha commentato un residente di Windsor. In tanti ricordano l’esempio della regina Elisabetta, che mai avrebbe approvato un simile approccio mediatico.

Harry si è detto deluso per la revoca della scorta a lui, Meghan e ai loro figli. Una decisione che ritiene legata alla volontà della Corona di punire la loro scelta di lasciare il Regno Unito. E ha anche accennato velatamente alla morte di sua madre Diana, suggerendo che «c’è chi vuole che la storia si ripeta».

LO STRAPPO CON IL PADRE E LA CORTE

A peggiorare la situazione, la sconfitta di Harry alla Corte d’Appello di Londra, che ha confermato la legittimità della revoca della protezione armata. Il principe sostiene di essere vittima di una trappola governativa, e ha annunciato che scriverà alla ministra degli Interni Yvette Cooper e, se necessario, anche al premier Keir Starmer.

Il Palazzo ha reagito in modo inusuale con un comunicato ufficiale che, senza citare direttamente Harry, ha ricordato che la questione sicurezza è stata più volte valutata dai tribunali, con la stessa conclusione: nessuna protezione speciale per il principe.

IL CONGELAMENTO DEI RAPPORTI FAMILIARI

«Mio padre non mi parla più», ha ammesso Harry. «Ci sono membri della famiglia che non mi perdoneranno mai». Un riferimento diretto all’autobiografia Il minore e ad altre tensioni mai risolte. Harry ha anche detto di conoscere i nomi dei responsabili delle decisioni più dolorose.

Da parte della famiglia reale, la fiducia è ormai compromessa. Le parole del principe avrebbero convinto Buckingham Palace che non è più possibile alcun dialogo riservato. «Le sue dichiarazioni dimostrano che non ci si può fidare di lui», trapela da fonti vicine alla Corona. Il loro ultimo incontro risale al febbraio 2024, quando Harry volò a Londra per vedere il padre dopo l’annuncio della sua malattia. Ma quel fragile momento di riavvicinamento si è dissolto.

UN FUTURO SENZA RICONCILIAZIONE?

Harry ha ammesso di non credere più che potrà portare i suoi figli in Gran Bretagna, farli conoscere al nonno e legarli a quel Paese che pure fa parte del loro patrimonio culturale. A quanto pare, la volontà di normalizzazione a corte è oggi inesistente. E il principe resta, ancora una volta, più lontano che mai dalla sua famiglia.

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