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Vittorio Sgarbi show a Sutri, fa cittadino onorario Lucano e prendono in giro il Pci e Minniti

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Vittorio Sgarbi (sindaco di Sutri) che concede la cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano, primo cittadino di Riace e icona dell’ accoglienza dei migranti, sospeso e indagato per una serie di reati tra cui il favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina. Detta così pare una cosa normale. Ma che c’azzecca l’istrionico e urlatore Sgarbi, berlusconiano irregolare, col comunista calabrese amato a sinistra perchè integrava migranti ? Nulla. Ma Sgarbi da sindaco è uno che dona cittadinanze. Ne ha regalata una anche al magistrato Armando Spataro, appena andato in pensione.
Comunque  al teatro di Capranica Sgarbi ha consegnato  l’onoreficenza a Lucano, con Sutri e Oriolo Romano, nel corso di uno show.

Mimmo Lucano e Vittorio Sgarbi. Le interviste prima del conferimento della cittadinanza onoraria

Quando gli si ricorda che il tribunale del riesame di Reggio Calabria ha definito Lucano “socialmente pericoloso” e “afflitto da una sorta di delirio di onnipotenza”,  il buon Sgarbi ha avuto gioco facile a dire che che “socialmente pericolosi sono i giudici. Il delirio di onnipotenza è della magistratura”. Ma Sgarbi sa essere anche ecumenico: “Il mio obiettivo è far dialogare Salvini e Lucano. Credo sia giusto che la Lega tenga conto di un’iniziativa umanistica come la sua”. Accanto a Sgarbi c’è il sindaco di Riace. Che sorride quando sente Sgarbi parlare di un nuovo Poi: “Sono pronto a rifondare il Pci. Partito della cultura italiana.
Speriamo Lucano voglia iscriversi. Io vorrei candidarlo alle Europee” dice Sgarbi che promette  interrogazioni parlamentari e legge alcuni passaggi della prima ispezione del ministero dell’ Interno, che aveva valutato positivamente il modello Riace.

Poi c’è il panegirico di Lucano. “Questo è un uomo che ha dedicato all’ accoglienza buona parte della sua vita. L’ esperienza di Riace ha bisogno del supporto dello Stato”. Perché – chiede Sgarbi – questa ispezione dall’esito positivo è stata nascosta all’opinione pubblica? Infine, ritorna come lo conosciamo (quello di “capra! capra! capra!”) e inizia a strillare: “Lo Stato si vergogni! A partire dal presidente della Repubblica! Si vergogni!”. Ma a questo punto è partito l’embolo e la manifestazione sfugge di mano, diventa uno show case sgorbiano. Lucano però si presta: “Il mio pensiero politico è lontano da quello di Vittorio, ma la sua è una scelta di libertà”. A Capranica viene trasmesso “Il volo”, film-documentario su Riace di Wim Wenders. Sul palco del teatro c’è un cameo anche di Carlo Giovanardi, che partecipa alla cerimonia (non si sa bene a quale titolo) e si esercita in un breve trattato di storia dell’ integrazione italiana, a partire dai Longobardi. Alla fine c’è un video-saluto di Alba Parietti.
Il sindaco del paesino della locride si dice provato: “Sono giorni difficili, sono in esilio (gli è stato disposto il divieto di dimora a Riace, ndr). Mi hanno fatto simbolo di uno scontro politico. Io forse avrò sbagliato ma non mi sono arricchito e non ho cercato gloria personale. Non ho intenzione di candidarmi”. Più che con Salvini, ce l’ha con il predecessore al ministero, Marco Minniti: “È stato lui a iniziare la battaglia contro Riace. In quel periodo faceva accordi con i capi tribù libici per tenere i migranti nei lager. Minniti è complice di quello che è successo. Ora a Riace è tornato il silenzio”.

Della manifestazione con un prima e dopo fatto di set fotografici e interviste a go go a Sgarbi e Lucano assieme su ogni vicenda dello scibile umano, non vi è traccia sui social dell’ex sindaco dell’accoglienza (Mimmo Lucano), c’è ampia documentazione invece sulla pagina Fb del sindaco di Sutri.

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Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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