Il nuoto europeo a Glasgow parla italiano: dopo i successi dei giorni passati i ragazzi azzurri calano un tris di medaglie d’oro in poco meno di un’ora. Simona Quadarella vince anche nei 400 stile libero dopo aver conquistato il gradino più alto del podio negli 800 e nei 1500, sempre stile libero. Tre volte campionessa questa 19 enne sempre sorridenteha gareggiato con i colori dei Vigili del Fuoco.
Poco prima Margherita Panziera si era laureata campionessa d’Europa nei 200 dorso e PieroCodia ha trionfato nei 100 farfalla. In tutto sei medaglie nella giornata a conferma del felice momento del nuoto italiano per il quale si temeva che l’addio di campioni del calibro di Federica Pellegrini ed altri della sua generazione avrebbe portato ad un periodo difficile. E invece …
Il Napoli è sorprendentemente primo in Serie A a due giornate dalla fine. Dopo una stagione disastrosa, Antonio Conte ha ribaltato tutto. Il racconto di un’impresa.
Mancano due partite alla fine del campionato di calcio di Serie A e il Napoli è primo, un punto sopra l’Inter di Inzaghi che è in finale di Champions League. Un risultato insperato e insperabile solo pochi mesi fa. Dopo l’anno orribile che ha visto tre allenatori alternarsi sulla panchina azzurra, con risultati a dir poco indecenti, e giocatori smarriti e confusi. Un anno che ha visto andar via Kim, Lozano, Elmas e anche Osimhen, che pure figurava in organico. E anche qualche altro calciatore. Risultato? Un decimo posto senza storia e una squadra depressa, con il morale sotto i piedi. E con qualche altra defezione annunciata.
Antonio Conte
IL CAMBIO DI ROTTA CON ANTONIO CONTE
Poi è arrivato Antonio Conte. Ha bloccato la partenza del Capitano Di Lorenzo e il campionato ha avuto inizio. Lo confesso: non ero una grande ammiratrice del Mister, non tanto per i tanti anni alla Juventus quanto per i troppi campionati giocati con il 3-5-2, un modulo che non mi piace. Dai tempi di Benitez, l’allenatore che ha cambiato la filosofia di gioco del Napoli e lo ha reso internazionale, preferisco la difesa a quattro. Ma Conte è un vincente. Professionalità, sacrificio, tanto duro lavoro anche sulla testa dei giocatori.
DA VERONA AL RILANCIO
Intanto è andato via Rui, poi alcuni giovani talenti che non riuscivano ad esprimersi. E il Napoli, dopo la brutta partita di avvio persa a Verona, grazie a Conte ha fatto “reset” ed è ripartito.
Contando sui nuovi arrivati – calciatori bravi come Lukaku, Neres, McTominay – e su quelli che c’erano: Di Lorenzo, Lobotka, Politano…, Kvaratskhelia. Ecco, Kvara: quando arrivò al Napoli era un giovanotto georgiano di belle speranze, che si era subito messo in luce nel Napoli dello scudetto, aveva galleggiato in quello del disastro e alternava sprazzi di luce a coni d’ombra in questo campionato. In realtà voleva solo essere venduto e andare al PSG.
UN GRUPPO RITROVATO, NONOSTANTE LE VOCI
Un antefatto lungo per dire che la bella campagna acquisti del presidente, la bravura del tecnico e del suo staff – in primis Lele Oriali, che ha svolto un ruolo fondamentale di cerniera fra tecnico e società, ascoltando i ragazzi, gioendo e soffrendo con loro – hanno prodotto il risultato eccezionale che è sotto gli occhi di tutti. E per questo, adesso, la squadra non merita le bordate di fuoco amico che continuano a dire che Conte se ne va, che non va d’accordo con De Laurentiis, che questo o quel calciatore cambieranno squadra… e lo ripetono sotto varie forme in modo ossessivo, soprattutto nella fogna – o gogna – del web.
LEZIONI DAL PASSATO, SPERANZE PER IL FUTURO
Nel 2023 il Napoli aveva così tanti punti di vantaggio che la città si organizzava giorno dopo giorno per la grande festa, ma poi la gioia per il terzo tricolore fu offuscata dalla partenza dell’allenatore, dalle tensioni… Ero a Udine e, dopo la partita, invece di mostrarci la sua felicità, Spalletti sembrava un uomo che avesse passato un guaio. Così tutti noi a tormentarci su chi sarebbe venuto, che cosa era successo, eccetera… invece di goderci uno scudetto strameritato. Come si dice a Napoli, ci siamo “intossicati”.
Ma ora basta con questo giochino: quello che accadrà dopo il campionato si vedrà. Guardiamo con serenità le ultime due partite e festeggiamo comunque. Torniamo in Champions, di sicuro. E poi… chissà. Le gioie non attese sono quelle più grandi.
Jasmine Paolini vince in rimonta e approda in semifinale agli Internazionali d’Italia dopo quasi tre in campo sul Centrale. L’azzurra batte in tre set Diana Shnaider con il punteggio di 6-7, 6-4, 6-2. Adesso aspetta la sua avversaria che sarà una tra Peyton Stearns ed Elina Svitolina.
“Dal 26 maggio sarò l’allenatore del Brasile, ed è una sfida molto importante”. Mancavano soltanto le prime parole di Carlo Ancelotti, misurate e sentite, per dare il varo all’avventura del tecnico italiano alla guida del Brasile. Un arrivo che divide i tifosi brasiliani tra chi ha qualche perplessità, come l’ex campione Walter Casagrande, e chi come Paulo Roberto Falcao è sicuro invece che Carletto sia la scelta giusta per risollevare la Selecao.
L’allenatore nato nella piccola Reggiolo ha ancora tre partite da giocare sulla panchina del Real Madrid, ma è già pronto a partire per la nuova avventura in Sudamerica. Addirittura, il tecnico si sarebbe già attivato in vista delle prime convocazioni di inizio giugno. I media brasiliani citano anche una videochiamata con Neymar per accertarsi sulle sue condizioni fisiche dopo l’infortunio di un mese fa.
Ma le voci in Brasile si moltiplicano: si parla di un ritorno in nazionale di Casemiro, suo pupillo al Real ed ora al Manchester United. Nessuna ufficialità sull’importo dell’ingaggio ma, secondo Globo Esporte, il nuovo ct dovrebbe guadagnare 10 milioni netti l’anno. In più, dovrebbe avere un premio di 5 milioni in caso di vittoria del Mondiale. Ancelotti è apparso emozionato nella conferenza stampa di presentazione della gara di Liga tra Real e Maiorca.
Quasi non avrebbe voluto parlare della Selecao, concentrandosi sui blancos: “Voglio concludere bene quest’ultimo tratto di questa fantastica avventura qui – ha detto ai giornalisti che chiedevano un commento sulla Selecao – Sono felice, se oggi non ci fosse stata questa conferenza stampa sarebbe stato fantastico – ha detto – Non aggiungo altro per rispetto dei tifosi del Real: di questa squadra sarò sempre tifoso”. E’ il quarto tecnico straniero della Selecao, in una nazione che vive di calcio, si innamora dei propri giocatori e raramente riconosce i meriti di chi li guida. Dalla sua ha le vittore dei cinque campionati top in Europa e soprattutto di cinque Champions.
Non tutti sono entusiasti. Lo stesso presidente Luis Inacio Lula aveva auspicato una soluzione interna quando già si vociferava dell’arrivo dell’italiano. Ora sembra essersi in parte ricreduto: “Il problema del Brasile è che la classe dei giocatori non è la stessa che abbiamo già avuto. Se la confronti con quelle del passato, questa generazione è più fragile. Ricordate il nostro attacco nel 2002 e nel 2006 per vedere come siamo lontani”, ha detto a margine del Forum Cina-CELAC a Pechino, in Cina.
Qualche perplessità la esprime Walter Casagrande. Attaccante apprezzato in Italia con le maglie di Ascoli e Torino negli anni ’80, nazionale verdeoro e ora commentatore tv non va per il sottile: “In generale mi piace il lavoro di Ancelotti, penso che sia un grande allenatore ma tra gli stranieri la mia preferenza è per Abel Ferreira: lavora qui in Brasile da 5 anni, ha vinto tutto, conosce i giocatori che giocano in Brasile. Ancelotti ha un anno per adattarsi a tutto questo. Ma l’importante è che la squadra brasiliana ha un grande allenatore per la Coppa del Mondo”, dice in una dichiarazione rilanciata dai media oltreoceano nella quale suggerisce di affiancargli Paolo Roberto Falcao come “facilitatore”.
Proprio l’ex Roma è il capofila di chi gioisce per l’arrivo di Ancelotti. “Mi piace, sono felice che venga qui. Ne beneficerà la Selecao e anche lui – afferma Falcao – Carlo è un ragazzo di una semplicità ed umiltà non comune per un allenatore della sua taglia”.