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Esteri

‘Ucraina integra ma stop alle armi’, il piano cinese

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Rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina, un cessate il fuoco, l’interruzione delle consegne di armi a Kiev e la tutela delle garanzie di sicurezza della Russia. Sarebbero questi alcuni dei punti chiave del piano di pace in 12 punti preparato dalla Cina, che il capo della diplomazia del Pcc Wang Yi ha già presentato a grandi linee alle due parti in conflitto. Nella cancellerie occidentali l’iniziativa di Pechino è stata accolta con cautela, in attesa di conoscere nel dettaglio i contenuti del piano: l’ambiguità mostrata finora dal Dragone in questa crisi non consente previsioni ottimistiche. L’unica cosa certa, al momento, è che dopo un anno di guerra la Cina per la prima volta ha affermato di volersi impegnare concretamente per una soluzione diplomatica. Ed ha annunciato che presenterà l’iniziativa di pace nei giorni dell’anniversario dell’inizio delle ostilità.

Del piano di Pechino finora sono emersi soltanto alcuni titoli generici: l’emissario di Xi Jinping, nel tour europeo che ha toccato anche Roma, ha parlato della necessità di sostenere i principi di sovranità, integrità territoriale e la Carta delle Nazioni Unite. Ma allo stesso tempo ha affermato che i legittimi interessi di sicurezza della Russia devono essere rispettati. Il piano cinese, secondo funzionari europei a conoscenza del dossier, dovrebbe includere anche una proposta sulla sicurezza degli impianti nucleari e sul bando all’uso di armi biologiche e chimiche, e poi ancora un appello alle parti al cessate il fuoco ed ai Paesi Nato perché smettano di armare gli ucraini. Russi e ucraini per ora non si sono sbilanciati sull’iniziativa cinese. “Con Wang ho condiviso gli elementi chiave del piano ma è necessario studiarne i dettagli”, si è limitato a riferire Dmytro Kuleba. Mentre a Mosca nulla di concreto è emerso dopo gli incontri di Wang con Vladimir Putin e Sergey Lavrov. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha solo puntualizzato che il capo della diplomazia cinese ha presentato le opinioni sugli approcci a una “soluzione politica” in Ucraina.

Da entrambi gli schieramenti, comunque, non sono arrivati segnali di chiusura alla mediazione di Pechino. E’ decisamente più scettico il fronte Nato. Soprattutto gli Stati Uniti, secondo cui Pechino (che non hai condannato l’invasione e non sembra intenzionata a cambiare idea) potrebbe persino decidere di fornire aiuti militari a Mosca. Tanto più che i due alleati continuano a ribadire la saldezza delle loro relazioni. Alcuni analisti europei poi temono che l’iniziativa di Xi serva soltanto a fargli guadagnare consensi all’Onu tra i Paesi del sud del mondo, colpiti dalla crisi economica e alimentare scatenata dal conflitto. Allo stesso tempo, c’è chi scommette che Pechino stavolta potrebbe fare sul serio. Perché se la rapida vittoria di Putin sarebbe stato uno schiaffo all’Occidente, il protrarsi del conflitto sta al contrario rafforzando i rivali strategici del Dragone. A questo punto, non resta che attendere i contenuti del piano: i riflettori sono puntati sul “discorso per la pace” di Xi Jinping, che il leader cinese potrebbe pronunciare proprio il 24 febbraio.

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Morta turista italiana in un incidente a Yellowstone: sette vittime nello scontro tra pick-up e van

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Una turista italiana, originaria di Milano, è rimasta uccisa in un grave incidente stradale avvenuto giovedì 1° maggio nei pressi del parco di Yellowstone, al confine tra l’Idaho e il Montana. A confermare la notizia è la Farnesina. Secondo quanto riferito, la donna viaggiava su un van turistico coinvolto in uno scontro frontale con un pick-up nella zona di Henry’s Lake, una delle porte d’accesso al parco.

Sette delle quattordici persone a bordo del pulmino sono decedute: tra loro anche la nostra connazionale, cinque turisti cinesi e l’autista del pick-up. Il consolato italiano a San Francisco è in stretto contatto con i familiari della vittima.

Fiamme e rottami: le immagini della tragedia

Le immagini diffuse dai media statunitensi mostrano la scena devastante dell’incidente: un pick-up rosso completamente accartocciato e un van avvolto dalle fiamme. L’intervento tempestivo di eliambulanze e squadre di soccorso ha permesso di trasportare i feriti più gravi negli ospedali della regione. L’incidente è avvenuto su una strada molto trafficata, frequentata ogni giorno da migliaia di turisti diretti verso l’ingresso ovest di Yellowstone.

Yellowstone, un paradiso naturale e pericoloso

Yellowstone è uno dei parchi nazionali più iconici degli Stati Uniti e attira ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo. Conosciuto per i suoi geyser — tra cui il celebre Old Faithful — le sorgenti termali e i paesaggi spettacolari, si estende tra Wyoming, Montana e Idaho.

Ma la bellezza del parco si accompagna a numerosi rischi. Le strade strette e tortuose, il traffico intenso e le distrazioni causate dai panorami contribuiscono a un alto numero di incidenti stradali. Secondo lo storico del parco Lee Whittlesey, che ha documentato i decessi nel suo libro Deaths in Yellowstone, gli incidenti automobilistici sono la seconda causa di morte nel parco dopo i malori di origine medica. Dal 2007 ad oggi, almeno 17 persone sono morte per cause legate al traffico.

Turismo internazionale in ripresa dopo il Covid

Secondo i dati del Dipartimento del Commercio USA, il 36% dei turisti internazionali arrivati negli Stati Uniti in aereo inserisce la visita ai parchi nazionali tra le attività principali. Yellowstone, in particolare, registra una forte affluenza da Cina, Italia e Canada. Solo nel 2023, il parco ha accolto 4,7 milioni di visitatori, segnando una ripresa significativa dopo il crollo del turismo legato alla pandemia e alle inondazioni del 2022.

Il sindaco di West Yellowstone, Jeff McBirnie, ha sottolineato come i flussi turistici internazionali si concentrino soprattutto nei mesi di primavera e autunno: “Spesso si tratta di familiari di studenti internazionali che frequentano università americane, e approfittano della visita per scoprire le meraviglie naturali del Paese”.

La tragedia di giovedì riaccende l’attenzione sulla sicurezza stradale all’interno e nei pressi dei parchi nazionali americani, dove ogni viaggio può trasformarsi, improvvisamente, in dramma.

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Trump vestito da Papa: il presidente Usa si mostra come pontefice in una foto virale

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Un’immagine clamorosa pubblicata da Donald Trump lo mostra vestito da Papa, con mitria e croce dorata. Un gesto simbolico che va oltre la provocazione e rivela la visione assolutista del potere del neo presidente americano.

Un gesto che comanda, non che benedice

Un solo dito alzato. Ma non è un gesto di benedizione. È un monito. Nell’immagine pubblicata sui social ufficiali, Donald Trump, da poco rieletto presidente degli Stati Uniti, appare vestito da Pontefice: mitria, abito bianco, croce al collo, seduto su un trono dorato. Il volto è austero, lo sguardo ammonitore, la posa rigida. Niente evoca spiritualità: questa è una rappresentazione imperiale del potere, non religiosa.

L’iconografia del comando assoluto

Trump non appare come il Cristo bizantino che alza due dita in segno di pace. È più simile allo Zio Sam che nei manifesti di guerra diceva “I want you”. Ma qui il messaggio è più diretto: “Io comando, voi obbedite”. Questa foto – creata verosimilmente con intelligenza artificialenon è un meme casuale, ma un’icona politica. Una proiezione simbolica del potere assoluto che Trump ambisce a rappresentare.

Trump, potere spirituale e politico

Il neo presidente americano ha sempre manifestato la sua volontà di controllo totale. In questa immagine, raffigurarsi come Papa non è una goliardia, ma una dichiarazione visiva: nessuna istituzione, nemmeno quella religiosa, è fuori dalla sua immaginazione di potere. Con questa foto Trump si mette al centro di ogni forma di autorità, oltre i confini del laico e del sacro.

La comunicazione politica dell’eccesso

Cosa fare di fronte a questa ennesima provocazione? Scandalizzarsi forse non basta più. Trump è fuori da ogni schema. Usa il linguaggio dell’eccesso come strumento politico. E questa immagine – che può apparire ridicola o grottesca – è invece potentissima: comunica una visione totalitaria, dove anche la sacralità diventa un travestimento utile al messaggio del leader.

Un uomo senza filtri, ma anche senza inconscio?

Viene da chiedersi: è tutto calcolato o è il frutto di una psiche senza confini? Donald Trump sembra privo di ogni filtro tra desiderio e realtà. Nessuna zona d’ombra, nessun inconscio. In lui tutto è evidente, dichiarato, ostentato. Anche questa immagine da Papa, che mostra l’ambizione di governare per sempre, come leader spirituale e politico del mondo.

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Mosca: da Zelensky minaccia diretta alla parata del 9 maggio

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La Russia ha accusato Volodymyr Zelensky di aver minacciato la sicurezza delle commemorazioni della Seconda Guerra Mondiale del 9 maggio, dopo che il presidente ucraino ha dichiarato che l’Ucraina non si sarebbe “assunta la responsabilità” di garantire la sicurezza in quel giorno. “Sta minacciando l’incolumità fisica dei veterani che parteciperanno alle parate e alle celebrazioni in quel giorno sacro”, ha dichiarato su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova (nella foto in evidenza). “La sua dichiarazione… è, ovviamente, una minaccia diretta”.

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