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Uccide moglie e figlio e tenta il suicidio ma non ci riesce, arrestato

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Ha lasciato un biglietto, “vi porto via con me”, poi si e’ lanciato dal balcone dopo avere ucciso la moglie e il figlio, di cinque anni appena. Tragedia familiare nella notte in un alloggio di Carmagnola, ultimo comune dell’area metropolitana di Torino prima della provincia di Cuneo. Alexandro Riccio, rappresentante incensurato di 39 anni, e’ piantonato all’ospedale dai carabinieri, che lo hanno arrestato dopo il tentato suicidio. “Lasciatemi farla finita”, le parole pronunciate davanti ai militari che, una volta in casa, hanno trovato i cadaveri di Teodora Casasanta, la moglie sua coetanea, e del piccolo Ludovico. Dietro l’ennesima violenza tra le mura domestiche, secondo le indagini coordinate da Laura Deodato, pm della Procura di Asti competente per territorio, la decisione della donna di mettere fine al matrimonio. “Stiamo lavorando da questo notte nel pieno rispetto delle vittime. Il responsabile e’ stato arrestato e stiamo aspettando si riprenda per interrogarlo”, si limita a dire il magistrato, intervenuta in via Barbaroux che non era ancora giorno. Il duplice omicidio intorno alle 3. Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, Riccio ha svegliato la moglie e ha incominciato a colpirla con qualsiasi oggetto gli capitasse sotto mano. Lei ha urlato, ha cercato di difendersi, ma inutilmente. I militari l’hanno trovata morta sul letto; il corpo del bambino, invece, era nel corridoio, la gola tagliata con lo stesso coltello utilizzato subito dopo per tagliarsi le vene. “Vi porto come me” si legge sul biglietto scritto a mano, nel quale Riccio si dice deluso per il rapporto di coppia e dichiara tutto il suo amore per le due vittime. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa, che hanno udito i lamenti della donna provenire dalla casa e, subito dopo, un tonfo sordo in cortile, la caduta dell’uomo, che si e’ procurato la frattura di una vertebra, dello sterno e di una caviglia. Ferite giudicate guaribili in sessanta giorni dai sanitari dell’ospedale Cto, che lo hanno medicato prima del trasferimento nel repartino detenuti delle Molinette, dove ora e’ guardato a vista. Alexandro e Teodora, operatrice socio sanitaria originaria di Roccacasale (L’Aquila) dove spesso tornava, si erano sposati nel 2014. Per un paio d’anni avevano vissuto a Nichelino, comune alle porte del capoluogo piemontese, poi si erano trasferiti a Carmagnola.

“Una bella famiglia, li abbiamo visti insieme soltanto domenica”, dicono al bar tabaccheria Chantilly, proprio di fronte alla casa della tragedia. “Lui era preoccupato per il lavoro e per la pandemia – aggiungono – ma erano i soliti discorsi che fanno i clienti in questo periodo”. Nascondeva ben altro, invece, l’inquietudine dell’uomo, che per un periodo era anche tornato a vivere da solo a Nichelino, dove era molto conosciuto. “E’ un dolore grande e profondo nel cuore, anche fisico, non aver avuto la possibilita’ di capire e di leggere quei segnali. E’ un dolore che hai dentro e che fa male, pensare a questa donna, ma soprattutto a questo povero bimbo. Una tragedia per tutta la nostra comunita’”, commenta il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, che ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali. Il sentimento di cordoglio per la donna e il bambino si trasformano invece in rabbia sui social nei confronti dell’uomo. “Hai ucciso due angeli…”, “come hai potuto?”, “spero che in carcere troverai il tuo”, sono alcuni dei numerosi commenti comparsi sul suo profilo Facebook, accanto a parole d’amore per il piccolo Ludovico. “Riposa in pace Cucciolo – si legge sotto una foto del bimbo – avevi una vita davanti a te invece chi doveva proteggerti ti ha ucciso”. La vicenda di Carmagnola riaccende l’allarme sulla violenza domestica. “Proprio oggi in apertura dell’anno giudiziario, la Polizia e la Cassazione confermano cio’ che avevano gia’ messo in luce i dati della Commissione Femminicidio: durante il lockdown sono diminuiti gli omicidi ma non i femminicidi, che sempre piu’ spesso coinvolgono anche i figli minori, ed e’ aumentata la violenza contro le donne”, osservano la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, e Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e violenza di genere, entrambe del Pd. “Siamo al terzo femminicidio in questa settimana dopo i casi terribili avvenuti a Palermo e in provincia di Foggia”, ricorda il vicepresidente leghista del Senato, Roberto Calderoli. Un bilancio che poteva essere ancora piu’ grave: a Pescara, un uomo di 34 anni e’ stato arrestato dai carabinieri dopo essersi barricato in casa con i due figli minori, che avrebbe dovuto riaffidare alla madre.

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Infezioni ospedaliere, in Europa oltre 4 milioni di pazienti infettati ogni anno

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Negli ospedali europei ogni giorno più di 90 mila persone contraggono un’infezione legata all’assistenza. In totale sono 4,3 milioni ogni anno pari all’8% dei pazienti, senza particolari cambiamenti negli ultimi 15 anni. Sono alcuni dei dati che emergono da un rapporto pubblicato dallo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) relativo agli anni 2022-2023. “Le infezioni associate all’assistenza sanitaria rappresentano una sfida significativa per la sicurezza dei pazienti negli ospedali di tutta Europa. Questi numeri evidenziano l’urgente necessità di ulteriori azioni per mitigare questa minaccia”, ha affermato in una nota la direttrice dell’Ecdc, Andrea Ammon.

Secondo il documento, che ha analizzato i dati di 1.623 ospedali europei, le più frequenti infezioni ospedaliere sono polmoniti, infezioni delle vie urinarie o della ferita chirurgica. La novità principale è l’ingresso, tra le complicanze infettive, di Covid-19, che è responsabile di circa il 7% di tutte le infezioni acquisite in ospedale. Tra le tendenze, l’aumento dell’uso degli antibiotici: nel 2022-2023 il 35,5% dei pazienti ha ricevuto almeno un agente antimicrobico, rispetto al 32,9% del precedente rapporto risalente al 2016-2017. Preoccupa anche la resistenza agli antibiotici: 1 microrganismo su 3 tra quelli responsabili delle infezioni ospedaliere è resistente a importanti antibiotici. L’Italia, con quasi 430 mila infezioni l’anno è seconda solo alla Germania (580 mila) e poco avanti alla Francia (436 mila) per numero assoluto di infezioni ospedaliere. Alto anche l’utilizzo di antibiotici, che vengono prescritti al 44,7% dei pazienti ricoverati.

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Maresca: De Micco collegato alla mia lista? E’ falso

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“In relazione alla nota stampa odierna di Fdi che indica il sig Sabino De Micco quale candidato presidente di una lista a me collegata per la VI municipalità per le elezioni amministrative del 2021, smentisco categoricamente la notizia in quanto assolutamente falsa. Il presidente indicato dalla lista Maresca nella VI municipalità è stato l’avvocato Stefano Marzatico, professionista integerrimo e stimato”. Così in una nota Catello Maresca, magistrato assegnato alla commissione bicamerale per le questioni regionali, e consigliere comunale a Napoli. “Le altre liste – ricostruisce Maresca – compresa quella indicata come “Progetto per Napoli – Prima Napoli” fecero scelte politiche diverse, da me non condivise, indicando altri candidati a presidente. Oggi forse si comprendono meglio anche le ragioni che mi portarono a non condividere le proposte sui candidati presidente di alcune liste e a scegliere altri candidati per le elezioni per le diverse municipalità”.

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Voto di scambio a Cercola: voti venduti a 30 e 20 euro

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Trenta euro a voto per la prima tornata elettorale e venti per il ballottaggio: questo il tariffario della compravendita delle preferenze a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2023. E’ emerso nell’ambito di una indagine dei carabinieri e della DDA (pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano) su una serie di episodi di voto di scambio politico-mafioso documentati nel comune vesuviano.

Tra gli arrestati figurano la figlia di un boss ergastolano, all’epoca dei fatti rappresentante di lista, una candidata legata da vincoli di parentela al clan De Micco, suo fratello, consigliere in una municipalità di Napoli, e anche loro padre. Le elezioni finite al centro delle indagini sono le amministrative del 14 e 15 maggio 2023, quindi del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio dello stesso anno.

Gli indagati (per loro vale il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva) sono accusati di compravendita di voti per essere eletti. Quando scoprono che la tornata elettorale è andata male fanno i moralisti e contestano agli elettori di avere promesso il consenso e intascato denaro da più di un candidato. Emerge anche questo nell’ambito dell’indagine dei carabinieri e della DDA di Napoli sul voto di scambio politico mafioso a Cercola. Nella conversazione intercettata dai militari della Sezione Operativa di Torre del Greco e di Cercola, a parlare sono alcuni indagati che avevano impegnato qualche migliaio di euro per accaparrarsi i voti: si lamentano del fatto che ciononostante per loro era andata male: “Se li sono comprati i voti… hanno i soldi e comprano…”.

Nel comunicato stampa diffusa dai carabinieri si fa rilevare che “il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva”.

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