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Cronache

Travolto e ucciso da pirata della strada a Milano

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Ha perso la vita in un attimo, in un incidente stradale i cui contorni sono ancora da ricostruire. Falciato a soli 28 anni da un automobilista, che non si è fermato a soccorrere ma anzi è fuggito a tutta velocità. È accaduto, a notte inoltrata, a Milano. Il ragazzo era da poco uscito con alcuni amici dall’Alcatraz, famosa discoteca del capoluogo. Solo nella serata di domenica l’automobilista, un uomo di 30 anni si è costituito in caserma dai carabinieri ammettendo di essere l’autore dell’investimento. Sulle prime ha denunciato il furto della sua auto pensando forse di riuscire a farla franca. Poi però ha cambiato idea e ha deciso di confessare. “L’ho investito io”, ha ammesso ai carabinieri, i quali poi hanno allertato la Polizia Locale di Milano che era intervenuto sul luogo dell’incidente. Ora il giovane dovrà rispondere dell’accusa di omicidio stradale Vassil Facchinetti era andato a trascorrere il sabato sera con gli amici nel locale di via Valtellina in un quartiere a nord della città. Una volta deciso di tornare a casa, si è avviato a piedi e ha attraversato la strada, verso le 4, in viale Jenner.

Pare avesse perso contatto con alcuni degli amici con i quali aveva trascorso la serata. Era rimasto un po’ indietro e forse per raggiungerli ha attraversato in un punto senza strisce pedonali. Una macchina lo ha preso in pieno e poi si è allontanata senza soccorrerlo. Aiutato dai presenti il giovane è stato trasportato in gravissime condizioni – già in arresto cardiaco – all’ospedale Niguarda dove, nonostante il massaggio cardiaco e le stimolazioni, è deceduto poco dopo al pronto soccorso. In base a quanto accertato dalla Polizia locale la vettura proveniva da via Livigno in direzione di piazzale Maciacchini verso il centro. Facchinetti era originario di Settimo Milanese comune dell’hinterland dove lo definiscono “un ragazzo d’oro”. Era italiano ma nato a Rousse, in Bulgaria, e aveva lavorato come barman: la sua passione è visibile sul profilo Instagram dove ci sono molte immagini dei cocktail che preparava. Quello della notte tra sabato e domenica è solo l’ultimo di una serie di incidenti stradali mortali che sta funestando Milano. Dall’inizio dell’anno, sono otto i pedoni morti in città su 32 totali nell’intera regione, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Pedoni dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polizia stradale. E anche i ciclisti hanno pagato un prezzo altissimo a Milano dove a causa delle numerose vittime, in tanti hanno timore ora a utilizzare la bicicletta.

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Cronache

Caso Grillo jr, teste: mi disse mi hanno violentata tutti

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

La notte del 16 e 17 luglio 2019 è stata scandagliata in tutti i momenti. Dettagli importanti, come anche quelli della mattina e dei giorni successivi, che sono stati oggetto di domande a una testimone ritenuta chiave, perché una delle due presunte vittime, durante l’udienza a porte chiuse al Tribunale di Tempio Pausania nel processo per violenza sessuale di gruppo dove sono imputati Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Non la principale accusatrice – che, invece sarà sentita in quattro udienze fissate tra due mesi – ma l’amica (all’epoca dei fatti), che secondo l’accusa sarebbe stata oggetto di foto oscene mentre dormiva nella villetta a schiera a Porto Cervo, di proprietà della famiglia Grillo. E che fosse addormentata lo avrebbe ribadito lei stessa nella testimonianza in aula, ricostruendo quegli istanti.

“Ha detto che non ha subito alcuna violenza e non ha sentito alcunché, nessuno che urlasse e che chiedesse aiuto”, ha spiegato l’avvocata Antonella Cuccureddu del pool di difesa dei quattro imputati. Ma la ragazza ha anche confermato il racconto, già fatto in sede di istruttoria, come ricorda il legale della testimone Vinicio Nardo: si è svegliata a fine mattinata, ha trovato l’amica italo-norvegese sconvolta in un’altra stanza, “mi disse che era stata violentata da tutti”. Gli avvocati difensori dei quattro ragazzi hanno anche insistito su alcune circostanze, in particolare soffermandosi sul consumo di bevande alcoliche da parte del gruppo dall’arrivo nella discoteca Bilionaire ai drink al bar nella Promenade di Porto Cervo e nella villetta al Cala di Volpe. “Non eravamo né sobri né ubriachi o incapaci di controllarci”, avrebbe detto la testimone incalzata dai legali nella stessa aula nella quale ieri, ha avuto un attimo di commozione (un sussulto, piuttosto che un pianto) quando ha dovuto ricordare le settimane e i mesi successivi. “Non vivevo più perché ero terrorizzata dall’idea che mi chiamassero i giornalisti da un momento all’altro vivevo con l’incubo perché addirittura hanno contattato un mio amico”.

E sarebbe stata proprio questa situazione e le notizie di stampa sulla vicenda ad incrinare il rapporto tra le due amiche nella primavera del 2020 e non un messaggio su whatsapp che la studentessa milanese, 10 giorni dopo, ha inviato all’amica e nel quale si è scusata per non avere compreso la situazione e di non esserle stata più vicina. Due anni dopo la rottura dell’amicizia le due ragazze si sono incrociate ieri in tribunale ma a distanza: la studentessa italo-norvegese era arrivata con l’avvocata Giulia Bongiorno per assistere all’udienza ma le difese si sono opposte e le due sono state divise, una a raccontare in aula quanto accaduto quella notte, la seconda in un’altra stanza del palazzo di giustizia. Il 7 novembre, e non più il 13 ottobre, sarà, invece proprio lei, la principale accusatrice dei quattro giovani, a salire sul banco dei testimoni per la prima delle quattro giornate dedicate alla sua deposizione. Le altre date sono già state fissate per l’8 novembre, il 13 e 14 dicembre.

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Auto di carabiniere a fuoco, indagini a tutto campo in Irpinia

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Indagini a 360 gradi per risalire ai responsabili che la notte scorsa a Lioni, in provincia di Avellino, hanno dato fuoco all’auto di un carabiniere. L’auto, era parcheggiata nei pressi dell’abitazione dove il militare vive con la famiglia. L’incendio che ha distrutto l’auto, si è verificato poco dopo le tre. Il carabiniere presta servizio presso la Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi, a pochi chilometri da Lioni. Le indagini vedono impegnati i carabinieri di Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi e del Reparto operativo del Comando provinciale di Avellino.

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Cronache

Arbitro dà rigore, botte ai giocatori dai tifosi entrati in campo

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“Rigore è quando arbitro fischia” diceva Vujadin Boskov, allenatore famoso per le sue massime. Non erano d’accordo alcuni spettatori del match fra Fc Garlasco 1976 e Cesano Boscone Idrostar dello scorso 1 aprile che, quando l’arbitro ha assegnato un rigore sono entrati in campo e hanno picchiato tre giocatori della squadra ospite. Aggressione che ha innescato la risposta dei tifosi della squadra milanese di Cesano Boscone. La gara del campionato Juniores in corso a Garlasco, nel Pavese, trasformata in rissa, è stata quindi sospesa. Ora i carabinieri di Vigevano hanno denunciato a piede libero due ventenni per lesioni aggravate in concorso. Sono entrambi residenti a Vigevano, disoccupati e incensurati.

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