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‘Sulla Crimea non si torna indietro’, bufera su Sarkozy

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Nicolas Sarkozy evoca un’Ucraina “neutrale”, un referendum attraverso il quale “approvare” l’annessione della Crimea, perché sulla penisola del Mar Nero ritiene ormai “illusorio ogni passo indietro”. L’ex presidente francese parla dei russi come “diversi da noi” ma di cui “abbiamo bisogno, e loro hanno bisogno di noi”. E, infine, dice chiaramente che “Putin ha sbagliato” ma che adesso “va trovata una soluzione alla guerra”, ovvero un inequivocabile appello al compromesso che sembra rivolto alla comunità internazionale. La polemica esplode immediata, in Francia e oltre. La crisi ucraina è al centro di un’intervista fiume che l’ex capo dello Stato francese concede a Le Figaro, in cui traccia senza indugio la sua personale idea su come uscire dall’impasse nello scontro tra Mosca e Kiev. Idea che non coincide però con il percorso fino ad ora intrapreso dalle cancellerie occidentali, Quai d’Orsay ed Eliseo compresi.

Poco importa, evidentemente, per l’ex presidente che si esprime dapprima sui rapporti con Mosca e dice: “I russi sono slavi. Sono diversi da noi. La discussione è sempre difficile e ha causato molti malintesi nella nostra storia comune. Nonostante questo noi abbiamo bisogno di loro e loro hanno bisogno di noi”. Poi su Putin: “Ha sbagliato, quello che ha fatto è grave e si traduce in un fallimento, ma una volta detto questo bisogna trovare una via d’uscita. La Russia è un vicino dell’Europa e tale rimarrà”. Quindi sulla Crimea: “L’annessione della Crimea nel 2014 è stata una chiara violazione del diritto internazionale. Ma rispetto a questo territorio, che è stato russo fino al 1954 e dove la maggioranza della popolazione si è sempre sentita russa, penso che ogni arretramento sia illusorio; anche se ritengo che per ratificare l’attuale stato di cose sarà necessario un referendum indiscutibile, cioè organizzato sotto lo stretto controllo della comunità internazionale”.

Parole che attirano le lodi del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, che su X scrive: “Nicolas Sarkozy non ha perso il suo buon senso”. L’Ucraina al contrario risponde con sdegno, con le parole del consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak il quale, ancora su X, descrive quella dell’ex presidente francese come una “logica criminale, in cui giustifica le guerre di aggressione della Russia”, che “smaschera una delle cause fondamentali della guerra odierna. È stato l’incoraggiamento da parte dei leader occidentali dei piani criminali di Putin di impadronirsi di terre straniere. L’incoraggiamento di Sarkozy è una complicità diretta in un crimine lungo anni”. Fin qui le parti direttamente coinvolte nel conflitto.

Ma le parole di Sarkozy hanno suscitato una raffica di critiche da parte di politici in Francia, che le considerano “vergognose” e accusano l’ex presidente di essere stato “comprato” dalla Russia di Putin. Ad aprire il fuoco di fila è Julien Bayou, deputato leader degli ecologisti, che definisce l’intervista “scioccante” e attacca Sarkozy “comprato dai russi”, con riferimento ai legami emersi di recente con una compagnia di assicurazioni russa. Sempre nella maggioranza, l’eurodeputata (Renew) Nathalie Loiseau deplora “la dipendenza di una parte della classe politica europea dalle opinioni di Vladimir Putin”, mentre il suo collega belga Guy Verhofstadt si chiede se “ridere o piangere ” alle dichiarazioni di Sarkozy, emblematiche di “tragici errori” nei confronti di una Russia . Ed è una tale bufera che perfino il Quai d’Orsay sente di dover ribadire: “La posizione della Francia sulla guerra di aggressione russa in Ucraina è ben nota”.

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Esteri

Caos eredità Maradona: le figlie accusano l’ex avvocato Morla di frode e chiedono la restituzione di 13 milioni di dollari

Le figlie di Diego Maradona accusano l’ex legale Morla di frode: spariti 13 milioni dai conti esteri. Al centro del caso la società Sattvica e i diritti d’immagine.

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Dove sono finiti 13 milioni di dollari? È la domanda che oggi agita il tribunale di Buenos Aires e infiamma lo scontro tra gli eredi di Diego Armando Maradona e l’avvocato Matías Morla (nella foto con Diego), il rappresentante legale e uomo di fiducia del Pibe de Oro negli ultimi anni della sua vita. A portare la questione in tribunale sono state Dalma e Gianinna, figlie di Diego e di Claudia Villafañe, che accusano Morla di aver sottratto fondi e di aver agito alle spalle degli eredi legittimi.

Secondo le figlie dell’ex campione, il patrimonio occultato ammonterebbe a oltre 13 milioni di dollari, presenti su conti bancari esteri a nome del padre. Le accuse non si fermano qui: Morla avrebbe anche trasferito in modo sospetto il controllo della società Sattvica – che gestisce i diritti commerciali sul nome e sull’immagine di Maradona – alle sorelle di Diego, Rita e Claudia Norma Maradona, eludendo così il passaggio naturale ai figli eredi.

La frode secondo le figlie

Nel dossier presentato in tribunale, i legali di Dalma e Gianinna parlano apertamente di frode post mortem, sostenendo che la firma apposta da Maradona sui documenti che affidavano pieni poteri a Morla potrebbe essere stata falsificata. La società Sattvica, secondo la loro ricostruzione, sarebbe stata solo formalmente intestata a Morla e al cognato Maximiliano Pomargo, ma in realtà sottostava alla volontà di Diego, che ne era il socio occulto. Dopo la morte del Pibe, il rifiuto di Morla di riconsegnare ai figli il controllo della società rappresenterebbe un’ulteriore violazione dei loro diritti.

Conti bancari e attività commerciali

Nel programma argentino “Intrusos”, sono stati resi noti i dettagli dei presunti conti esteri:

  • 1,6 milioni presso Bank Caribbean

  • 1,9 milioni presso la North National Bank di Abu Dhabi

  • 5 milioni presso Paribas

  • 5 milioni presso HSBC

Fondi che, secondo l’accusa, Morla avrebbe occultato e che ora gli eredi chiedono di recuperare e suddividere tra i cinque figli riconosciuti di Maradona: Dalma, Gianinna, Diego Jr, Jana e Diego Fernando.

Il ruolo controverso di Morla

Morla, attraverso il suo legale Rafael Cuneo Libarona, ha rigettato ogni accusa, sostenendo che la gestione dei diritti d’immagine fu affidata alle sorelle di Diego su esplicita volontà del Pibe, che aveva interrotto ogni rapporto con l’ex moglie Claudia e le figlie. Nonostante ciò, la sua figura resta al centro delle polemiche. Nel 2021, in occasione di una manifestazione a Buenos Aires per chiedere giustizia sulla morte del campione, Morla fu duramente contestato, insieme al neurochirurgo Luque, rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale.

Il marchio Maradona e Sattvica

Intanto Sattvica, la società al centro della disputa, continua a gestire le licenze commerciali legate a Maradona: abbigliamento, tequila, caramelle, palloni e gadget firmati dal campione. La società ha sede sia in Argentina che in Spagna, e a oggi Morla avrebbe confermato di avere rapporti quotidiani solo con le sorelle del Pibe.

La battaglia legale, appena iniziata, si preannuncia lunga e complessa. Sul piatto non ci sono solo soldi e proprietà, ma anche il controllo del nome e del mito di Diego Armando Maradona, che continua a vivere nei cuori dei tifosi e nei tribunali.

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Esercito Usa crea nuova zona militare a confine Messico

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L’esercito statunitense ha creato una seconda zona militare lungo il confine con il Messico, aggiungendo un’area in Texas dove le truppe possono trattenere temporaneamente migranti o intrusi, dopo che un’altra area simile era stata designata nel New Mexico il mese scorso. Lo scrive l’agenzia Reuters sul suo sito web. Il mese scorso l’amministrazione Trump aveva designato una prima striscia di 440 km quadrati lungo il confine del New Mexico come “Area di Difesa Nazionale”. Ora arriva la “Texas National Defense Area”, una striscia lunga 101 km che si estende a est dal confine tra Texas e New Mexico a El Paso.

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Ok Usa a equipaggiamenti F-16 per l’Ucraina

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Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la potenziale vendita di parti e equipaggiamenti del caccia F-16 all’Ucraina per 310 milioni di dollari: lo ha reso noto il Pentagono. Tra i principali appaltatori figurano Lockheed Martin Aeronautics, Bae Systems e Aar Corporation. (

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