Si muovono veloci, attraversano cortili e corridoi, scale e androni per spostarsi tra la sala delle colonne, il cortile, la sala lettura e la splendida cripta del complesso monumentale della Santissima Annunziata di Napoli.
Ci raccontano se stesse e dei luoghi che le ospitano e che loro ci fanno conoscere, parlandoci delle matres mutatae e delle mulieres salernitane, delle quali Trotula De Ruggiero (prima donna medico) fu una indiscussa capofila, ci parlano dell’ospedale pediatrico, delle gravidanze e dei parti delle loro madri, ma è prima di tutto un racconto autobiografico, uno studio sulle ninna-nanne, e sulle tradizioni legate alla gravidanza, ai neonati e agli oggetti della fortuna e della sfortuna che accompagnano la storia di ciascuna di esse e la nostra.
Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Manzo, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Ida Pollice, Melina De Luca, Nunzia Patierno, Patrizia Iorio, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Rosetta Lima, Rossella Cascone, Susy Cerasuolo, Susy Martino, Tina Esposito.
Sono le donne che danno vita allo spettacolo “IN CARNE ED OSSA: Mater Matutae, Mulieres Salernitanae e Femmine Napoletane”. Un itinerario teatrale in luoghi d’arte per cercare le impronte delle donne che li hanno attraversati. Ideato e curato da Marina Rippa per “f.pl.”, femminile plurale, con il lavoro di conduzione laboratoriale affidato a Marina Rippa, Monica Costigliola e Fiorella Orazzo, il progetto intende valorizzare siti di interesse culturale, artistico e storico della Campania, attraverso interventi teatrali costruiti ad hoc.
Si parte dal complesso monumentale della Santissima Annunziata di Napoli col suo Succorpo Vanvitelliano, il Salone delle Colonne ed altri ambienti storici che risuonano di storie di bambine, di ragazze e di donne che oggi ci regalano uno spettacolo che parla di noi stessi in un luogo deputato alle nascite, molto attento a quelle meno fortunate.
Lo spettacolo ci ricorda il “Rito del Fazzoletto” con cui le giovanette orfane in età da marito e dotate di dote dalla istituzione, potevano accettare (o rifiutare) il fazzoletto che veniva lanciato dal pretendente che le sceglieva. Loro, le protagoniste, si muovono veloci negli spazi del complesso monumentale, tra cambi di costume e di cornice, mettono in scena una coralità collaudata da mesi di laboratorio e anni di conoscenza personale ed artistica. Abbiamo conosciuto questo collettivo laboratoriale Donne di forcella/La scena delle donne, con spettacoli che hanno riscosso tanti successi in città e nei festival nazionali: ‘Pe’ devozione’, ‘Donne con la folla nel cuore’ a Toledo, ‘Lo splendore di un regno’ e le varie iniziative pubbliche che hanno accompagnato la loro crescita e il loro impegno sociale, sono affiatate, corali e solari, come solo la grande conoscenza, che hanno l’una dell’altra, consente. Oltre alla appartenenza allo stesso laboratorio hanno le loro vite che si incrociano per rapporti familiari e amicali, creando quella confidenza rara da immaginare in altre compagnie. Solidarietà che sfocia sempre in una danza di ringraziamento a fine spettacolo, liberatoria e coinvolgente alla quale partecipa anche il pubblico che restituisce l’energia assorbita durante lo spettacolo. Le reincontreremo al Napoli Teatro Festival Italia 2019, saremo li a danzare con loro.
Napoli, 25 Marzo, 2019. Un momento dello spettacolo “In carne ed ossa” del Laboratorio teatrale La scena delle donne che si è tenuto presso il complesso monumentale Santissima Annunziata a Napoli. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
Napoli, 25 Marzo, 2019. Un momento dello spettacolo “In carne ed ossa” del Laboratorio teatrale La scena delle donne che si è tenuto presso il complesso monumentale Santissima Annunziata a Napoli. ph. Mario Laporta/KONTROLAB
Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse,
Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES.
Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli.
Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli.
Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it
E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International.
Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.
Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.
«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».
Una vita tra letteratura e impegno
Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.
Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.
I capolavori che hanno segnato la sua carriera
Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.
Un addio in forma privata
Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.
Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.
Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.
Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia
Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.
Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.
Un team guidato da due docenti campani
A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.
La fisica come passione e riscatto territoriale
L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.
Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.
Direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi dal 2023, Antonio Calbi (foto Imagoeconomica in evidenza) ha raccontato in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera il suo percorso di uomo di teatro, intellettuale e promotore culturale. Dai primi spettacoli in un paesino della Basilicata alle serate sold-out in rue de Varenne, Calbi guarda con passione alla missione di raccontare il meglio dell’Italia all’estero.
Dalla Basilicata all’Europa: il teatro come vocazione
Cresciuto a San Mauro Forte, in provincia di Matera, Calbi ha scoperto giovanissimo la passione per lo spettacolo. «Alle elementari organizzai una colletta per comprare una cinepresa. Ma il vero amore era il teatro», racconta. Con il fallimento dell’impresa familiare, si trasferisce con la famiglia a Milano, dove sperimenta sulla propria pelle il pregiudizio verso i meridionali. «Negli anni Settanta c’erano ancora cartelli con scritto: non si affitta ai meridionali».
Milano, tra cultura e politica
A Milano si forma politicamente e culturalmente. Vendeva l’Unità e il Manifesto porta a porta, frequenta il liceo artistico e si laurea al Dams di Bologna. Poi una lunga carriera nella direzione di teatri pubblici e istituzioni culturali, collaborando anche con Letizia Moratti e Vittorio Sgarbi. «Con loro ho lavorato per la città, non per la politica. Ma quando arrivò Pisapia fui licenziato: il Pd mi rimproverava di aver dato troppo lustro alla giunta precedente».
Roma, Siracusa e la riscoperta delle radici
Dopo Milano, dirige il Teatro Eliseo e il Teatro di Roma, ideando format come Luce sull’archeologia, con storici e archeologi sul palco. «A Roma ho ritrovato il senso del passato condiviso, del vissuto cittadino». Poi l’esperienza emozionante a Siracusa: «Vedere il teatro greco gremito di cinquemila persone è stato indimenticabile».
La chiamata per Parigi… per sbaglio
«Volevo fare un’esperienza all’estero da giovane, poi ho lasciato perdere. Ma nel 2022 ho letto del bando per la direzione dell’Istituto italiano a Parigi. Avevo dimenticato la Pec, non sapevo nemmeno di essere stato convocato». Alla fine si presenta, ripassa il francese, e durante il colloquio scherza con una citazione di Flaubert. Viene scelto.
Un programma culturale senza ideologie
Da Parigi, Calbi promuove una visione libera della cultura. «Invitiamo Vladimir Luxuria e Giordano Bruno Guerri, Beatrice Venezi e Filippo Del Corno, parliamo di Ucraina e di Gaza. Il nostro pubblico è per l’80% francese, molti vengono a ogni evento senza nemmeno sapere cosa vedranno: si fidano del nostro stile». Tra gli eventi più amati, ricorda la serata per Ferruccio Soleri e l’installazione I letti verdiani di Animanera: «Otto personaggi di Verdi, ciascuno nel proprio letto, a tu per tu con uno spettatore».
La cultura come bene primario
«In ogni mia scrivania ho sempre tenuto con me Quarant’anni di palcoscenico di Paolo Grassi. La sua lezione è attuale: le arti sono il cuore di una comunità». E guarda avanti: nel 2026 celebrerà i 70 anni del gemellaggio tra Roma e Parigi con un doppio ritratto teatrale delle due città. Nel 2027, due sinfonie: del Mediterraneo e d’Europa, fatte di parole, suoni e visioni.
Un appello all’Italia: «Investite nel soft power»
Infine, lancia un appello alle imprese italiane: «Sostenete noi e tutta la rete degli 86 Istituti italiani di cultura nel mondo. È il momento di credere davvero nella diplomazia culturale».