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Roma

“Spelacchio is back”. Netflix annuncia l’adozione di un albero di Natale a Roma, in piazza Venezia

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“Lo avevano dato per morto. È tornato. E ha fame di applausi”. Così Netflix ha lanciato sul suo profilo Facebook lo spot del “Spelacchio is back”, un video ironico, in cui compaiono le serie più famose di Netflix, e  in cui a parlare è proprio l’albero. Il video è diventato in poche ore virale ed annuncia l’adozione di un albero di Natale. La famosa piattaforma di streaming, infatti, ha allestito un albero in piazza Venezia. Il costo della sponsorizzazione in favore del Comune di Roma è di 376mila euro. Anche il sindaco Virginia Raggi, sui suoi profili social, ha annunciato l’arrivo del nuovo spelacchio. “Ladies and gentlemen, Spelacchio is back in Roma”, ha scritto la sindaca. L’albero che sta per essere allestito in piazza Venezia arriva dal Varesotto, precisamente da Cittiglio e sembra avere tutte le carte in regola per non ripercorrere le sfortunate orme del suo predecessore. Lo scorso anno, infatti, l’albero allestito in piazza Venezia fece il giro del web per essere scarno e secco raccogliendo ironia e sfottò dalla rete.

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Roma

Toti chiede incontro con Salvini, sul tavolo futuro Regione

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Giovanni Toti chiede di incontrare il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e i due assessori regionali Giacomo Giampedrone e Marco Scajola. L’istanza è stata depositata al giudice dall’avvocato Stefano Savi. Il leader della Lega sarà a Genova lunedì ma non è detto che l’incontro possa avvenire già quel giorno. I confronti serviranno in prima battuta a fissare la linea da seguire per mandare avanti la Regione dopo la decisione del Riesame che ieri ha deciso di lasciare Toti agli arresti domiciliari. Ma non è escluso che si possa iniziare a parlare anche del futuro del governatore e delle sue eventuali dimissioni.

Toti, ai domiciliari dal 7 maggio per corruzione, nelle scorse settimane aveva già incontrato il presidente facente funzioni Alessandro Piana e i sue due assessori fedelissimi, ma anche il deputato e coordinatore ligure di Fratelli d’Italia Matteo Rosso, il viceministro e segretario della Lega Liguria Edoardo Rixi e il coordinatore regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco. A chiudere i summit erano stati Maurizio Lupi e Pino Bicchielli, rispettivamente leader e deputato di Noi Moderati. I confronti con gli assessori serviranno in prima battuta a fissare la linea da seguire per mandare avanti la Regione dopo la decisione del Riesame che ieri ha deciso di lasciare Toti agli arresti domiciliari.

Ma non è escluso che si possa iniziare a parlare anche del futuro del governatore e delle sue eventuali dimissioni. Gli stessi giudici del Riesame, nel provvedimento con cui hanno rigettato l’istanza di revoca dei domiciliari, hanno sottolineato come fosse corretto chiedere nuovi incontri de visu con esponenti politici. I giudici hanno anche sottolineato, nell’ordinanza, che i finanziamenti ricevuti dal presidente “non sono tutti regolarmente tracciati”, contrariamente a quanto da lui sostenuto anche nell’interrogatorio. Per il Riesame, Toti non avrebbe capito le accuse e per questo potrebbe reiterare il reato.

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Cronache

Neonata morta vicino Roma, si farà l’autopsia

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Si ipotizza una morte in culla per la neonata deceduta stamattina ad Albano Laziale, vicino Roma. Per fugare ogni dubbio verrà effettuata nei prossimi giorni l’autopsia al policlinico Tor Vergata. I carabinieri di Castel Gandolfo acquisiranno, inoltre, la documentazione clinica della bambina dalla nascita fino ad oggi. A dare l’allarme la mamma che quando è andata a controllarla stamattina perché non si svegliava l’ha trovata immobile nel lettino e ha notato che non respirava. Inutili i tentativi di rianimazione

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Cronache

Riconoscimento facciale a Roma, Garante apre istruttoria

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Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni a Roma Capitale su un progetto di videosorveglianza nelle stazioni della metropolitana. Secondo alcune notizie stampa, in vista del prossimo Giubileo, l’Amministrazione prevede di installare telecamere con riconoscimento facciale, “in grado di verificare azioni scomposte” all’interno dei vagoni e sulle banchine da parte di chi in passato si è reso protagonista “di atti non conformi”. L’amministrazione ha 15 giorni per rispondere alla richiesta di informazioni del Garante privacy. Lo spiega l’autorità in una nota.

Nella risposta l’amministrazione deve fornire al Garante privacy, ”tra l’altro, una descrizione tecnica delle funzionalità di riconoscimento facciale, la finalità e la base giuridica di tale trattamento di dati biometrici e una copia della valutazione d’impatto sulla protezione dei dati. Fino a tutto il 2025, ricorda l’Autorità, vige una moratoria sull’installazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale attraverso l’uso di dati biometrici, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, da parte delle autorità pubbliche o di soggetti privati. Tale trattamento è consentito solo all’autorità giudiziaria, nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali, e alle autorità pubbliche, a fini di prevenzione e repressione dei reati, e comunque previo parere favorevole del Garante privacy”.

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