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Sesso in classe in cambio di aiuti per i compiti o ricariche telefoniche, è prostituzione e l’ha certificata una indagine demoscopica

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Dire baby prostituzione in classe non è una affermazione lontana dalla realtà. Troppi giovanissimi tra gli 11 e i 19 anni dicono di aver  avuto rapporti sessuali a pagamento. E il compenso è stato un aiuto scolastico per superare delle lacune o degli interrogatori o fare un compito, una ricarica del telefono e altri compensi.

C’è un’indagine demoscopica condotta dal portale Skuola.net che ha tratto questi dati poco edificanti intervistando 14 mila studenti delle scuole medie e superiori. Numeri che il portale è riuscito a fotografare grazie alle confidenze degli studenti.

Non è quel che si dice un fenomeno di massa ma di una realtà dura da digerire: l’8 per cento, cioè quasi un ragazzo su dieci, sa di compagne e compagni di scuola che si prostituiscono per ottenere benefici vari. Anzi, il 5% dice che ce ne sono “diversi” di conoscenti che si svendono.

Sesso tra i banchi di scuola. L’inchiesta di Skuola.net è uno spaccato poco edificante della scuola

A sconcertare sono proprio le modalità di pagamento. In un caso su tre non si chiedono soldi in cambio di una fellatio o di altro ma si è disposti a tutto pur di non perdere tempo con i compiti o pur di andar bene a scuola: il 33%, infatti chiede “aiuto scolastico”, concetto in cui possono rientrare ripetizioni private ma magari anche compiti passati sotto il banco.

A chiedere soldi in cambio di sesso è il 19%. Seguono quelli (14%) che preferiscono una ricarica telefonica. A pochi (7%) interessa un regalo. Ma non c’è limite al peggio: il 35% sostiene che il compagno o la compagna di scuola l’\avrebbe filmato o fotografato per poi ricattarlo.

E chi sa in alcuni casi acconsente: uno su quattro, tra i mille che hanno certificato la presenza di baby squillo a scuola ne ha approfittato. L’ 8% confida di averlo fatto una sola volta “per provare” ma il 15% è diventato un habitué. I dati cambiano a seconda del genere: tra i maschi la quota di “clienti” fissi sale al 21%, tra le femmine scende all’ 8%.
Il nuovo caso “baby squillo” sembrerebbe interessare proprio la scuola. È lì che nascerebbe il fenomeno, tra una lezione e l’ altra, nei corridoi o persino nei bagni dei propri istituti. Secondo i “ben informati” quasi la metà delle prestazioni (il 46%) avverrebbe proprio all’ interno delle mura scolastiche senza che i docenti o i collaboratori scolastici si accorgano di nulla. E se non è lì che si “consuma” il rapporto è comunque tra i banchi che iniziano i contatti preliminari: il 60% degli appuntamenti, infatti, nasce in aula, solo il 20% avviene tramite i social network e ancora meno (10%) in altri contesti.

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È morta la turista colpita alla testa da una statua a Napoli, si indaga per omicidio colposo

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E’ deceduta a causa delle gravi ferite riportate la turista padovana di 30 anni colpita domenica pomeriggio alla testa da una statua caduta da un balcone nel centro di Napoli. E’ quanto si apprende da fonti sanitarie. La donna era stata ricoverata all’Ospedale del Mare dopo aver ricevuto le prime cure all’ospedale Vecchio Pellegrini. La turista si trovava in via Sant’Anna di Palazzo, ai Quartieri Spagnoli, per un ultimo giro prima del ritorno a casa previsto nella serata di domenica con un volo in partenza dall’aeroporto di Capodichino. Sull’episodio indaga la Polizia.
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Napoli, ha individuato l’abitazione dalla quale è precipitata la statuetta che ha provocato la morte della turista padovana di 30 anni colpita domenica pomeriggio alla testa dall’oggetto mentre passeggiava con il fidanzato nel centro di Napoli. Il fascicolo nel quale stanno confluendo le attività di accertamento degli inquirenti il reato ipotizzato passa dalle lesioni colpose all’omicidio colposo.

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‘Benvenuto neonato’, dal Comune di Giffoni Sei Casali bonus di mille euro per ogni bambino

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Mille euro per ogni neonato. E’ l’iniziativa decisa dal Comune di Giffoni Sei Casali, in provincia di Salerno, che presenterà l’iniziativa giovedì 19 settembre, alle ore 18, presso l’aula consiliare. In programma la cerimonia di consegna del bonus “Benvenuto, neonato”, una misura che prevede l’erogazione di un contributo economico una tantum ai bambini nati dall’1 gennaio al 31 dicembre 2023, così come stabilito nella delibera di Consiglio comunale numero 48 del 19/12/2023. Incentivare la natalità e contribuire alle spese per ogni figlio nato o minore adottato: questo l’obiettivo dell’iniziativa fortemente voluta dal sindaco, Francesco Munno.Si tratta di una forma di saluto e augurio che il Comune di Giffoni Sei Casali rivolge ai nuovi nati. Ogni bambino riceverà 1000 euro.

“Il tema della natalità, – affermano il primo cittadino, Francesco Munno e l’assessore alle Politiche Sociali, Angelina Di Muro – è diventato cruciale, per cui è necessario e doveroso che ogni amministrazione intraprenda iniziative e intervenga con misure efficaci per una nuova primavera demografica. Questa Amministrazione si è dimostrata sensibile alla problematica e ha inteso favorire la genitorialità con l’adozione di misure che possano sostenere tutte le famiglie, anche quelle adottive. Certamente non sarà un bonus una tantum a risolvere il problema, non abbiamo tale pretesa, ma è importante che i nostri concittadini che affrontano la genitorialità sentano la vicinanza e il sostegno dell’Amministrazione in un momento così bello ma allo stesso tempo così impegnativo della loro vita”. L’incentivo alla natalità è stato confermato anche per le nascite del 2024.

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Cronache

Misteri calabresi, Matacena e la madre saranno riesumati: la Procura ha disposto l’autopsia

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La Procura di Reggio Calabria ha disposto la riesumazione della salma di Amedeo Matacena, l’ex parlamentare di Forza Italia morto il 16 settembre 2022 mentre era latitante a Dubai dove si era trasferito da tempo per sfuggire alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa rimediata nel processo “Olimpia”. Lo scrive la Gazzetta del Sud. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Sara Parezzan, riguarda anche la morte di Raffaella De Carolis, la madre di Matacena, deceduta anche lei a Dubai il 18 giugno 2022, tre mesi prima del figlio.

Matacena ufficialmente è morto per infarto del miocardio ma evidentemente la Procura di Reggio Calabria non è convinta e ha aperto un’indagine per accertare la causa del decesso e capire se lo stesso possa essere collegato con quello della madre. Proprio per questo, nei giorni scorsi l’ex procuratore Giovanni Bombardieri, l’aggiunto Stefano Musolino e il pm Parezzan hanno disposto l’autopsia che sarà eseguita dal medico legale Aniello Maiese e dalla tossicologa Chiara David. Mentre la salma di Raffaella De Carolis si trova a Reggio Calabria, l’ex parlamentare Matacena è seppellito al cimitero di Formia. (

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