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Cronache

Solito De Luca al vertice sulla terra dei fuochi, prima lascia la Prefettura di Caserta imprecando ma poi torna

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Fuori ci sono cronisti, cameraman, proteste, varia umanità. Piazza Vanvitelli a Caserta. C’è il Governo, si vuole mettere la parola fine alla Terra dei Fuochi. Ed è per questo che il Governo si è spostato a Caserta. È stato invitato anche Vincenzo De Luca, il presidente della Giunta regionale della Campania. Ha fatto un po’ di anticamera, poi gli hanno detto di aspettare e sarebbe entrato quando l’avrebbero chiamato e a quel punto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha lasciato la prefettura di Caserta, dove era in ancora in corso il vertice di governo – con Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini e altri ministri – per la firma del Protocollo d’Intesa sulla Terra dei Fuochi e se ne è andato. Mentre lasciava piazza Vanvitelli a Caserta ha convocato una conferenza stampa alle 17.30 alla Reggia di Caserta sul tema dei rifiuti, quasi in contemporanea a quella del governo in prefettura.  Sulla monnezza, si sa, si gioca sempre una partita politica. Sulla pelle dei cittadini. Nel Governo nessuno se ne era accorto della assenza di De Luca e allora sembrava profilarsi una specie di incidente diplomatico. Anche se, a dire il vero, la riunione era di Governo. Alla fine però pare che grazie ai buoni uffici del ministro dell’ambiente, il buon De Luca è tornato schiumante di rabbia in Prefettura. Chi c’era accanto a lui l’ha sentito imprecare a lungo. È tornato giusto per assistere in  in Prefettura ad una sorta di mini vertice per i media (tutto era già deciso)  che precede la firma del Protocollo d’Intesa per il risanamento della Terra dei Fuochi. Alla conferenza stampa per il Governo manca il vicepremier Matteo Salvini (ma non c’è alcuna polemica perchè era atteso al Quirinale). E non c’è De Luca. Si parla della Campania, ma lui è altrove. 

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Cronache

Tentativo di evasione con le lenzuola ieri notte ad Avellino

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Hanno tentato di scappare utilizzando un lenzuolo i due detenuti che ieri hanno provato a evadere dal carcere di Bellizzi, ad Avellino. I due carcerati sono stati però bloccati dalla polizia penitenziaria, mentre cercavano di superare il muro di recinzione. Un terzo, che come gli altri due si era allontanato dalla sezione di isolamento, sentendosi braccato, ha invece deciso di rientrare. Nel frattempo, all’esterno, era già scattato il piano predisposto per il contrasto alle evasioni dai penitenziari: il carcere è stato cinturato dalle forze dell’ordine e il funzionario della Polizia di Stato delegato dal questore di Avellino Pasquale Picone, raggiunto il complesso penitenziario, ha coordinato la “macchina organizzativa” tenendo costantemente informati sia il questore, sia l’autorità giudiziaria. Sono state anche fatte arrivare ulteriori pattuglie per presidiare le vie di fuga dalla città. I due detenuti, identificati, sono posti in altra cella sotto stretto controllo della polizia penitenziaria. Solo a notte fonda la situazione è rientrata.

“Il sistema penitenziario campano oramai è allo sbando – commentano il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio – oramai tra i detenuti si è diffuso un senso di impunità perché non vengono applicati criteri sanzionatori. Chiediamo ai vertici del dipartimento nonché alla politica di valutare l’operato del provveditore della Campania perché a tutt’oggi non è riuscito neanche a mandare un supporto al carcere di Avellino”. “Oramai in Campania la situazione è fuori controllo”, dichiara il segretario regionale del Sappe in Campania Tiziana Guacci. Siamo molto preoccupati per la situazione del carcere di Avellino ma anche degli altri istituti penitenziari campani. Da tempo aspettiamo segnali dai vertici dipartimentali: abbiamo richiesto un tavolo di confronto con il prefetto al fine di trovare soluzioni condivise visto che la situazione rischia di compromettere l’ordine pubblico”.

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Cronache

Incendio in negozio a Milano, morti tre giovani cinesi

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È di tre morti il bilancio di un incendio avvenuto ieri sera intorno alle 23.00 a Milano in un emporio di articoli cinesi in via Ermenegildo Cantoni 3. Le vittime sono tutte giovani e di nazionalità cinese: si tratta di due fratelli di 19 e 17 anni ed un’altra di 24 anni. Sul posto sono intervenuti cinque mezzi del Comando di Milano che hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme e poi procedere alla messa in sicurezza del magazzino.

Carabinieri e polizia scientifica stanno indagando per capire le dinamiche dell’evento. Sul posto anche 118 e polizia locale. I Vigili del fuoco stanno ancora lavorando per procedere al raffreddamento degli ambienti ed al conseguente smassamento.

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Cronache

Incidente sul lavoro, operaio muore schiacciato nel Bresciano

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Nuova vittima sul lavoro in provincia di Brescia. Un operaio di 55 anni è infatti morto travolto da un carico. È accaduto nei capannoni della Bettoni Plastiche di Torbole Casaglia. L’uomo stava movimentando un carico quando ha perso l’equilibrio e il peso lo ha schiacciato.

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