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Sanità campana corrotta, altri sei arresti per appalti manipolati. Al centro dell’inchiesta l’ospedale “fantasma” del Mare e la Asl Napoli 1

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Ancora uno scandalo nella sanità pubblica campana. Ancora una volta finisce nel mirino della magistratura un ospedale. In questo caso l’ospedale del Mare, un pozzo senza fondo di clientelismo e sperpero di denaro pubblico senza ancora avere una struttura che possa essere definito ospedale. All’alba i militari della guardia di finanza  del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria  di Napoli, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha arrestato e messo ai domiciliari  6 soggetti, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla  corruzione di pubblici ufficiali, alla turbata libertà degli incanti e alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente con riferimento a plurime forniture di apparecchiature elettromedicali.

L’inchiesta, come dicevamo, ha riguardato le procedure di approvvigionamento di strumentazioni mediche destinate all’ “Ospedale del Mare” e a ulteriori presidi sanitari dell’ASL Napoli 1 Centro, coinvolgendo personale della medesima Azienda Sanitaria e facoltosi imprenditori campani. Sono, altresì, in corso di esecuzione perquisizioni, nonché il sequestro di beni mobili e immobili riconducibili alle società e agli indagati per assicurare alle casse dello Stato gli oltre 850.000 euro costituenti l’illecito profitto.

Formiche e sporcizia restano in corsia al San Giovanni Bosco di Napoli, ma a telecamere spente i politici scappano e i pazienti soffrono

 

Le persone arrestate sono: Loredana Di Vico, 55 anni; Vincenzo Dell’Accio, 50 anni; Rosario Dell’Accio, 53 anni; Gennaro Ferrigno, 32 anni; Antonio Dell’Accio, 80 anni; Claudia Dell’Accio, 40 anni. Tutti gli indagati, messi agli arresti domiciliari, sono gravemente indiziati del reato di associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione. Il procedimento è stato avviato dopo una caterva di denunce, molte anonime, arrivate alla Guardia di Finanza,  in ordine a procedure di favore per l’acquisto di beni strumentali di alto costo da destinare a reparti di ospedali della Asl NA1 Napoli Centro.

Le indagini  hanno consentito di individuare in Loredana DiVico, Dirigente della Unità Operativa Complessa “Acquisizione beni e servizi” dell’ASL Napoli 1 Centro,  il responsabile delle procedure di favore. La Di Vico  era legata da relazione affettiva e da cointeressenze con Vincenzo Dell’Accio, gestore – unitamente a componenti della propria famiglia e di un fidato collaboratore – di un Gruppo di Società amministrate da prestanomi (L.G.A. S.r.l.”, “MAFLAMED S.r.l.”Vicamed srl, Frag Hospital srl), esercenti attività di impresa nel settore della rivendita di articoli medicali. Il sodalizio risultava così in grado di influenzare la gestione delle procedure di approvvigionamento di materiali sanitari da parte della Asl NAPOLI 1 Centro di Napoli, procurando elevatissimi benefici economici ai propri componenti, in grado di fare acquistare per il tramite delle dette società di intermediazione, macchinari elettromedicali a un prezzo pari sino a 300 % di quello di mercato. Il sistema si reggeva sulla attribuzione di indebiti vantaggi corruttivi al dirigente amministrativo Loredana Di Vico e a dipendenti della stessa amministrazione. Primi approfondimenti sulle criticità delle procedure oggetto di indagine sono stati condotti dalla polizia giudiziaria secondo linee guida fissate dall’ANAC. Ulteriori segnalazioni pervenivano anche dalla Sezione PG aliquota CC della Procura; dagli Uffici ispettivi della ASNA1 CENTRO; da privati cittadini esperti del settore in ragione di pregresse esperienza di lavoro presso gli uffici pubblici preposti. Il GIP ha disposto il sequestro preventivo per equivalente del profitto dei reati contestati per oltre 800.000 euro nei confronti degli indiziati e delle società da questi gestite per la consumazione degli illeciti. In data odierna sono state eseguite perquisizioni domiciliari su quindici obiettivi per individuare modalità di reimpiego delle somme illecitamente percepite.

Sull’inchiesta è intervenuto anche il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, per dare “pieno sostegno all’azione della Magistratura e della Guardia di Finanza” e sostenere che la sua giunta continuerà “con estremo rigore a ripulire di tutte le incrostazioni parassitarie e di tutte le irregolarità gestionali l’intera sanità campana”. E conclude, De Luca. dicendo che “è un lavoro immane, pienamente in corso. Ferma restando la piena fiducia nell’intervento della Magistratura per l’accertamento dei fatti e delle responsabilità, siamo impegnati a cancellare tutti i restanti residui di passate gestioni clientelari”.

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Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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