Collegati con noi

Cultura

“Robert Mapplethorpe. Coreografia per una Mostra” è l’evento di fine anno al museo Madre di Napoli

Pubblicato

del

I ritratti di Andy Warhol, Debbie Harry, Patti Smith e Arnold Schwarzenegger. Corpi nudi, sguardi e dettagli che trasmettono il senso della forza e dell’energia della vita. Tutto questo e tanto altro è l’opera di Robert Mapplethorpe in esposizione al Madre per “Coreografia per una mostra”,  inaugurata ieri – con lunghe file all’ ingresso e oltre 1500 visitatori – al Madre dove sarà visitabile fino all’ 8 aprile, non è un semplice ciclo espositivo, per quanto ricco ed esaustivo.

Non solo arte ma anche performance per unire naturalmente l’opera dell’artista alla performatività e dimostrare che l’arte non finisce nel momento dell’opera ma è in continua evoluzione. Un viaggio attraverso il XX secolo, tra gli anni ’70 e ’80, tra eccessi, sogni, erotismo, bisogni, lotte per i diritti, la musica e la danza. La mostra è curata di Laura Valente e Andrea Viliani in collaborazione con la Robert Mapplethorpe Foundation di New York e coincide con il trentennale della personale itinerante “The perfect moment”, pochi mesi prima della scomparsa dell’artista il 9 marzo 1989 a soli 43 anni. Un ipotetico dialogo tra antichità e modernità, fotografia e danza, va in scena al Madre non solo nell’esposizione ma anche attraverso un ricco programma di performance dal vivo commissionate ad hoc ad alcuni dei più importanti coreografi della scena internazionale. Apre il cartellone performativo Olivier Dubois, Direttore della Compagnie Olivier Dubois, uno dei migliori 25 ballerini del mondo, che per l’occasione ha creato la coreografia “In dialogue with Bob”.

Una performance che prevede la partecipazione di performer scelti in audizioni pubbliche a Napoli. È un legame quello fra Mapplethorpe e la danza, segnato peraltro dagli intensi ritratti di ballerini come Bill T. Jones, Gregory Hines, Molissa Fenley e Lucinda Childs. “Un modo originale ed efficace – ha confermato  Michael Ward Stout, presidente della Fondazione Mapplethorpe qui presente con ben 155 fotografie – per diffondere l’arte di Bob anche fra i più giovani. Evitando banalizzazioni voyeuristiche, anche grazie al lavoro di critici e curatori come Germano Celant, i cui scritti in passato hanno perfettamente inquadrato la sua vicenda umana e artistica”.

Ma oltre al dialogo con i corpi vivi dei performer, c’è anche quello con opere storiche collocate nelle sale del Madre e scelte per analogia con le pose e la filosofia degli scatti, dall’Antinoo dell’ Archeologico al Pescatoriello di Gemito. Il che riporta lo sguardo verso Napoli, città nella quale l’ artista americano venne e lavorò a ridosso della sua mostra da Lucio Amelio nel 1984, per il quale realizzò una decina di scatti (celebre quello usato dal gallerista per il suo album di canzoni d’antan) e poi il ciclo di Terrae Motus, con i due angeli neri, della vita e della morte, con al centro l’immagine del teschio del Purgatorio ad Arco. Così come alle foto capresi di giovani nudi realizzate tra fine ‘800 e inizio ‘900 dal tedesco Wilhelm von Gloeden, al quale Mapplethorpe si ispirò per alcuni suoi scatti realizzati proprio sull’ isola azzurra.

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

Advertisement

Cultura

Pagnoncelli nuovo presidente della Luiss School of Government

Pubblicato

del

Il Cda della Luiss, presieduto da Giorgio Fossa, ha nominato Nando Pagnoncelli (foto Imagoeconomica in evidenza) presidente della Luiss School of Government, la Scuola post-laurea dell’ateneo che offre una formazione d’eccellenza in materia di processi politici e decision-making, sia nel settore pubblico sia nel privato. ‘Pagnoncelli, tra i principali esperti in opinione pubblica a livello nazionale – si legge in una nota dell’università – è presidente di Ipsos Italia, istituto leader nelle ricerche di mercato, presente in 90 Paesi.

Nel corso della sua carriera, ha diretto o supervisionato oltre 2.500 sondaggi pubblicati dai media, più di 1.800 ricerche elettorali e di citizen satisfaction in singoli comuni, province o regioni e oltre 500 sulla reputazione di aziende nazionali e internazionali. Collabora con testate e programmi tv nazionali, è attivo nella formazione universitaria e nel terzo settore ed è autore di numerosi saggi e pubblicazioni. Nel 2021, ha ricevuto il premio ASSIRM alla carriera e nel 2023 è stato nominato Commendatore della Repubblica’. ‘Auguro buon lavoro al presidente Pagnoncelli. Con la sua nomina, la Luiss School of Government si arricchisce di una figura di alto profilo, capace di coniugare rigore scientifico e profonda conoscenza della realtà sociale e istituzionale – commenta Fossa – Sotto la sua guida, la Scuola consoliderà ulteriormente la propria vocazione all’eccellenza’.

‘Sono onorato di assumere la presidenza della Luiss School of Government in un periodo in cui il tema della formazione di una nuova classe di decisori pubblici e privati, capace di interpretare i cambiamenti in atto nel rapporto tra cittadini e istituzioni, è più che mai attuale – dice Pagnoncelli – Sono felice di mettere la mia esperienza a disposizione della Scuola per contribuire a rafforzarne il ruolo nel panorama nazionale e internazionale’. Pagnoncelli, prosegue la nota, lavorerà insieme al Dean della Luiss SoG Gaetano Quagliariello, nel promuovere l’impegno della School per formare i futuri leader delle istituzioni legislative, amministrative e governative innovando gli strumenti teorici e pratici per affrontare le sfide, presenti e future.

‘I corsi post-laurea della Luiss School of Government vedono un crescente interesse da parte di istituzioni, imprese e studenti che colgono nella nostra offerta formativa un approccio di alto profilo sia nei contenuti dei diversi programmi che nella qualità dei docenti e professionisti coinvolti – afferma Quagliariello – Con l’arrivo di Nando Pagnoncelli alla presidenza della Scuola consolidiamo ancor di più la nostra attenzione ai grandi temi della politica, al ruolo delle istituzioni nazionali e internazionali e all’evoluzione dei processi di policy making in un quadro geopolitico in forte trasformazione’. Tra le traiettorie di sviluppo dell’ateneo, conclude il comunicato, la Scuola supporterà l’espansione di Luiss a Milano grazie al lancio di nuovi master nel capoluogo lombardo che vedranno, già nel prossimo autunno, l’avvio del corso intensivo di preparazione alla carriera diplomatica.

Continua a leggere

Cultura

Premio Strega Poesia 2025, in cinquina Pontiggia, Rossi e Renda

Pubblicato

del

Sono Alfonso Guida con Diario di un autodidatta (Guanda), Giancarlo Pontiggia con La materia del contendere (Garzanti), Jonida Prifti con Sorelle di confine (Marco Saya), Marilena Renda con Cinema Persefone, (Arcipelago Itaca) e Tiziano Rossi con Il brusìo (Einaudi), i cinque finalisti del Premio Strega Poesia 2025. La cinquina è stata annunciata stasera, 7 maggio, al Maxxi L’Aquila – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. I libri sono stati selezionati dal Comitato scientifico composto da Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa, Mario Desiati, Elisa Donzelli, Roberto Galaverni, Vivian Lamarque, Melania G. Mazzucco, Patricia Peterle, Stefano Petrocchi, Laura Pugno, Antonio Riccardi e Gian Mario Villalta. In ‘Diario di un autodidatta’ di Guida “un io, la sua terra, le esperienze vissute sono i fili che tessono insieme la trama di una vita, che in questa poesia si espone e si mette a disposizione dell’ascolto dell’altro, attraverso una lingua di ‘pietra’ fatta dell’aspro paesaggio della Lucania” spiega la motivazione.

‘La materia del contendere’ di Pontiggia “è, senza esitazioni, un libro presocratico: che qui è un altro modo per dire sapienziale, della sapienza di un tempo presente e futuro in cui poesia e filosofia, strettamente unite in epoca antichissima e poi lungamente costrette a vagare separate per il mondo, finalmente possono riunirsi”. ‘Sorelle di confine’ di Prifti: “non è questo il primo libro di carta di un’autrice che deve la sua notorietà – underground e sottotraccia, ci mancherebbe, ma abbastanza diffusa ormai – piuttosto al versante performativo: fra musica, spoken word, poesia sonora e declamazione più tradizionalmente ‘lirica’. Eppure Sorelle di confine si legge alla stregua di un esordio, nello sforzo di definire il più possibile una ‘posizione’ destinata però a restare, e per fortuna, scissa e polimorfa: proprio come la biografia di chi esordisca alla scrittura in una terra e in una lingua diverse da quelle in cui è cresciuta”. ‘Cinema Persefone’ di Renda “parla a un lettore contemporaneo già avvezzo alle riletture del mito, non soltanto in prosa. Con gli dei e gli eroi della classicità si sono già cimentati poeti del calibro di Anne Carson e Kae Tempest, producendo narrazioni in versi dense ed eloquenti. Questo libro compatto ed enigmatico si confronta invece con il periodico inabissarsi e riemergere dall’oscurità di Persefone sprofondando nel non detto anche il plot (“il mistero non si può dire”), per poi lasciar affiorare micro-eventi carichi di luce”.

Tiziano Rossi, “decano della nostra poesia ha doppiato il capo dei Novanta, e così il nuovo capitolo si dice ‘atto penultimo’, non ignaro dell’esperienza residuale dell”io minimo’ sperimentato in prosa. Negli anni Ottanta diceva un suo quasi coetaneo, Christopher Lasch, che in ‘epoca di turbamenti la vita quotidiana diventa un esercizio di sopravvivenza’, e ‘l’io si contrae’. Quello del lungodegente autoritratto in una «corsia» beckettiana è ridotto a un ‘perpetuarsi’ da ‘insetti’, o altre vite infinitesime capaci solo d’un ‘parlottìo’ o d’un ‘ronzìo’, quale è questa sua terminale ‘pioggerellina’ poetica”. Alla serata, condotta da Fabio Emilio Torsello e Mara Sabia della Setta dei Poeti estinti, sono intervenuti Paola Macchi, segretaria generale della Fondazione Maxxi e Pierluigi Biondi, sindaco L’Aquila, Giuseppe La Boria, direttore regionale Marche Abruzzo Bper Banca. I candidati hanno letto alcuni testi tratti dalle opere in gara con gli interventi musicali di Whalebones (Francesco Diodati e Stefano Calderano). Un’ampia giuria composta da circa 100 personalità della cultura determinerà l’opera vincitrice che verrà proclamata il prossimo 8 ottobre a Roma, alla Casa dell’Architettura, presso il complesso monumentale dell’Acquario Romano. I giurati riceveranno i libri grazie alle Librerie Feltrinelli e potranno esprimere la loro preferenza tramite voto telematico. La cinquina sarà ospite in diverse località italiane particolarmente attive sul territorio nella promozione della lettura. Queste le tappe: 16 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino, ore 18.15 Sala viola, 11 luglio a Civitavecchia; il 17 luglio a Pula, nel complesso archeologico di Nora; il 22 luglio, a Festambiente Sud, San Marco in Lamis. Seguiranno altri appuntamenti in autunno: il 17- 21 settembre a Pordenonelegge; il 27 settembre a Teramo.

Continua a leggere

Cultura

Maurizio Landini, esce “Un’altra storia” per parlare ai giovani

Pubblicato

del

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini si racconta per la prima volta nel libro ‘Un’altra storia’ con l’intento di parlare soprattutto ai giovani. “Uno dei motivi che mi ha spinto a raccontare la mia esperienza di vita e di lotta, è che vedo tra le giovani generazioni una straordinaria domanda di libertà. Una domanda di libertà e di realizzazione che non può essere delegata ad altri o rinviata a un futuro lontano, ma che si costruisce giorno per giorno a partire dalla lotta per cambiare le condizioni di lavoro e superare la precarietà. Se riuscirò ad accendere nei giovani la speranza e la voglia di lottare per la loro libertà nel lavoro e per un futuro migliore, potrò dire di aver raggiunto uno degli obiettivi che mi ero prefisso. Questo libro, con umiltà, vuole parlare soprattutto a loro” dice Landini.

In libreria proprio a ridosso dei referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, ‘Un’altra storia’ è una narrazione intima tra ricordi, aneddoti e svolte professionali ed esistenziali, che si intreccia alla storia degli ultimi quarant’anni di questo paese, con un focus su alcune grandi ferite sociali di ieri e di oggi che ancora sanguinano e che devono essere rimarginate. Dagli anni Settanta ai giorni nostri, dall’infanzia e l’adolescenza a San Polo d’Enza, fino alle esperienze sindacali degli inizi a Reggio Emilia e Bologna, al salto nazionale in Fiom prima e in Cgil poi, nel libro di Landini non mancano le analisi sulle grandi questioni legate al mondo del lavoro e a quello delle grandi vertenze, tra cui Stellantis, il rapporto con i governi Berlusconi, Prodi, Renzi, Conte, Draghi e Meloni, nella declinazione dell’idea-manifesto del “sindacato di strada”, in cui democrazia e autonomia sono il grande orizzonte.

Questa narrazione personale e intima, ricca di spunti e riflessioni, si tiene insieme a quelle che sono le battaglie storiche del segretario e della sua azione “politica”: la dignità del lavoro, affermata nel dopoguerra e nella seconda metà del Novecento e “negata nell’ultimo ventennio a colpi di leggi sbagliate, che le iniziative referendarie propongono, infatti, di correggere e riformare profondamente” sottolinea la nota di presentazione. ‘Un’altra storia’ è un libro che ci parla di diritti da difendere, battaglie ancora da fare e del futuro.

Eletto segretario generale della Cgil nel 2019, Landini ha cominciato a lavorare come apprendista saldatore in un’azienda artigiana e poi in un’azienda cooperativa attiva nel settore metalmeccanico, prima di diventare funzionario e poi segretario generale della Fiom di Reggio Emilia. Successivamente, è stato segretario generale della Fiom dell’Emilia-Romagna e, quindi, di quella di Bologna. All’inizio del 2005 è entrato a far parte dell’apparato politico della Fiom nazionale. Il 30 marzo dello stesso anno, è stato eletto nella segreteria nazionale del sindacato dei metalmeccanici Cgil. Il primo giugno del 2010 è diventato segretario generale della Fiom-Cgil. Nel luglio del 2017 ha lasciato la segreteria generale della Fiom per entrare a far parte della segreteria nazionale della Cgil.

MAURIZIO LANDINI, UN’ALTRA STORIA (PIEMME, PP 224, EURO 18.90)

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto