Collegati con noi

Uncategorized

Pronto il piano della Lega: via la Tasi e cambia il bonus Renzi

Pubblicato

del

Cancellazione della Tasi, un taglio sostanzioso delle tasse, anche se non dovesse essere proprio la flat tax ma una riduzione del cuneo, e un cambio di pelle degli 80 euro di Matteo Renzi. E’ pronto il piano della Lega per la prossima manovra, che sara’ “coraggiosa”, assicura Matteo Salvini lanciando un avvertimento a chi, nel governo, predica cautela, a partire dal ministro dell’Economia Giovanni Tria: chi fa il gioco delle tre carte, pensando di limitarsi a spostare risorse da una partita a un’altra, e’ fuori, “non fa parte del nostro progetto d’Italia”. Perche’ e’ inevitabile che, per essere coraggiosi, serva l’ennesima manovra in deficit. A sindacati e imprese che vede per la seconda volta, fuori protocollo, al Viminale, Salvini non parla piu’ di flat tax anche se ripropone, in parte, il menu’ di meta’ luglio: calo delle tasse, accompagnato da pace fiscale 2, compreso il condono sulle cassette di sicurezza mal digerito non solo dal M5S ma anche dai sindacati. Si aggiungono pero’ anche il progetto di unificare Imu e Tasi, eliminando questa ultima voce e riducendo il peso del fisco sul mattone per circa un miliardo. Oltre alla promessa di esentare dal balzello chi ha immobili “sfitti, inagibili o occupati abusivamente”. Sul capitolo casa, peraltro, e’ gia’ al lavoro anche il gruppo alla Camera, con l’esame della proposta di legge Gusmeroli in commissione Finanze. C’e’ poi il “superamento” del bonus degli 80 euro che, nelle intenzioni dei leghisti, diventerebbe decontribuzione.

Per la copertura servirebbero pero’ piu’ dei 10 miliardi attuali altrimenti la busta paga piu’ pesante si perderebbe oggi in cambio di un assegno piu’ robusto per la pensione domani. Proprio per garantire il doppio effetto e coprire i contributi figurativi, spiega il viceministro all’economia Massimo Garavaglia (nella foto sopra), bisognera’ stanziare altri 3 miliardi, che in tutto portano il pacchetto fiscale della Lega a circa 15, visto che ne servirebbero circa 12 per procedere con una riduzione sensibile dell’Irpef. Ma al netto della pace fiscale 2 e di un possibile recupero di evasione Imu con i bollettini precompilati, resta comunque il nodo di ‘chi paga’, e la risposta di Salvini e’ netta. Per la prossima manovra servono “soldi veri” e anche se non si faranno azzardi, e’ “chiaro che il deficit non puo’ stare sotto il 2%”. Per questo il vicepremier si dice pronto a intavolare una nuova trattativa con la Ue per ottenere la flessibilita’ necessaria non per le spese correnti ma “per investimenti, opere pubbliche, infrastrutture”. E anche per il taglio delle tasse. Fumo negli occhi per il titolare di via XX Settembre. Agli stessi interlocutori, incontrati ieri a Palazzo Chigi insieme al premier Giuseppe Conte, Tria aveva ripetuto per l’appunto che la riforma fiscale in cantiere e’ un intervento “strutturale, che non puo’ basarsi sul deficit”. Ma, ribatte a distanza Salvini, “non e’ pensabile una manovra a costo zero” a meno di non essere “Mago Merlino”. La prossima legge di Bilancio che ha in mente la Lega, incalza il vicepremier, e’ “diversa” da quella cui sta pensando Tria: in un quadro economico pieno di “luci e ombre”, con il “massimo storico per occupazione ma lavoro di qualita’ debole”, il problema “e’ la crescita dello 0,1% del Pil”. Quindi, e’ il ragionamento, “la situazione del Paese presuppone una manovra che vada oltre la spesa corrente”. E non si puo’ fare il “gioco delle tre carte”, gli sgravi non debbono essere recuperati con nuove misure.

Advertisement

Uncategorized

Il dolore del bimbo coperto di sangue,’ho perso tutti’

Pubblicato

del

Ha gli occhi grandi ma spenti, la parte sinistra del volto ancora ricoperta di macchie di sangue, ormai secco. E’ l’immagine dell’innocenza perduta quella di un bambino marocchino apparso in un video diventato virale in queste tragiche ore per il Paese del Nord Africa. Lo ha rilanciato anche l’emittente emiratina Al Arabiya. Si sa che ha perso tutto. E’ lui stesso a raccontarlo nel filmato: “Sono rimasto solo, mia mamma, mia nonna e due dei miei fratelli sono morti” dice mentre le parole sembrano rimanere strozzate in gola, ed escono a fatica. Parla in arabo, spesso abbassa lo sguardo fissandolo a terra e mentre gesticola continuamente con la manina mostra il numero quattro, forse a indicare il numero di quelle persone a lui care che non rivedrà mai più. O quelli che della sua famiglia che sono rimasti: oltre a lui solo il papà, il nonno e lo zio.

Il bambino, che vive a Marrakech ed è di etnia berbera secondo quanto riporta la didascalia del video, guarda l’obiettivo che lo riprende ma sembra non nutrire più speranze. Avrà non più di 8-10 anni ed è vestito con un pantalone e una maglietta bianca con disegni grigi abbottonata sul collo. Ai piedi indossa delle ciabatte: probabilmente sono gli stessi abiti che portava quando quei terribili 30 secondi in cui la terra ha tremato gli hanno strappato i suoi affetti più cari. Mestre si mostra alla telecamera è ancora avvolto dalla polvere dei detriti, gli stessi che circondano lui e il resto della città. Un racconto straziante, il suo, che è solo una delle tante drammatiche testimonianze tra le macerie di chi ha perso tutto. Nei suoi occhi non ci sono più lacrime, ma resta il terrore e la paura.

Continua a leggere

Politica

Opzione Donna più larga, via il paletto dei figli

Pubblicato

del

Niente quota 41 (per ora) ma una proroga di Quota 103 e l’estensione di Opzione Donna a 58 anni per le tre categorie di lavoratrici interessate all’agevolazione anche nel caso in cui non abbiano figli. La maggioranza è al lavoro sul corposo dossier pensioni in vista della manovra con un occhio anche ai giovani visto che – viene spiegato – qualche risorsa potrebbe essere messa sul riscatto della laurea agevolato. Intanto, sempre in un’ottica di sostegno delle fasce più deboli sono allo studio aiuti contro il caro bollette e quello benzina e l’anticipo della detassazione delle tredicesime con l’obiettivo di mettere qualche soldo in più in busta paga già dalla fine di quest’anno. In attesa della Nadef il cantiere della manovra, insomma, è tutto aperto. Una legge di bilancio che dalla maggioranza si quantifica all’incirca in 25 miliardi. “Siamo prudenti e bisogna aspettare le stime dell’Eurostat e i numeri del Tesoro ma io ritengo possa essere verosimilmente intorno ai 25 miliardi”, stima il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli.

Un primo assaggio di misure arriverà comunque con il decreto collegato alla manovra, nel quale dovrebbero confluire le misure contro il caro benzina, il caro bollette e per la detassazione delle tredicesime. Un provvedimento che dovrebbe essere messo a punto tra fine settembre e i primi di ottobre una volta acquisiti i dati della Nadef. Le bollette, sottolinea il ministro Urso, sono “all’attenzione del governo così come l’aumento dei prezzi dei carburanti: con il ministro Giorgetti e con gli altri ministri competenti, avremo un confronto per capire e scegliere come intervenire in modo tale che soprattutto i ceti meno abbienti ricevano il sostegno del governo”. Allo studio ci sono, dunque, interventi mirati alle fasce più deboli ma si starebbero al contempo valutando anche le soluzioni tecniche migliori per evitare di penalizzare categorie particolarmente esposte al caro benzina come i pendolari o gli autotrasportatori. Nel provvedimento collegato alla manovra dovrebbe entrare inoltre anche la detassazione delle tredicesime con un tetto Isee che – viene spiegato – dovrebbe essere fissato a 35mila euro. Non è ancora certo che ci sia spazio, invece, per lo smart working per i lavoratori fragili in scadenza a fine settembre. E’ certamente un tema sul tavolo – spiegano fonti di maggioranza – ma vanno trovati i fondi per coprire l’eventuale proroga.

Del resto quello delle risorse resta sempre il problema numero uno in vista delle stesura del decreto e della manovra. Il Tesoro è al lavoro mentre entro un paio di giorni, il 10 settembre, i ministeri devono fornire al Mef le indicazioni sulla propria spending review per i prossimi tre anni con l’obiettivo di tagliare 1,5 miliardi entro il 2026. Circa 2 miliardi dovrebbero nel frattempo arrivare dalla tassa sugli extraprofitti contenuta nel decreto asset che la prossima settimana entrerà nel vivo con il termine per la presentazione degli emendamenti in Senato. Forza Italia ha già annunciato che chiederà modifiche e si avrà quindi un primo banco di prova concreto per la tenuta delle maggioranza dopo i molteplici richiami della premier Meloni alla responsabilità.

Continua a leggere

Uncategorized

Il padre di Saman in aula, rivelazioni accusano lo zio

Pubblicato

del

Le dichiarazioni di due detenuti, i quali avrebbero confidato che ad uccidere Saman Abbas sarebbe stato lo zio Danish Hasnain, con un piano ordito e concordato coi familiari. Ma anche le parole di Shabbar Abbas riferite dai suoi legali, secondo cui al momento dell’arresto in Pakistan (nel novembre 2022) la moglie Nazia Shaheen – imputata latitante – si trovava in casa. Sono le nuove rivelazioni che scuotono il processo per l’omicidio della 18enne pachistana uccisa a Novellara, nella Bassa Reggiana, tra aprile e maggio 2021.

Un’udienza ricca di colpi di scena quella di stamattina in tribunale a Reggio Emilia dove per la prima volta ha partecipato in presenza Shabbar, il padre della ragazza, dopo l’estradizione dal Pakistan all’Italia concretizzatasi una settimana fa. Pantaloni scuri, polo azzurra, baffi foltissimi e sguardo basso senza incrociare gli occhi con nessuno dei familiari imputati. Alle 9,56 Shabbar è entrato nell’aula della Corte d’Assise, scortato da sei agenti della polizia penitenziaria per prendere parte al processo che lo vede accusato di omicidio premeditato assieme allo zio della ragazza Danish Hasnain e dei cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz (oltre alla madre Nazia Shaheen, ancora latitante).

Si è seduto in mezzo ai legali Enrico Della Capanna e Simone Servillo. Dietro di lui, un’interprete che gli ha tradotto la richiesta di Cristina Beretti, presidente della corte dei giudici con giuria popolare, riguardo al permesso ad essere ripreso dalle telecamere e dai media presenti. Shabbar ha però negato la concessione. Subito dopo l’udienza è entrata nel vivo col procuratore capo Calogero Gaetano Paci che ha annunciato di aver depositato un supplemento di indagine. Un’istruttoria, infatti, è nata sulla base di alcune dichiarazioni spontanee che lo scorso 31 agosto hanno voluto rendere due detenuti in carcere a Reggio Emilia, in merito ad alcune confessioni che Danish avrebbe fatto loro. La Procura ha ascoltato i due detenuti il 5 e il 6 settembre scorso e ha “cristallizzato le loro parole in un verbale di sommarie informazioni”, come ha spiegato il procuratore Paci. Danish avrebbe detto che è stato lui ad uccidere Saman con la complicità dei cugini e il benestare dei genitori per un ‘delitto d’onore’ dettato dal rifiuto di un matrimonio combinato con un parente in patria.

Un omicidio premeditato messo in dubbio da Enrico Della Capanna e Simone Servillo, legali difensori di Shabbar, i quali affermano che dai noti filmati della videosorveglianza che riprenderebbero gli ultimi istanti di vita di Saman “non si ha la certezza sull’appartenenza alla ragazza dello zaino che tiene in mano Shabbar” e che “i genitori avevano già programmato il viaggio in Pakistan tanto da chiedere pochi giorni prima un preventivo sui biglietti, cosa che non sarebbe stata fatta se avessero premeditato un omicidio”. Gli stessi avvocati, rispondendo ai giornalisti che domandavano se Shabbar sapesse dove si trovi la moglie Nazia, rivelano: “Shabbar ha riferito che quando è stato arrestato in Pakistan, la moglie si trovava in casa. Lui era in un campo quando è stato raggiunto dalla polizia e si è messo a disposizione. Poi da allora non ha avuto più contatti con lei e coi familiari perché gli sono stati preclusi. C’era un mandato di arresto anche per lei? Questo non lo sappiamo, non eravamo in Pakistan”. Shabbar sarà ascoltato nell’esame dell’imputato il prossimo 26 settembre. Così come testimonieranno il fratello (il 3 ottobre) e il fidanzato (6 ottobre) di Saman su decisione della Corte (“Oggi hanno maturato un diverso grado di maturazione”, le parole dell’ordinanza) che ha respinto le eccezioni della Procura e dei rispettivi avvocati di parte civile che avevano chiesto di evitare le testimonianze in aula dopo gli incidenti probatori già avvenuti.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto