Fronte democratico popolare. Potrebbe essere il nome di un partito, di un rassemblement della sinistra che non si riconosce nell’inciucismo del Pd e nell’irrilevanza di una sinistra da salotto che ha perso contatto con i più bisognosi, con i lavoratori, con chi non ce la fa. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, leader di Dema, potrebbe scendere in campo già alle europee e misurarsi con l’elettorato italiano  lanciando un progetto, una iniziativa di sinistra con un appello “rivolto alla società civile, al mondo dei movimenti, delle associazioni”. Luigi de Magistris per ora analizza, prova a capire, cerca di decodificare quello che accade a sinistra con un Pd fermo politicamente da mesi, forse da un anno. Lui un’idea ce l’ha, ed è molto simile alla esperienza napoletana che lo vede in sella alla guida della terza metropoli d’Italia da quasi 8 anni, senza avere alleati tra i partiti tradizionali a sinistra e men che meno  a destra. “È giunta l’ora della costruzione di un fronte popolare democratico, senza confini politici predeterminati, senza recinti tradizionali.

Luigi de Magistris, sindaco di Napoli

Non è un quarto polo – spiega de Magistri s-, non si deve ricostruire il collage delle fotografie già viste e sconfitte. É il luogo in cui l’ingresso è vietato solo a mafiosi, corrotti, corruttori, fascisti e razzisti”. Il sindaco ha evidenziato come “la nuova coalizione non sarà la sommatoria delle esperienze della vecchia sinistra”, ma sarà aperta a un campo molto più ampio: “Organizzazioni di base, associazioni, comitati, movimenti, militanti politici, sindaci, amministratori, eletti dal popolo che provano ogni giorno, pagando anche sulla propria pelle il prezzo di ogni forma di violenza”. Il progetto sarà presentato il 1 dicembre al Teatro Italia di Roma, appuntamento in cui De Magistris scioglierà il nodo su una sua candidatura alle elezioni europee di maggio. Il progetto dovrebbe quasi certamente essere una costa italiana di un movimento europeista che vede tra i suoi leader anche l’economista grecoVaroufakis, l’economista star anche del web che qualche mese fa ha dato il via a Diem25, un movimento politico transnazionale che prova a coalizzare i partiti di sinistra in un manifesto progressista unitario. Il progetto politico di Varoufakis prova ad opporsi a “The movement” utilizzando proprio alcune delle strategie che hanno fatto la fortuna dei movimenti populisti. Diem25 parte da una regola essenziale in tempi di comunicazione via web: rendere semplici e immediati i temi inseriti all’interno dell’agenda politica. Sul sito ufficiale del movimento sono messi in evidenza una serie di slogan per comunicare in maniera chiara la posizione del progetto politico nell’attuale contesto socioeconomico. Si parla quindi di New deal europeo, redistribuzione del reddito, accoglienza verso i migranti, investimenti nel settore green.