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Cronache

Prof di sostegno denuncia: mi hanno licenziato perchè sono disabile

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Licenziato perche’ disabile. Questo è quanto denuncia un insegnante di sostegno. E’ quanto raccontato su Facebook da Marco Di Domenico, architetto trentatreenne che da settembre scorso faceva l’insegnante di sostegno all’istituto Ivana Marcocci, scuola media delle Fontanelle, quartiere di Prato: aveva una supplenza annuale da graduatorie di terza fascia, incarico di 18 ore. Il suo contratto a tempo determinato sarebbe dovuto scadere il 30 giugno ma invece si e’ concluso al rientro dalle vacanze di Natale, con lettera di licenziamento consegnata a mano l’8 gennaio. In sostanza la sua disabilita’, una miopatia muscolare congenita, renderebbe insicuro il suo lavoro, per lui e per i suoi alunni. A stabilirlo e’ stata la commissione medica di verifica – con composizione mista, tre medici del ministero delle Finanze e un consulente del Miur – a cui lo stesso Di Domenico si era sottoposto volontariamente a dicembre scorso senza tuttavia immaginare che l’esito della visita lo dichiarasse “perennemente inidoneo all’attivita’ di sostegno nella scuola”. “L’inclusione – ha spiegato – e’ la riorganizzazione di un sistema, la sua ricombinazione per fare posto a tutti. E niente, il sistema non ce l’ha fatta: sono stato espulso da un posto che serve all’inclusione. Discriminato di fatto”.

 

A causa della malattia Di Domenico cammina lento, non riesce a salire le scale, e’ debole e non solleva pesi. Ma questo, ha spiegato, non gli ha impedito di partecipare alle graduatorie per la scuola pubblica. Inoltre i ragazzi che seguiva – due i suoi alunni alla scuola Marcocci – “non hanno nessuna difficolta’ motoria” e non lo hanno “mai messo in difficolta’”. Secondo quanto riferito sempre dall’insegnante sarebbe stata la preside Francesca Zannoni a insistere perche’ si sottoponesse all’esame della commissione, assicurandogli che non avrebbe perso il suo incarico. Diversa la versione della dirigente: ha affermato che non aveva promesso nulla all’insegnante e che ha dovuto prendere atto della relazione della commissione. “Purtroppo – ha spiegato Francesca Zannoni – i limiti che avrebbe potuto avere in questo percorso sarebbero comunque emersi nel tempo”. Ma Di Domenico non ci sta e annuncia che fara’ ricorso per arrivare all’annullamento del responso di “inidoneita’ perenne”. Tra l’altro, essendo lui precario, non ha “diritto di essere assegnato” ad altre mansioni ne’ “ad avere il punteggio della supplenza per salire in graduatoria”. “Faremo ricorso con il mio avvocato al ministero della Difesa – ha affermato -: secondo quanto mi ha spiegato il mio legale per le questioni e le visite mediche di questo genere va coinvolto l’ospedale militare del Celio di Roma”.

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Il 19 giugno parte il processo per l’omicidio di Aurora

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Si svolgerà il 19 giugno al Tribunale per i minorenni di Bologna, con rito abbreviato, il processo per il 15enne accusato dell’omicidio di Aurora Tila, la ragazza di 13 anni, morta dopo essere precipitata dal terrazzo sopra casa a Piacenza, il 25 ottobre. Ne dà notizia il quotidiano Libertà. Il processo era stato inizialmente fissato per il 9 luglio, con rito ordinario. L’avvocato difensore del ragazzo ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Oltre agli atti raccolti dalla procura saranno presi in esame in aula i risultati delle perizie dei consulenti di parte. Aurora Tila, studentessa dell’Istituto Colombini, morì la mattina del 25 ottobre precipitando da un terrazzo al settimo piano del palazzo dove viveva con la madre e cadendo poi su un balcone tre piani più in basso. Con lei, sul terrazzo, c’era l’ex fidanzatino, di due anni più grande: le telecamere del condominio hanno ripreso il loro incontro nell’atrio, prima di salire in casa.

È stato lui a dare l’allarme e qualche giorno dopo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Lui ha sempre negato queste accuse, sostenendo una versione diversa dei fatti rispetto alla ricostruzione della Procura. Il processo si svolgerà secondo il rito abbreviato (ovvero sulla base degli atti raccolti dalla procura, con il beneficio di uno sconto di un terzo della pena) ma “condizionato”, ovvero con l’ascolto in aula dei periti, e quindi con il confronto fra le due perizie, dagli esiti divergenti, che potrebbero rappresentare il cuore del processo. I medici legali di parte della difesa, infatti, contestano radicalmente le conclusioni alle quali era arrivata la perizia disposta dalla procura dei minorenni, che sostanzialmente attribuiscono al 15enne la volontà di far cadere Aurora dal terrazzo, da un’altezza di nove metri.

Una ricostruzione che la difesa ha sempre negato. Il punto cruciale su cui ci sarà battaglia sarà la dinamica della caduta, che secondo la perizia del consulente della procura, è incompatibile con un suicidio. Conclusioni, che come riferisce il quotidiano piacentino, secondo il medico legale Mario Tavani (che insieme al collega Attilio Maisto ha curato la perizia per la difesa) “risultano indubbiamente criticabili”, mentre “quelle sulla ricostruzione dinamica della precipitazione del corpo per alcuni versi inaccettabili”. Saranno prese in esame anche alcune testimonianze oculari: il racconto di alcune persone che hanno riferito di aver visto i due giovani litigare sul terrazzo sono state infatti cruciali per le indagini.

E’ stata una di queste testimonianze, in particolare, secondo cui il ragazzo avrebbe spinto Aurora oltre il parapetto e l’avrebbe colpita sulle mani per farla cadere, a risultare cruciale nella decisione di arrestare il 15enne. Un dettaglio, quello dei colpi sulle mani, che sarà messo a confronto con gli esiti delle perizie: quella dell’accusa ritiene le ferite che Aurora aveva sulle dita compatibili con i colpi ricevuti per farla cadere, mentre secondo la perizia della difesa sono state procurate dall’impatto a terra.

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Cronache

Napoli: si ripete ‘miracolo’ di San Gennaro, sangue è sciolto

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Si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. All’apertura della teca, poco prima delle 17 nella Cappella di San Gennaro all’interno del Duomo di Napoli, il sangue contenuto nell’ampolla è apparso già liquido. La teca è stata aperta dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, presidente della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, dall’abate della cappella monsignor Vincenzo De Gregorio, e dai vescovi ausiliari di Napoli monsignor Francesco Beneduce e monsignor Michele Autuoro, in vece dell’arcivescovo don Mimmo Battaglia, impegnato a Roma in vista del Conclave. Per l’annuncio “ufficiale” dell’avvenuto miracolo di maggio bisognerà aspettare l’arrivo nella basilica di Santa Chiara della processione in partenza dal Duomo. Il corteo si snoderà nelle strade del centro antico di Napoli e alle 18 avrà inizio la celebrazione eucaristica nella trecentesca basilica di Santa Chiara.

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Incidente nel Ragusano, conducente muore nel rogo dell’auto

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Un grave incidente stradale si è verificato nel pomeriggio nei pressi di Playa Grande, lungo la circonvallazione di Donnalucata, frazione di Scicli, nel Ragusano. Una delle due auto coinvolte ha preso fuoco e il conducente, rimasto incastrato tra le lamiere, è morto carbonizzato nonostante i tempestivi soccorsi. Sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco, ambulanze del 118 e gli agenti della polizia municipale di Scicli. Le operazioni di messa in sicurezza e rilievi sono in corso.

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