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Cronache

Pompei, ancora un incidente sul lavoro: due operai precipitano da 15 metri

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Un altro grave incidente sul lavoro in Campania. Due operai sono precipitati da un’altezza di circa 15 metri mentre erano impegnati nella potatura di un albero nei pressi di un’antenna telefonica, all’interno del parcheggio di un supermercato lungo viale Unità d’Italia a Pompei e sono rimasti feriti, uno è grave.

Il fatto è accaduto non lontano dalla stazione ferroviaria: uno dei due lavoratori è finito addirittura sui binari.

Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente sarebbe stato causato dalla rottura improvvisa del braccio meccanico della gru utilizzata per i lavori. Entrambi gli operai sono rimasti feriti in modo serio e sono stati trasferiti d’urgenza in ospedale: uno all’Ospedale del Mare di Napoli, l’altro al San Leonardo di Castellammare di Stabia.

Su disposizione della Procura di Torre Annunziata, l’area è stata immediatamente sequestrata dagli agenti della Polizia municipale di Pompei, così come il mezzo coinvolto nell’incidente. Sono attualmente in corso gli accertamenti da parte degli inquirenti per verificare l’effettivo rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. Secondo i primi rilievi, alcuni dispositivi di protezione sarebbero stati effettivamente utilizzati, ma resta da chiarire se fossero adeguati e conformi agli standard previsti dalla legge.

L’episodio riporta drammaticamente all’attenzione il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto nei cantieri e nelle attività ad alto rischio come quelle in quota. Ancora una volta, a farne le spese sono i lavoratori, troppo spesso vittime di negligenze e mancati controlli.

La comunità locale e i sindacati esprimono preoccupazione e indignazione, chiedendo interventi urgenti e strutturali per garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose. Intanto, la magistratura prosegue le indagini per accertare eventuali responsabilità penali o amministrative.

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‘Nelle carceri diritti sempre più calpestati’

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Condizioni disumane e diritti calpestati. Aumentano le persone detenute, peggiorano le condizioni di vita, si moltiplicano le proteste, i suicidi, e le segnalazioni di trattamenti inumani. È questa la fotografia drammatica che offre “L’emergenza è adesso”, il rapporto di metà anno di Antigone. Dopo 86 visite negli istituti penitenziari italiani, effettuate negli ultimi 12 mesi dall’Osservatorio dell’associazione, secondo il report, al 30 giugno 2025, le persone detenute erano 62.728, con un aumento di 1.248 unità rispetto all’anno precedente. E il sovraffollamento tra i problemi più allarmanti esposti. Il tasso di affollamento reale si attesta al 134,3%, ma in ben 62 istituti si supera il 150%, e in otto casi raggiungono addirittura il 190%, come a San Vittore, Foggia, Lodi e Roma Regina Coeli.

Tutto questo in celle spesso bollenti e senza ventilazione adeguata. “Mentre il Governo annuncia piani irrealistici e promesse che si ripetono da vent’anni, i numeri smascherano l’assenza di strategie efficaci. Il tanto decantato piano di edilizia penitenziaria prevede 7.000 nuovi posti entro fine anno, ma nell’ultimo anno ne sono stati realizzati appena 42. Di contro, i posti effettivi disponibili sono diminuiti di 394”, ha spiegato Antigone. Nel frattempo, le persone chiuse per ore in celle sovraffollate e bollenti. Nel 35,3% degli istituti visitati, c’erano stanze in cui non erano garantiti 3 metri quadri a testa spazio calpestabile. E in molti altri istituti, i detenuti, in piena estate, sono costretti a dormire in spazi senza ventilazione adeguata, con accessi limitati all’acqua: “La vita quotidiana in carcere – la denuncia del rapporto di Antigone – è disumana”. Le celle raggiungono anche “i 37 gradi, con ventilatori acquistabili solo a pagamento e a numero limitato”.

Una situazione che non migliora affatto nemmeno negli istituti minorili, dove, secondo le ispezioni di Antigone, si dorme su materassi a terra, mancano le ore d’aria, e l’utilizzo di psicofarmaci è in allarmante crescita. “Dopo l’entrata in vigore del Decreto Caivano, gli Istituti Penali per Minorenni hanno visto un aumento del 50% della popolazione detenuta in meno di tre anni. Più del 60% dei ragazzi presenti è ancora in attesa di giudizio. Sono 91 i minorenni trasferiti in istituti per adulti solo nella prima metà del 2025”. Fotografia allarmante anche nella Capitale. Ed oggi è stata la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma, Valentina Calderone, a precisare che il sovraffollamento oramai è “strutturale”. “La situazione è diventata terribile.

Non possiamo più chiamarla un’emergenza. Il sovraffollamento nelle carceri è diventata una condizione strutturale. Siamo quasi arrivati al 190% di sovraffollamento”, ha ribadito Calderone. “Ci sono problemi anche sul diritto alla salute. Salta il 50 % delle visite programmate, anche specialistiche”, ha aggiunto, annunciando che a breve andrà a visitare anche il centro Gjader in Albania. E dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri è arrivato il monito e l’affondo a palazzo Chigi, sull’inefficacia delle soluzioni proposte. Quella presentata oggi in Campidoglio sulle carceri romane “è una relazione drammatica perché il quadro davanti al quale ci troviamo è una situazione di sovraffollamento insostenibile, le misure del governo non sembrano sufficienti, servono misure più incisive”, ha precisato Gualtieri.

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Julio Sergio in lutto: è morto il figlio Enzo, 15 anni. Lottava da anni contro un tumore

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Un dolore immenso ha colpito l’ex portiere della Roma, Julio Sergio Bertagnoli: è morto il figlio Enzo, a soli 15 anni, dopo una lunga e durissima battaglia contro un tumore cerebrale. A dare la notizia è stato lo stesso Julio Sergio, che ha condiviso il tragico annuncio attraverso i suoi profili social, ricevendo immediatamente l’abbraccio virtuale di tifosi, amici e colleghi del mondo del calcio.

La diagnosi di Enzo risale al 2020, quando aveva appena 10 anni. Da allora, il giovane ha combattuto con coraggio e dignità contro una malattia aggressiva, che nelle ultime settimane lo aveva costretto a un coma farmacologico. La sua situazione era ormai considerata irreversibile.

Commovente e potente il gesto d’amore del padre, che solo qualche settimana fa aveva deciso di radersi i capelli a zero per stare simbolicamente vicino al figlio, sottoposto alla chemioterapia. Quel video aveva fatto il giro del web, raccogliendo emozione e solidarietà da ogni parte del mondo.

Numerosi i messaggi di cordoglio. L’AS Roma, squadra con cui Julio Sergio ha militato tra il 2006 e il 2011, e brevemente nella stagione 2012-2013, ha scritto su X (ex Twitter):

“Julio, siamo al tuo fianco in questo momento di dolore inimmaginabile. Tutta l’AS Roma è con la tua famiglia, tutti i romanisti vi abbracciano.”

Anche Francesco Totti ha voluto mandare un pensiero via Instagram, scrivendo un semplice ma toccante:

“Ciao Enzo, Rip.”

La scomparsa di Enzo tocca profondamente non solo l’ex calciatore, ma anche il cuore di chi ha seguito questa battaglia fatta di speranza, amore e sofferenza. Alla famiglia Bertagnoli va l’abbraccio silenzioso e rispettoso di tutto il mondo del calcio e di chiunque abbia sentito propria, almeno per un momento, questa tragedia.

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Tragedia nella notte a Ercolano: muore 27enne in scooter

Incidente mortale a Ercolano: un 27enne ha perso la vita in scooter dopo l’impatto con auto parcheggiate. Indagini in corso da parte dei carabinieri.

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Un’altra giovane vita spezzata sulle strade campane. Questa notte a Ercolano, in corso Italia, un ragazzo di 27 anni ha perso la vita in seguito a un grave incidente stradale. Era il passeggero di uno scooter guidato da un amico di 26 anni.

Lo schianto contro le auto parcheggiate

Secondo le prime ricostruzioni, il conducente dello scooter, per motivi ancora da accertare, avrebbe perso il controllo del mezzo, finendo contro alcune auto parcheggiate lungo la strada. L’impatto è stato violento.

Il 27enne è stato soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale del Mare, ma purtroppo non ce l’ha fatta: è morto a causa delle gravi lesioni riportate. Il conducente dello scooter è rimasto ferito in modo non grave.

Indagini in corso

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della sezione radiomobile di Torre del Greco, che stanno conducendo le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Al momento non si esclude nessuna ipotesi: si attendono gli esiti degli accertamenti tecnici e degli eventuali test tossicologici.

Una tragedia che riaccende l’allarme sulla sicurezza stradale, in particolare nei centri urbani e nelle ore notturne.

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