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Odissea finita per la nave da crociera Sky Viking, passeggeri salvi e nave in porto a Molde

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La Sky Viking è finalmente entrata in porto a Molde e, dopo oltre 24 ore, e’ finito l’incubo per i 1373 passeggeri della nave da crociera, finita in avaria davanti alle coste norvegesi e rimasta ore in balia di onde altissime e vento fino a 38 nodi. A bordo c’era anche un cittadino italiano, “portato in salvo nella notte e ora al sicuro a Molde”, ha reso noto un tweet dell’ambasciata d’Italia a Oslo che ha ringraziato le autorita’ norvegesi per l’immediata risposta all’emergenza. “Tutti i passeggeri e membri dell’equipaggio sono in salvo, e gli ospiti cominceranno a rientrare a casa stasera”, ha fatto sapere la compagnia Viking Ocean Cruise. Circa 25 persone sono state trasferite negli ospedali locali, ma per quasi tutti i passeggeri e’ stata “un’esperienza terrificante”, come hanno raccontato una volta toccata terra. Le immagini diffuse sui social hanno mostrato l’interno della nave sbattuta dalle onde, con il mobilio che scivola da una parte all’altra dei saloni, controsoffitti che crollano sulla testa di passeggeri, persone con il salvagente e i piedi a mollo, altre con il volto stremato dalla paura. La nave di 230 metri, partita da Tromso, a nord della Norvegia, la sera del 21 marzo e diretta a sud, a Stavanger, aveva lanciato l’Sos sabato attorno alle 14 in una zona chiamata Hustadvika.

Poco dopo era iniziato un ponte aereo per portare le persone in salvo: le condizioni del mare hanno infatti impedito il trasbordo su altre navi e si e’ dovuto ricorrere a cinque elicotteri, con una capienza di 15-20 persone ciascuno. Le operazioni di soccorso sono andate molto a rilento anche perche’ i naufraghi dovevano essere issati uno alla volta sugli elicotteri in volo, tra le raffiche di vento e il mare in burrasca. Alla fine quasi 500 persone sono state trasferite a terra, mentre gli altri sono stati lasciati a bordo dopo che l’equipaggio e’ riuscito a rimettere in funzione i motori e la nave, scortata da rimorchiatori, e’ riuscita a fare rotta verso il porto di Molde dove ha attraccato alle 16.30. Nella notte anche un cargo che navigava nelle stesse acque ha perso l’uso dei motori, e uno degli elicotteri impegnato con la Viking Sky ha dovuto fare la spola per evacuare i 9 membri dell’equipaggio del mercantile che sara’ trainato in porto lunedi’. Ora saranno le indagini delle autorita’ marittime e delle assicurazioni a cercare di capire cosa sia andato storto sulla Viking Sky: dal guasto al motore alla scelta di navigare con il mare in burrasca cosi’ vicino a una costa nota per essere una trappola di scogli.

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Flop al varo della nave da guerra, ira di Kim Jong-un

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Un flop clamoroso nell’industria della difesa nordcoreana, il principale vanto di Kim Jong-un, ha provocato una prevedibile sfuriata del dittatore. Il “grave incidente”, secondo quanto hanno riportato i media di regime, si è verificato durante la cerimonia di varo di una nave da guerra, un cacciatorpediniere da 5mila tonnellate. In particolare l’agenzia di stampa Kcna ha riferito che “alcune sezioni del fondo si sono frantumate”, compromettendo “l’equilibrio della nave”. Proprio Kim ha assistito all’intera fallimentare manovra.

Ed ha parlato di un “atto criminale causato da totale negligenza” che “non poteva essere tollerato”, perché “ha gravemente danneggiato la dignità e l’orgoglio della nostra nazione in un istante”. Quindi, ha ordinato di riparare la nave prima di una riunione chiave del partito a giugno e ha disposto di mettere all’indice coloro che erano stati coinvolti nella progettazione della nave. Appena poche settimane fa, la Corea del Nord aveva inaugurato un altro cacciatorpediniere, il Choe Hyon, che secondo il regime è in grado di trasportare oltre 70 missili e “le armi più potenti”.

Un mezzo sviluppato, secondo Seul, con l’aiuto della Russia, probabilmente in cambio delle migliaia di soldati nordcoreani inviati nel Kursk per aiutare Mosca contro Kiev. Salutando il varo del nuova nave da guerra, il dittatore aveva parlato di una “svolta” nella modernizzazione delle forze navali del Paese.

Lo sviluppo bellico in Corea del Nord è in cima alle priorità di Kim, che ciclicamente autorizza test di missili balistici: una corsa agli armamenti che, secondo gli analisti, il leader nordcoreano vuole sfruttare come merce di scambio per contrattare un alleggerimento delle sanzioni e dell’isolamento internazionale. Proprio nel giorno del varo flop del cacciatorpediniere, l’esercito sudcoreano ha denunciato il lancio da parte di Pyongyang di “diversi missili da crociera non identificati verso il Mar Cinese Orientale”.

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Anp, 29 bimbi e anziani morti per fame a Gaza in 2 giorni

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Il ministro della Salute palestinese Majed Abu Ramadan ha dichiarato che negli ultimi giorni a Gaza 29 bambini e anziani sono morti di fame e che molte altre migliaia di persone sono a rischio. “Negli ultimi due giorni abbiamo perso 29 bambini”, ha detto ai giornalisti il ;;ministro della Salute palestinese, descrivendoli come “morti per fame”. Reuters, che riporta la notizia sul sito, riferisce che in seguito ha chiarito che il totale includeva sia gli anziani che i bambini.

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Maduro: con le elezioni ci riprendiamo l’Essequibo

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ìIn vista del voto di domenica per la scelta di parlamentari e governatori, il presidente Nicolás Maduro ha affermato che il Venezuela “si riprenderà l’Essequibo”, grazie all’elezione di un governatore e 8 parlamentari per la regione ricca di petrolio, che fa parte del territorio del vicino Stato della Guyana, e che Caracas rivendica nell’ambito di una disputa secolare. In un infuocato discorso Maduro ha affermato che il presidente della Guyana Irfaan Ali e il suo governo sono “schiavi della Exxon Mobil”, a cui attribuisce la politica estera del Paese. “La nostra volontà di recuperare i diritti storici, territoriali e della Guyana Essequiba è incrollabile”, ha affermato il capo di Stato durante il comizio elettorale trasmesso dai media ufficiali. Nel frattempo, il presidente della Guyana ha ribadito che non cederà “nemmeno un centimetro” del suo territorio a Caracas.

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