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Economia

Nomine nelle società partecipate, c’è tensione sulle presidenze

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La partita è tutt’altro che chiusa. E il test delle nomine delle grandi partecipate di Stato man mano che passano le ore mette sempre più sotto pressione i partiti che sostengono Giorgia Meloni. Soprattutto la Lega, che teme di rimanere a bocca asciutta nella scelta dei vertici delle big 5 (Eni, Enel, Poste, Leonardo e Terna). I contatti, le riunioni a distanza tra gli sherpa, sono proseguiti sottotraccia per tutto il fine settimana pasquale e un punto, anche a distanza, potrebbe essere fatto domani prima del Consiglio dei ministri. E prima che Giancarlo Giorgetti – al ministero dell’economia spetta formalmente l’indicazione delle liste – voli a Washington per le riunioni primaverili del Fondo monetario internazionale.

I punti fermi al momento sono pochi, a parte la conferma di Claudio Descalzi alla guida dell’Eni data da tutti sostanzialmente per scontata. Anche l’ad di Poste Matteo Del Fante dovrebbe rimanere al suo posto (e potrebbe avere accanto una donna come nuovo presidente). Niente rivoluzioni d’altronde sarebbe l’intenzione della premier, mantenere “chi ha fatto bene” ai vertici, e seguire il criterio della “competenza” più che il manuale Cencelli, la linea. Soprattutto sugli amministratori delegati la premier fin dall’inizio aveva fatto sapere agli alleati di voler avere l’ultima parola.

Lasciando spazio alle richieste di Lega e Fi sulle presidenze, sulla composizione dei consigli e anche, più avanti, sulla vasta platea delle società non quotate. La Lega vorrebbe almeno la presidenza dell’Eni (era circolato anche il nome dell’europarlamentare – ed euroscettico – Antonio Rinaldi), ma le caselle più incerte, e su cui si registrano tensioni incrociate, restano quelle di Enel e Leonardo, che, a cascata, si portano dietro la composizione dell’intero puzzle.

Dato per certo, e condiviso, l’arrivo al capolinea per Francesco Starace e Alessandro Profumo, i problemi iniziano sui nomi dei loro sostituti. Per l’Enel Meloni vorrebbe Stefano Donnarumma, liberando Terna dove potrebbe arrivare come ad Giuseppina di Foggia, vicepresidente di Nokia. Inserire almeno una donna tra gli amministratori delegati era peraltro uno degli obiettivi dichiarati in pubblico dalla premier.

Ma l’intesa non c’è, e qualcuno, per superare l’impasse, ha suggerito anche di richiamare Fulvio Conti, già ad e direttore generale dell’Enel. “Si lavora in piena sintonia” minimizzano dal governo, e in fondo “c’è tempo, almeno un paio di giorni interi” di qui al 13, osserva un ministro. Per la presidenza dell’Enel sarebbe in lizza Paolo Scaroni, una candidatura “pesante” e cara a Forza Italia, che sarebbe ben vista dalla Lega che invece starebbe osteggiando Donnarumma.

Oltre a Scaroni si fa il nome di Luciano Carta, attuale presidente di Leonardo dove sembrava fatta per il passaggio del testimone tra Profumo e Lorenzo Mariani, ad di Mbda sostenuto dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Ma Meloni per quel ruolo fin da principio aveva immaginato Roberto Cingolani, l’ex ministro della Transizione ecologica di Mario Draghi, rimasto come consulente nel passaggio al nuovo governo. La premier sarebbe intenzionata a procedere su questa linea anche se c’è chi, tra le alternative, vede anche la possibilità di una presidenza per Cingolani, magari con precise deleghe.

Per la presidenza del colosso dell’industria della difesa e dell’aerospazio si fa anche il nome del generale Giuseppe Zafarana, attuale comandante della Guardia di Finanza, che a sua volta libererebbe una ulteriore casella da riempire. Sullo sfondo si sta consumando in Parlamento un braccio di ferro sul rinnovo della presidenza dell’Istat per Gian Carlo Blangiardo. Domani è l’ultimo giorno utile per esprimere il parere (vincolante) ma servono i due terzi dei voti delle commissioni. E la maggioranza continua a non avere i numeri.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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Ambiente

Caldo e allerta siccità, primo weekend di esodo estivo

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L’ultimo weekend di luglio si preannuncia tra i più caldi dell’anno, con il termometro che toccherà picchi di 40 gradi e milioni di italiani in viaggio verso le mete di villeggiatura. Per questo l’Anas ha deciso di sospendere il 70% dei cantieri fino al prossimo 3 settembre. Ma il ritorno di Caronte sulla Penisola rischia inoltre di aggravare l’emergenza idrica, soprattutto al centro-Sud, con la Calabria che ha dichiarato lo stato di emergenza e la Sicilia che deve affidarsi ad una nave cisterna della Marina Militare per mitigare la crisi. La Coldiretti intanto lancia l'”allerta rossa” per coltivazioni e animali e prepara una mobilitazione davanti alla regione Sicilia.

Da domani, dunque, partirà il tradizionale esodo estivo, con il bollino rosso ad accompagnare gli spostamenti sulle strade già dalla mattinata di sabato e per l’intera giornata di domenica. Anas ha potenziato il personale impegnato sulle strade disponendo la sospensione di 906 cantieri lungo tutta la rete. Gli itinerari maggiormente attenzionati sono, in direzione sud, le direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. “Siamo impegnati – ha spiegato l’ad di Anas Aldo Isi – a garantire una circolazione fluida e scorrevole a tutti gli utenti nonostante i grandi flussi di traffico. È operativo, come previsto dal nostro piano esodo, il presidio delle squadre Anas h24 per monitorare la rete stradale e intervenire subito in caso di emergenza”.

Atteso un grande afflusso anche nelle strutture ricettive, con Assoturismo che conta la prenotazione di 8 camere su 10, per un totale di oltre 6,4 milioni di pernottamenti attesi tra oggi e domenica. L’afa e il caldo, inoltre, hanno spinto le prenotazioni nelle località di lago e montagna, con un aumento in questo fine settimana rispettivamente al 92% e all’82% delle camere disponibili. Le città d’arte, invece, si fermano al 75%. In assoluto il tasso di saturazione più elevato è stato rilevato per il Nord mentre leggermente al di sotto dei valori medi si collocano le regioni del Centro Italia. Infine, un valore leggermente inferiore alla media nazionale è stato rilevato per le regioni del Sud e Isole. L’aeroporto di Fiumicino, intanto, fa registrare il record di passeggeri in un giorno, primato registrato lo scorso 14 luglio con 176 mila presenze tra arrivi e partenze. Ma non solo: a luglio la media giornaliera è stata di 160 mila presenze quotidiane ed è stata superata la soglia di oltre 1.000 movimenti di aerei al giorno.

Turismo e ferie estive a parte, l’Italia si trova a fare i conti anche con l’emergenza siccità, che sta interessando in particolare le regioni del centro-Sud Italia. Il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha emesso lo stato di emergenza regionale, in particolare per la situazione nel Crotonese e nel Reggino. Nel pomeriggio a Licata, in Sicilia, è arrivata la nave cisterna della Marina Militare con 1.200 metri cubi per mitigare l’emergenza idrica nell’area di Gela e dell’Agrigentino. Ieri l’Anbi ha lanciato l’allarme, annunciando che tra tre settimane non ci sarà più acqua per l’agricoltura nel Sud. “La situazione è tragica – ha commentato oggi il deputato dei Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli – La situazione è tragica, Giorgia Meloni deve convocare immediatamente il Consiglio dei ministri per dichiarare lo stato di crisi climatica”.

La Conferenza Stato-Regioni, inoltre, ha dato il via libera al riconoscimento per tutta la Sicilia delle “condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali” che consentirà alle imprese agricole e zootecniche che operano su tutto il territorio siciliano di usufruire di particolari deroghe e aiuti. Ad evidenziare lo stato di crisi è anche la Coldiretti che evidenzia l’ormai grave stato in cui versano non solo le coltivazioni ma anche gli animali “rimasti senza cibo e acqua”.

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Ambiente

Terna, più investimenti per gestire rinnovabili

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Terna accelera sugli investimenti per rendere più sicura e resistente la rete che deve gestire anche la forte crescita delle fonti rinnovabili nel nostro paese. Il gruppo nel semestre ha investito oltre un miliardo di euro (+25%) con l’obiettivo per il 2024 di arrivare a quota 2,6 miliardi. Le opere del piano 2024-2028, come ha spiegato nella nota di accompagnamento ai conti semestrali l’ad Giuseppina Di Foggia, per oltre “l’80% sono state già autorizzato e circa il 75% è coperto da contratti di acquisto già stipulati”.

Si tratta di investimenti, sottolinea il gruppo “a beneficio della transizione energetica e della migliore adeguatezza del sistema elettrico nazionale a fronte della crescita della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale.

Come comunicato la scorsa settimana dallo stesso gruppo, nei primi sei mesi del 2024 la produzione da fonti rinnovabili ha infatti superato per la prima volta quella da fonti fossili. Fra le opere in corso il Tyrrhenian Link, il collegamento elettrico sottomarino fra Campania, Sicilia e Sardegna, quelli per l’Adriatic Link, l’elettrodotto sottomarino fra Abruzzo e Marche la rete per i Giochi Olimpici e Paralimpici “Milano-Cortina 2026” e altre apparecchiature quali reattori, compensatori sincroni e resistori stabilizzanti, a beneficio della sicurezza della rete.

Nel frattempo il gruppo ha messo a segno nel secondo trimestre un utile netto di gruppo in rialzo del 31% a 276,6 milioni di euro contro i 211,2 milioni nello stesso periodo del 2023. Nel semestre l’utile è stato pari a 544,8 milioni (+32,4%). I ricavi del trimestre sono cresciuti del 16% a 896,3 milioni di euro (772,8 milioni nello stesso periodo del 2023. Numeri che consentono all’ad di confermare gli obiettivi per l’intero anno stabiliti dal piano industriale di ricavi per 3,55 miliardi di euro, un Ebitda (margine operativo lordo) pari a 2,42 miliardi di euro e un Eps pari a 0,49 euro.

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