Soft drink a parte, sul fronte della manovra il governo ha predisposto un pacchetto dedicato alle famiglie. L’intervento assicura per il 2019 complessivamente 444 milioni di euro destinati a detrazioni, agevolazioni e stanziamenti. Il provvedimento, contenuto in un emendamento governativo, replica il precedente bonus bebè, aumentandone la dotazione di 44 milioni. Nel primo anno di vita del bambino il contributo vale 1.920 euro (160 euro al mese) per le famiglie con un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) al di sotto di 7 mila euro, per le famiglie con Isee tra 7 e 25 mila euro il bonus è di 80 euro al mese (960 euro in tutto). L’ assegno aumenta del 20% per ogni figlio successivo al primo. La proposta illustrata dal ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana (Lega), e già depositata in commissione Bilancio alla Camera, include il rifinanziamento del voucher baby sitting, per 50 milioni.
Un fondo destinato alle donne che lavorano. Previsti anche 40 milioni per il congedo di 4 giorni per i padri. Nel pacchetto anche la detrazione fiscale per i figli disabili, che sale a 800 euro. In commissione è previsto l’arrivo di un altro emendamento rivolto alle famiglie: il M5S propone il tempo pieno in tutte le scuole elementari. Una novità che richiede coperture, stante la necessità di 2 mila maestri. E in più a firma del M5S è l’ emendamento che introduce l’Iva agevolata al 5% su pannolini e prodotti per l’igiene di donne e anziani e il bonus di 500 euro a chi rottama la propria auto e acquista una bici o si abbona al trasporto pubblico locale. Nella lista che la commissione presieduta da Claudio Borghi si appresta ad esaminare c’è anche l’emendamento per proteggere le Bcc, banche di credito cooperativo, dalle fibrillazioni sullo spread. L’obiettivo del governo è riassunto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro: «Le banche sono escluse dall’ obbligo di adottare i principi contabili internazionali. Potranno valutare i titoli di Stato al valore di iscrizione nell’ ultimo bilancio». L’ intento di scongiurare la stretta sul credito da parte delle Bcc deve però fare i conti con i principi dello standard Ifrs9, ossia l’ insieme di regole contabili condivise dai Paesi Ue. Il rischio è che la Bce non ammetta deroghe. Fraccaro segnala che si tratta di un adeguamento in linea con quanto avviene già in Germania e Francia.
A intervenire sul destino della manovra è il premier Conte per ribadire la volontà di trattare con Bruxelles, «ma la manovra è quella», assicura. Intanto, sono in arrivo emendamenti anche sul decreto fiscale in commissione al Senato. Fonti 5 Stelle annunciano che ci sarà uno stop alla cosiddetta «tassa sull’ombra» occupata dagli ombrelloni negli stabilimenti balneari.
Inoltre, la Guardia di finanza potrà accedere all’anagrafe dei rapporti finanziari senza più l’ok della magistratura. Correzioni anche sulla pace fiscale: scompare la dichiarazione integrativa, quindi sarà possibile regolarizzare solo il dichiarato. Infine, per il momento non saranno più inasprite le norme sugli evasori (i 5 Stelle chiedevano il carcere). Tutta la materia sarà trattata in un disegno di legge ad hoc.