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Cronache

Nave Alan Kurdi verso Malta con 64 migranti a bordo, esposto della ong contro il governo italiano

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I naufraghi della Alan Kurdi scenderanno a Malta dove, a differenza di quanto chiesto dal governo italiano pronto ad accettare solo due donne con i loro bimbi, le famiglie non saranno separate. L’ennesimo salvataggio nel Mediterraneo, che stavolta riguarda la ong tedesca Sea Eye, sembra giunto alle battute finali. Ma l’organizzazione no profit non ha mancato una stoccata al ministro Salvini, accusato di aver “umiliato i naufraghi” e “sfruttato tutto e tutti per ottenere il massimo vantaggio possibile da questa situazione”. A rincarare la dose è anche Mediterranea, che ha depositato un esposto alla procura di Agrigento per il divieto di sbarco a Lampedusa imposto dal Viminale alla ong tedesca, in applicazione della nuova direttiva Salvini. Un ‘no’ ad eccezione di due donne con i loro figli di 1 e 6 anni, e una terza migrante incinta. E nonostante nelle ultime ore l’isola siciliana fosse gia’ pronta ad accogliere quelle quattro persone, la Alan Kurdi – nave della Sea Eye – ha deciso di virare e dirigersi con i suoi 64 naufraghi verso Malta, assecondando la volonta’ delle famiglie che non volevano dividersi. L’approdo a La Valletta per ora non e’ comunque scontato. “Un sacco di gente e’ costretta a dormire sul ponte. Il tempo sta peggiorando significativamente – scrive la ong -.

Abbiamo bisogno di un rifugio sicuro”. E il ministro dell’Interno commenta: “Dietrofront, nave Ong diretta a Malta. Molto bene, in Italia non si passa”. Ma per Mediterranea, “il blocco navale operato contro la Alan Kurdi al largo di Lampedusa, riguarda ordini illegali”. Per questo la ong italiana ha depositato un esposto alla procura di Agrigento, che aprira’ un fascicolo. Pronta la replica di Salvini: “Possono aprire delle enciclopedie a mio carico, ma io non cambio assolutamente atteggiamento. I porti sono e rimangono chiusi e inibiti al traffico indesiderato”. Sul tema dei migranti e’ intervenuto anche il Papa nel corso di un’udienza ai docenti e agli studenti dell’Istituto San Carlo di Milano: “Non bisogna avere paura dei migranti. I migranti siamo noi, Gesu’ e’ stato migrante”. A chi dice che “sono delinquenti”, Francesco replica: “Ma ce ne sono tanti anche tra noi…La mafia non e’ stata inventata dai nigeriani, la mafia e’ un ‘valore’ nazionale, e’ nostra, italiana”. E sul fronte degli sbarchi nel Mediterraneo, il braccio di ferro tra il Viminale e le organizzazioni non governative proseguira’ quasi sicuramente anche nelle prossime settimane, quando la Mare Jonio – nave di Mediterranea – ripartira’ verso le coste libiche. “Abbiamo messo assieme equipaggi di terra e di mare, ora c’e’ ancora maggiore necessita’ di andare in Libia. La direttiva Viminale, secondo cui la Libia sarebbe un porto sicuro, e’ carta straccia perche’ viola i codici marittimi e la convenzione di Amburgo. Se recupereremo naufraghi vireremo poi sempre verso il porto sicuro piu’ vicino”, spiega Mediterranea annunciando la presenza di parlamentari a bordo e di un nuovo capo missione. Anche il Pd attacca: “Salvini vive di polemiche sull’immigrazione, vive di divisioni, vive di lacerazioni nel Paese – ha detto il deputato dem e vicepresidente della Camera, Ettore Rosato -. Non si costruisce la sicurezza allontanando una nave o mandando via dieci migranti”.

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Maestra adescava minori su chat per avere rapporti sessuali, condannata a 7 anni e 3 mesi

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Una maestra 47enne di scuola elementare è stata condannata dal Tribunale di Bari a 7 anni e 3 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 75mila euro con l’accusa di aver adescato sui social e nelle chat minorenni con i quali avrebbe avuto rapporti sessuali in un b&b nel centro di Bari, facendosi filmare. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni.

La donna, che si faceva chiamare zia Martina, finì agli arresti domiciliari nel dicembre del 2021 quando insegnava in una scuola del nord Italia e fu sospesa dall’incarico. Risponde di due episodi di produzione di materiale pedopornografico e di una presunta vicenda di corruzione di minorenne. Il Tribunale ha disposto nei suoi confronti l’interdizione dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado o servizio in istituzioni e strutture pubbliche e private frequentate da minori, oltre alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento a luoghi frequentati da minori e di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minorenni per la durata di un anno dopo aver scontato della condanna.

L’imputata è stata assolta ‘perché il fatto non sussiste’ da una ulteriore contestazione di corruzione di minorenne, relativa ad un presunto video di natura erotica con un adolescente. Le indagini partirono in seguito alle denunce presentate ai carabinieri dai genitori delle presunte vittime.

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Addio a José Alberti, fu la prima guida di Maradona a Napoli

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José Alberti, la prima guida di Diego Armando Maradona a Napoli, è scomparso ieri all’età di 82 anni. Alberti, nato a Buenos Aires, non era solo l’interprete del Pibe de Oro, ma anche un amico e una figura di riferimento che ha accolto Maradona nella sua famiglia, facendogli conoscere le bellezze della città e la passione calcistica dei suoi abitanti.

Sbarcato in Italia negli anni ’60 per giocare nel settore giovanile della Juventus, Alberti si stabilì a Napoli dopo aver firmato per l’Internapoli. La sua carriera lo portò poi a diventare allenatore in diverse squadre di provincia. Ma fu il suo ruolo nella trattativa per portare Maradona a Napoli che lo rese indimenticabile. Omar Sivori, che aveva chiuso la carriera a Napoli, contattò Alberti per incontrare Jorge Cyterszipiler, il manager di Maradona. Questa missione segreta mirava a far conoscere la città a Diego, che sarebbe stato acquistato da Ferlaino per 13,5 miliardi di lire.

Alberti era presente al San Paolo il 5 luglio 1984, il giorno della presentazione di Maradona. Tradusse le domande dei cronisti di tutto il mondo e suggerì a Maradona alcune parole in italiano per salutare i nuovi tifosi. La sua famiglia, composta dalla moglie Mariagrazia e dai figli Andrea ed Emilia (campionessa di pallanuoto), divenne un punto di riferimento per Diego e la sua compagna Claudia.

José Alberti e Maradona condividevano una forte amicizia. Alberti, nato il 26 ottobre, festeggiava spesso i compleanni con Diego, brindando insieme in luoghi come “La Cueva”, il locale che Alberti aveva aperto a Riva Fiorita. Anche dopo il ritiro, Alberti rimase nel mondo del calcio come consulente per club italiani e argentini.

Cinque anni fa, José Alberti ebbe l’onore di abbracciare Papa Francesco in Vaticano. Il pontefice, tifoso del San Lorenzo, squadra in cui Alberti aveva giocato, ricordava con affetto quei tempi.

I funerali di José Alberti si terranno oggi alle ore 11 nella Chiesa Santa Maria di Bellavista a Posillipo. La sua scomparsa lascia un vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto e di tutti i tifosi napoletani che ricordano con affetto il suo contributo nell’arrivo del più grande calciatore di tutti i tempi a Napoli.

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Ercolano rinasce: nuovo Museo Archeologico e spazi riqualificati

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Ercolano, spesso considerata la sorella minore di Pompei, sta per vivere una trasformazione epocale. Grazie a un investimento di 50 milioni di euro da parte del Packard Humanities Institute (PHI), la città vedrà la nascita di un nuovo museo archeologico e l’ampliamento del parco, che includerà finalmente l’antica spiaggia recuperata e nuovi spazi provenienti da una vecchia coltivazione di piante ornamentali.

Il progetto prevede la riqualificazione delle aree sud ed est di Herculaneum, e sarà realizzato grazie alla collaborazione tra il PHI e il Parco Archeologico di Ercolano. I terreni acquistati dal PHI verranno donati al parco, portando un enorme passo in avanti dopo 20 anni di partenariato tra la prestigiosa istituzione e il sito archeologico.

Ieri, presso il Ministero della Cultura, è stato firmato un protocollo di intesa alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, del direttore generale dei musei, Massimo Osanna, del direttore del parco di Ercolano, Francesco Sirano, del sindaco Ciro Buonajuto, del presidente del PHI, David W. Packard, e del presidente dell’Istituto Packard per i beni culturali, Michele Barbieri.

Il Packard Institute non solo donerà gli spazi, ma si occuperà anche della progettazione e della realizzazione delle nuove strutture. Gli edifici attuali, ormai inadatti, saranno sostituiti da nuove strutture su un’area estesa su più di 3 ettari, precedentemente occupata dal mare fino al 79 d.C. Il nuovo ingresso su corso Umberto I sarà rivolto verso il mare e verrà realizzato anche un parcheggio per i visitatori.

Questo progetto porterà non solo alla creazione di nuovi depositi permanenti e laboratori di restauro, ma anche alla nuova sede del parco archeologico e dei relativi uffici. Il rapporto tra città antica e moderna migliorerà notevolmente, come dimostrato dalla rinascita del quartiere via Mare-via Cortili.

Il ministro Sangiuliano ha espresso grande entusiasmo per l’accordo: “Ercolano è uno dei siti archeologici più importanti al mondo. L’intesa raggiunta ci consente un grande salto di qualità con l’acquisizione di nuovi terreni e la creazione di nuovi spazi per gli uffici direzionali, i depositi e i laboratori del Parco archeologico”.

David W. Packard ha sottolineato l’importanza della collaborazione: “Sono lieto che la nostra fondazione abbia potuto svolgere un ruolo in questo importante lavoro presso il sito dell’antica Ercolano. Nutro grande ammirazione per l’abilità e la dedizione degli specialisti italiani che hanno lavorato a questo progetto”.

Massimo Osanna ha elogiato il programma elaborato con una visione di lungo periodo, che permetterà una gestione ancora più moderna e innovativa degli spazi e dei depositi. Francesco Sirano ha aggiunto: “Ci sarà un prima e un dopo questo accordo che apre una nuova era nella plurisecolare storia delle ricerche e della gestione del sito”.

Il sindaco Ciro Buonajuto ha concluso: “Questa collaborazione porterà ancora una volta innovazione, ricerca avanzata e migliori pratiche gestionali che consentiranno di preservare e promuovere al meglio il nostro straordinario patrimonio”.

Questo progetto rappresenta un’opportunità unica per valorizzare Ercolano, rendendola non solo un’importante meta turistica, ma anche un centro di ricerca e innovazione nel campo dell’archeologia.

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