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Naufragio al largo di Tunisi, Saied nega le violenze

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Saied presidente Tunisia

Ancora partenze dalla Tunisia, ancora morti nel Mediterraneo. Per molti migranti il sogno è l’Italia, almeno come Paese di primo approdo, ma come spesso accade si tratta di una speranza destinata a infrangersi sotto le onde del mare. E’ successo di nuovo per un barcone di migranti partito dalla costa tunisina di Zarzis, affondato con un bilancio di almeno un morto e 10 dispersi per i quali con il passare delle ore si perdono le speranze, mentre la guardia costiera è riuscita a trarre in salvo solo 11 persone. Una nuova tragedia su cui la Tunisia ha aperto un’inchiesta. Una tragedia, come le altre, per le quali il presidente tunisino Kaïs Saïed non si sente responsabile. Saïed nega anche le denunce lanciate da Human Rights Watch e da altre organizzazioni internazionali sul trattamento disumano che sarebbe riservato ai migranti in Tunisia. “Le forze di sicurezza hanno protetto coloro che sono giunti qui per stabilirsi, contrariamente a quanto si è vociferato” sostiene il presidente. Eppure Sfax, la città della costa da cui molti partono, sembrerebbe essere diventata terreno di una vera e propria caccia all’uomo, con centinaia di subsahariani che cercano di scappare.

“La Tunisia non è un appartamento ammobiliato in vendita o in affitto”, rivendica però Saïed giustificando gli interventi sui migranti. Sicuramente, però, è un Paese da cui in tantissimi partono finendo vittime di tragedie che si ripeteno, dove cambiano soltanto i numeri dei tristi elenchi delle vittime. Se questo alle volte non accade è anche grazie alla Ong come come Mediterranea Saving Humans che riescono a intervenire in tempo e che oggi papa Francesco ha voluto “ricordare con gratitudine” per “il salvataggio di migranti in mare”. Più spesso la disperazione per i morti in mare è la cifra della traversata. Una scommessa che molti sono costretti a fare quando la vita sulla terra ferma è un inferno, a prescindere da Stati e leggi che li vorrebbero fermi. Solo oggi sono quasi 400 le persone arrivate in Italia. Due gli sbarchi a Lampedusa, uno dei primi approdi per chi arriva dal Nord Africa: 61 migranti, fra cui due donne, sono attraccati sulle coste dell’isola siciliana dopo che la lancia libica sulla quale viaggiavano è stata soccorsa, in area Sar, da una motovedetta della Guardia costiera. Altri 39 sono arrivati lì poco dopo. La nave di Open Arms ne ha recuperati 299 portandoli in salvo nel porto di Brindisi. Non solo uomini a bordo dell’imbarcazione soccorso dalla Ong catalana, ma bambini, donne incinte e minori soli. Tutti in viaggio verso l’Europa, alla ricerca di un futuro migliore.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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Il premier slovacco Robert Fico ferito a colpi di pistola dopo una riunione di Governo: è in fin di vita

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Il premier slovacco Robert Fico è stato ferito a colpi di arma da fuoco subito dopo la riunione di governo a Handlova, vicino Bratislava. Lo riferisce la Bbc. Fico è stato colpito davanti a un centro culturale della città di Handlova, dove si era tenuta una riunione di governo. Secondo i giornalisti presenti sul posto, sono stati uditi diversi spari.

Il premier slovacco Fico sarebbe stato colpito all’addome, al petto e ad un arto da almeno 3-4 colpi d’arma da fuoco e sarebbe stato trasportato in eliambulanza in ospedale. Lo riferiscono le prime ricostruzioni dei media sottolineando che l’attentatore, che si nascondeva tra la folla radunata davanti all’edificio dove stava parlando il primo ministro, è stato fermato da alcuni passanti e dalle forze di sicurezza.

Il leader slovacco è stato portato in ospedale, ma non sono emersi dettagli sulle sue condizioni.

Il Parlamento slovacco ha sospeso la seduta alla luce del ferimento del premier Robert Fico in un’aggressione a colpi d’arma da fuoco ad Handlova. Lo ha annunciato il vice speaker del Parlamento, Lubos Blaha, citato dal sito di informazioni locale Dennikn.

Il premiero Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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