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Napoli

My Taxi diventa official Mobility del Napoli e sbarca in città con Simone Verdi testimonial

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MyTaxi arriva a Napoli e lo fa alla grande diventando Official Mobility Partner del Napoli Calcio. La presentazione ufficiale del servizio a Castelvolturno, nella sede del Calcio Napoli a Castelvolturno con Barbara Covili, General Manager di MyTaxi, Serena Salvioni, Head of International business Development di SSC Napoli, e il calciatore Simone Verdi come testimonial. Il capoluogo partenopeo è la prima città del sud – e la quarta in Italia dopo Milano, Roma e Torino – dove è disponibile il servizio di taxi tramite app. È semplice da usare: basta scaricare la app per richiedere in pochi click il proprio taxi con licenza via smartphone, seguirne il tragitto in tempo reale, pagare tramite App e ricevere direttamente via mail la ricevuta della corsa. Serena Salvioni ha spiegato che la scelta di Verdi nasce dal fatto che il ragazzo è uno degli ultimi arrivati in una città, Napoli, tutta da conoscere ma sono stati stretti accordi anche con Dries Mertens per il mercato belga e con Milik e Zielinski per quello polacco.
Nel corso della sperimentazione, cominciata meno di un mese fa, Barbara Covili, General Manager di MyTaxi Italia ci aveva annunciato “tante sorprese ed un grande lancio per l’arrivo di MyTaxi a Napoli”. “Perché se è vero che siamo un’applicazione europea, ha spiegato la manager, è anche vero che sappiamo ben entrare nelle realtà locali. Ed abbiamo voglia ed entusiasmo di entrare nelle strade napoletane”.
Promessa mantenuta. Le novità, le sorprese e scontistiche riservate ai clienti napoletani, la General Manager ce le spiega in questa intervista:

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Cronache

Kiosk, il progetto di Pirone per salvare le edicole: brandizzazione e nuove strategie di business

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Le edicole, un tempo pilastri della diffusione dell’informazione, stanno attraversando una crisi profonda a causa della digitalizzazione e del cambiamento nelle abitudini dei lettori. Ma esiste un modo per farle sopravvivere e renderle sostenibili? La risposta arriva dal progetto Kiosk, un’idea innovativa già sperimentata a Napoli e che punta a diffondersi in tutta Italia.

Il progetto è nato dalla collaborazione tra Question Mark, guidata da Luca Pirone, e Usb, due aziende attive nella comunicazione con oltre 200 dipendenti. L’idea si è concretizzata nel novembre 2024 con la gestione della prima edicola in via Scarlatti al Vomero, trasformandola in un modello di business innovativo.  quyesto

“Entro il 2030 vogliamo aprire dodici edicole tra Napoli, Roma, Firenze, Bologna e Milano”, spiega Pirone in una intervistsa a Il Mattino, sottolineando che il futuro del settore passa attraverso un connubio tra informazione cartacea e nuove strategie commerciali.

Edicole brandizzate: un nuovo concetto di chiosco

Il cuore del progetto Kiosk è la brandizzazione delle edicole. Non si tratta solo di vendere quotidiani, ma di trasformarle in spazi di comunicazione e vendita diversificata.

“Abbiamo preso in gestione l’edicola di via Scarlatti e l’abbiamo ristrutturata lasciando le scritte dei quotidiani, ma affiancando una parte di vetrine dedicate agli accessori”, racconta Pirone.

Attualmente, il chiosco è sponsorizzato dal brand Fefè, azienda napoletana che distribuisce calzini, pochette e braccialetti in tutto il mondo. A Pasqua lo sponsor cambierà e l’edicola sarà brandizzata da Chocozero, azienda specializzata in cioccolato senza zuccheri aggiunti.

“Ogni sponsor resta tra una settimana e tre mesi. Questo garantisce visibilità ai brand e sostenibilità economica all’edicola”, spiega Pirone.

Nuove categorie di prodotti: un vuoto normativo da colmare

Un altro aspetto cruciale per la sopravvivenza delle edicole è l’ampliamento delle categorie merceologiche.

“Oggi si possono vendere gadget e souvenir, ma un gadget può essere anche un profumo, un giocattolo o la maglietta di un calciatore”, evidenzia Pirone. Il progetto Kiosk punta a rendere più strutturate queste sponsorizzazioni, senza compromettere la vendita dei quotidiani.

L’obiettivo è chiaro: salvaguardare il mondo dell’editoria e creare nuovi posti di lavoro senza rinunciare a un modello di business sostenibile.

Un progetto che punta a crescere in Italia

Dopo il successo iniziale dell’edicola al Vomero, Kiosk sta pianificando nuove aperture.

“Entro tre mesi apriremo un’altra edicola a Napoli in una zona turistica. Abbiamo tre trattative in corso e stiamo valutando opportunità anche a Milano. Per ogni città prevediamo due chioschi: uno in una zona residenziale e uno in un’area turistica”, annuncia Pirone.

L’espansione toccherà Roma, Firenze e Bologna, con un impatto positivo anche sull’occupazione: due assunzioni per ogni edicola.

Una sfida per il futuro dell’informazione

Il progetto Kiosk dimostra che le edicole possono ancora avere un ruolo centrale nelle città, se reinventate con strategie commerciali innovative.

“Non siamo imprenditori tradizionali del settore, ma vogliamo costruire un modello contemporaneo che generi posti di lavoro e renda le edicole sostenibili”, conclude Pirone.

Un’iniziativa che potrebbe rappresentare una svolta per la salvezza del settore e per il futuro della distribuzione dell’informazione in Italia.

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Cronache

Castel dell’Ovo: lavori in corso, riapertura prevista per fine 2025

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Il Castel dell’Ovo, uno dei simboli più iconici di Napoli, è chiuso al pubblico dal gennaio 2023 per importanti lavori di restauro e messa in sicurezza. Situato sull’isolotto di Megaride, la fortezza ha subito negli anni danni significativi a causa delle intemperie e delle mareggiate, rendendo necessaria un’opera di consolidamento strutturale.

I lavori, iniziati nel settembre 2023, sono suddivisi in tre lotti e prevedono un investimento di quasi 6 milioni di euro, finanziati dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC). Secondo il cronoprogramma di Palazzo San Giacomo, la conclusione degli interventi è fissata per dicembre 2025, con le prime riaperture previste entro fine anno.

Le fasi del restauro

I lavori di ristrutturazione del Castel dell’Ovo procedono su più fronti:

  • Messa in sicurezza della struttura (primo lotto), con interventi di stabilizzazione già completati nell’ottobre 2024.
  • Restauro delle facciate (secondo lotto), particolarmente danneggiate dall’esposizione agli agenti atmosferici. Attualmente, sono state completate le opere sulla facciata d’ingresso e su parte della facciata est, mentre proseguono i lavori sulle altre pareti esterne.
  • Consolidamento strutturale e restauro delle coperture (terzo lotto), con il recupero di sale interne e il miglioramento della sicurezza generale della fortezza.

Tra le aree che verranno riqualificate e valorizzate, particolare attenzione è stata data alla Sala delle Colonne, tappa fondamentale del percorso archeologico e tra gli ambienti più suggestivi del castello.

Nuovi fondi per completare il progetto

Nonostante il finanziamento attuale, il Comune di Napoli è impegnato nella ricerca di ulteriori 30 milioni di euro per completare il restauro e avviare nuovi interventi. Tra questi:

  • La realizzazione di una nuova scogliera difensiva per proteggere il castello dalle mareggiate.
  • La valorizzazione della parte sommersa della fortezza.
  • Il restauro delle facciate lato mare, le più esposte all’erosione e agli agenti atmosferici.

Un primo passo in questa direzione è stato compiuto con la richiesta di 2 milioni di euro alla Città Metropolitana di Napoli, destinati alla messa in sicurezza della scogliera difensiva del Ramaglietto.

Un patrimonio da restituire alla città

“I lavori si stanno svolgendo in modo coordinato e nel rispetto dei tempi previsti. Al termine di questi interventi potremo restituire al pubblico un patrimonio storico di inestimabile valore, da fruire in totale sicurezza”, ha dichiarato Sergio Locoratolo, coordinatore delle Politiche Culturali per il sindaco di Napoli.

La tutela e la messa a norma sono prioritarie per ogni progetto di valorizzazione. Castel dell’Ovo, con la sua storia millenaria che affonda le radici nell’epoca romana, rappresenta un tesoro storico per Napoli e attende solo di essere riaperto per svelare nuovamente il suo fascino ai visitatori.

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Economia

Torna “Operazione Talenti”: Deloitte e Università Federico II insieme per formare i professionisti del futuro

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“Operazione Talenti” riparte con la sua quinta edizione, l’iniziativa promossa dalla Deloitte, in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, con l’obiettivo di formare e inserire nel mondo del lavoro giovani brillanti. Il progetto offre a 15 diplomati dell’anno scolastico 2024/2025 l’opportunità di conseguire una laurea triennale presso l’ateneo partenopeo e di entrare a far parte del network professionale di Deloitte, una delle più prestigiose società di consulenza e revisione al mondo.

Un percorso formativo e lavorativo di eccellenza

Attualmente, 50 studenti sono già coinvolti nel programma, di cui 28 ragazzi e 22 ragazze. Nel 2024, tre studenti hanno completato il percorso laureandosi e ottenendo un impiego nella sede Deloitte di Napoli, un hub che conta oltre 600 professionisti e si conferma un punto di riferimento per la formazione in ambito tecnologico, con progetti come Lumina Academy e Digita Academy.

Chi può candidarsi e come funziona il progetto

“Operazione Talenti” ha raccolto oltre 400 candidature da tutta Italia nelle precedenti edizioni e per il 2025/2026 mette a disposizione 15 posti. I candidati selezionati saranno inseriti in un percorso di alternanza studio-lavoro, con un contratto e un compenso, oltre a eventuali finanziamenti in base alle fasce ISEE per coprire parte delle spese universitarie.

Le lauree triennali disponibili sono:

  • Ingegneria Informatica
  • Ingegneria Gestionale
  • Informatica
  • Economia e Commercio
  • Culture Digitali e della Comunicazione

Gli interessati possono inviare la propria candidatura entro il 25 giugno tramite la pagina dedicata ad Operazione Talenti sul sito ufficiale di Deloitte. Dopo una prima selezione, si procederà a uno screening che terminerà a luglio con la scelta finale dei partecipanti.

Le dichiarazioni dei promotori del progetto

Il rettore della Federico II, Matteo Lorito, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: “Operazione Talenti è un grande successo. Unisce formazione e placement, dando supporto a studenti che altrimenti non riuscirebbero a esprimere al massimo il loro potenziale”.

Dal canto suo, Alessandro Mercuri, Technology & Transformation Leader di Deloitte Central Mediterranean, ha evidenziato l’importanza del progetto: “In un’epoca di continue trasformazioni, solo percorsi formativi di alto profilo possono garantire che i giovani talenti siano protagonisti del cambiamento. Con questa iniziativa, Deloitte conferma il proprio impegno per il Mezzogiorno, affinché le nuove generazioni diventino il motore della crescita, grazie alle competenze tecnologiche e digitali sempre più essenziali”.

Un ponte tra università e lavoro per il futuro del Mezzogiorno

L’iniziativa “Operazione Talenti” rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra il mondo accademico e quello professionale, offrendo opportunità concrete ai giovani del Sud Italia. In un contesto in cui la trasformazione digitale e l’innovazione stanno ridisegnando il mercato del lavoro, investire nella formazione è la chiave per costruire il futuro.

(nella foto il capo di Deloitte Italia, Fabio Pompei, in una foto di Imagoeconomica)

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