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Cronache

Muore accoltellato in strada, arrestato vicino di casa

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Le discussioni, e i litigi, andavano avanti da tempo. Questioni di vicinato, piccoli e grandi problemi tra condomini della stessa casa. In via Valsesia, nel rione Santa Rita di Novara, nessuno pero’ si sarebbe immaginato che quei dissidi finissero nel sangue. La tragedia oggi, di prima mattina, quando Lorenzo Ravani, 63 anni, ha accoltellato in strada Nikaj Caf, il vicino di origini albanesi di quattro anni piu’ giovane, morto al suo arrivo in ospedale nonostante i soccorsi immediati. “E’ caduto a terra qui davanti, chiedeva aiuto”, raccontano alcuni testimoni. Portato in Questura dalla polizia, l’aggressore e’ stato arrestato dopo un lungo interrogatorio. Il 63enne e’ accusato di omicidio; l’udienza di convalida si svolgera’ lunedi’, al piu’ tardi martedi’ mattina, nel carcere di Novara, mentre proseguono le indagini della Squadra Mobile. I punti da chiarire da parte degli investigatori della polizia sono ancora tanti. Bisogna infatti capire se questa mattina Lorenzo Rivani abbia aspettato il vicino nella via distante qualche centinaio di metri dalla loro abitazione, o se si sia trattato di un incontro casuale sfociato nel litigio per le ruggini tra i due uomini. Fatto sta che tra i due la discussione e’ degenerata ed e’ saltato fuori il coltello. “L’ho fatto per difendermi”, ha sostenuto l’arrestato: un particolare, anche questo, che deve essere accertato. Recuperata l’arma del delitto, un coltello con una lama di piccole dimensioni con cui la vittima e’ stata colpita all’addome e alla schiena, forse nel tentativo di fuggire, l’arrestato non risulterebbe avere precedetti penali, solo qualche segnalazione per episodi di poco conto. Ferito gravemente, Caf e’ riuscito a raggiungere un bar poco distante dal luogo dell’aggressione, dove secondo la testimonianza di alcuni presenti, e’ arrivato tenendosi l’addome e chiedendo aiuto, per poi accasciarsi al suolo nei pressi di un sottopasso pedonale. “Lo abbaino visto arrivare, era in maglietta, pantaloncini corti e scarpe da tennis. Perdeva sangue. Abbiamo subito chiamato i soccorsi”, racconta un cliente del bar che non nasconde di avere avuto paura. “Subito non ho capito che cosa fosse accaduto, e’ stato terribile”. Sul posto sono arrivate le Volanti e un’ambulanza del 118 che ha trasportato il ferito all’ospedale Maggiore in condizioni gravissime. L’uomo e’ deceduto poco dopo il ricovero nel riparto di Rianimazione. Lorenzo Rivani, rintracciato dagli agenti, non ha fatto resistenza e si e’ consegnato agli agenti.

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Il 19 giugno parte il processo per l’omicidio di Aurora

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Si svolgerà il 19 giugno al Tribunale per i minorenni di Bologna, con rito abbreviato, il processo per il 15enne accusato dell’omicidio di Aurora Tila, la ragazza di 13 anni, morta dopo essere precipitata dal terrazzo sopra casa a Piacenza, il 25 ottobre. Ne dà notizia il quotidiano Libertà. Il processo era stato inizialmente fissato per il 9 luglio, con rito ordinario. L’avvocato difensore del ragazzo ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Oltre agli atti raccolti dalla procura saranno presi in esame in aula i risultati delle perizie dei consulenti di parte. Aurora Tila, studentessa dell’Istituto Colombini, morì la mattina del 25 ottobre precipitando da un terrazzo al settimo piano del palazzo dove viveva con la madre e cadendo poi su un balcone tre piani più in basso. Con lei, sul terrazzo, c’era l’ex fidanzatino, di due anni più grande: le telecamere del condominio hanno ripreso il loro incontro nell’atrio, prima di salire in casa.

È stato lui a dare l’allarme e qualche giorno dopo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Lui ha sempre negato queste accuse, sostenendo una versione diversa dei fatti rispetto alla ricostruzione della Procura. Il processo si svolgerà secondo il rito abbreviato (ovvero sulla base degli atti raccolti dalla procura, con il beneficio di uno sconto di un terzo della pena) ma “condizionato”, ovvero con l’ascolto in aula dei periti, e quindi con il confronto fra le due perizie, dagli esiti divergenti, che potrebbero rappresentare il cuore del processo. I medici legali di parte della difesa, infatti, contestano radicalmente le conclusioni alle quali era arrivata la perizia disposta dalla procura dei minorenni, che sostanzialmente attribuiscono al 15enne la volontà di far cadere Aurora dal terrazzo, da un’altezza di nove metri.

Una ricostruzione che la difesa ha sempre negato. Il punto cruciale su cui ci sarà battaglia sarà la dinamica della caduta, che secondo la perizia del consulente della procura, è incompatibile con un suicidio. Conclusioni, che come riferisce il quotidiano piacentino, secondo il medico legale Mario Tavani (che insieme al collega Attilio Maisto ha curato la perizia per la difesa) “risultano indubbiamente criticabili”, mentre “quelle sulla ricostruzione dinamica della precipitazione del corpo per alcuni versi inaccettabili”. Saranno prese in esame anche alcune testimonianze oculari: il racconto di alcune persone che hanno riferito di aver visto i due giovani litigare sul terrazzo sono state infatti cruciali per le indagini.

E’ stata una di queste testimonianze, in particolare, secondo cui il ragazzo avrebbe spinto Aurora oltre il parapetto e l’avrebbe colpita sulle mani per farla cadere, a risultare cruciale nella decisione di arrestare il 15enne. Un dettaglio, quello dei colpi sulle mani, che sarà messo a confronto con gli esiti delle perizie: quella dell’accusa ritiene le ferite che Aurora aveva sulle dita compatibili con i colpi ricevuti per farla cadere, mentre secondo la perizia della difesa sono state procurate dall’impatto a terra.

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Cronache

Napoli: si ripete ‘miracolo’ di San Gennaro, sangue è sciolto

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Si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. All’apertura della teca, poco prima delle 17 nella Cappella di San Gennaro all’interno del Duomo di Napoli, il sangue contenuto nell’ampolla è apparso già liquido. La teca è stata aperta dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, presidente della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, dall’abate della cappella monsignor Vincenzo De Gregorio, e dai vescovi ausiliari di Napoli monsignor Francesco Beneduce e monsignor Michele Autuoro, in vece dell’arcivescovo don Mimmo Battaglia, impegnato a Roma in vista del Conclave. Per l’annuncio “ufficiale” dell’avvenuto miracolo di maggio bisognerà aspettare l’arrivo nella basilica di Santa Chiara della processione in partenza dal Duomo. Il corteo si snoderà nelle strade del centro antico di Napoli e alle 18 avrà inizio la celebrazione eucaristica nella trecentesca basilica di Santa Chiara.

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Incidente nel Ragusano, conducente muore nel rogo dell’auto

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Un grave incidente stradale si è verificato nel pomeriggio nei pressi di Playa Grande, lungo la circonvallazione di Donnalucata, frazione di Scicli, nel Ragusano. Una delle due auto coinvolte ha preso fuoco e il conducente, rimasto incastrato tra le lamiere, è morto carbonizzato nonostante i tempestivi soccorsi. Sono intervenute due squadre dei vigili del fuoco, ambulanze del 118 e gli agenti della polizia municipale di Scicli. Le operazioni di messa in sicurezza e rilievi sono in corso.

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