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Cronache

Motoscafo in fiamme nel Porto di Ischia affondato a largo perchè non ci sono mezzi antincendio

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Il motoscafo era ormeggiato nel porto d’Ischia. Una struttura che versa sempre più in un pietoso stato di abbandono. Senza controlli e senza presidi di sicurezza. Le fiamme sviluppatesi a bordo dello yacht per motivi che dovranno essere accertati da una inchiesta, solo grazie al pronto intervento della Guardia Costiera non si sono propagate alle imbarcazioni vicine e chissà, anche ai ristoranti della Riva Destra, in questi giorni affollati ancora di turisti.

Il fuoco è comparso all’improvviso, così come una densa e asfissiante ondata di fumo nero che ha invaso l’area intorno al Porto e oltre. Un odore acre che creava fastidì alle vie respiratorie è stato avvertito per qualche ora in tutta l’area intorno al porto. Il cabinato era ormeggiato assieme ad altre decine di imbarcazioni, lungo i pontili galleggianti del porto di Ischia. La Guardia Costiera ha compreso la gravità della situazione e siccome non c’è nulla di decente in quel porto per spegnere un incendio importante, i militari hanno fatto subito la scelta migliore:  trainare lo scafo in fiamme fuori dal porto d’Ischia, per evitare che il rogo si propagasse alle altre imbarcazioni presenti in zona e succedesse un disastro di proporzioni immani. Inquietante sapere davanti ad un incendio serio che in un Porto importante non c’è una motobarca pompa. Meglio non osare immaginare che cosa potrebbe succedere in casi di incidenti più seri. I danni ammontano a circa 1 milione di euro: questo il costo del motoscafo. Non ci sono feriti, non ci sono danni importanti alle strutture portuali solo grazie ai militari della Capitaneria. Ora tocca capire che cosa dicono le compagnie di assicurazioni, sperando che non ci vada di mezzo il Comune di Ischia. L’incendio ha comunque causato problemi seri alla navigazione commerciale e ad aliscafi e traghetti passeggeri in entrata ed in uscita dal porto. In molti casi e fino a sera si sono accumulati ritardi in arrivo e in partenza mostruosi.

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Cronache

Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Cronache

Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Cronache

Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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