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Mosca minaccia anche Berlino: è coinvolta nella guerra

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Anche la Germania è ormai “coinvolta direttamente” nel conflitto in Ucraina. L’accusa, lanciata finora verso gli Usa e altri alleati Nato, è stata mossa ora dal Cremlino contro uno dei Paesi europei con cui la Russia ha avuto strettissimi legami d’interessi fino all’inizio della guerra, ma colpevole adesso di “pompare di armi l’Ucraina” dopo l’annuncio da parte di Berlino dell’invio di 18 carri armati Leopard a Kiev. In una spirale di escalation che sembra infinita, Mosca continua intanto a fare esibizione delle sue armi più temibili, con il test di missili supersonici antinave Moskit avvenuto nel Mar del Giappone, tra l’arcipelago nipponico e il territorio russo.

Mentre gli Usa – che hanno espresso il loro sostegno alla creazione di un tribunale speciale per perseguire la Russia per il “crimine di aggressione” contro l’Ucraina, un’idea promossa dall’Ue – secondo il Wall Street Journal hanno informato Mosca che non scambieranno più dati sulle loro forze nucleari, in risposta alla decisione di Vladimir Putin di sospendere la partecipazione russa al trattato New Start per la riduzione delle armi atomiche. Sul terreno invece, ha avvertito il capo dell’Aiea Rafael Grossi, “c’è un aumento del livello di combattimento” intorno alla centrale di Zaporizhzhia, che innalzano la possibilità di un incidente nucleare. Una serie di notizie allarmanti accompagnate dall’annuncio del ministero della Difesa di Mosca secondo cui per la prima volta le forze russe in Ucraina hanno abbattuto un razzo che trasportava una bomba intelligente americana Glsdb (Ground-Launched Small Diameter Bomb), con un raggio d’azione fino a 150 chilometri, che Washington aveva promesso nel febbraio scorso agli ucraini. Si tratterebbe della prima conferma che queste munizioni, considerate cruciali per la più volte annunciata controffensiva di Kiev, sarebbero state effettivamente consegnate.

E sempre fonti russe hanno riferito che i resti di un drone ucraino, precipitato o abbattuto non si sa quando, sono stati rinvenuti nell’area di Nuova Mosca, a soli 70 chilometri dalla capitale. Continua poi a tener banco la decisione annunciata da Putin di trasferire in Bielorussia alcune bombe nucleari tattiche. Gli Usa e la Ue si sono mostrate finora scettiche e sembrano propendere per una mossa propagandistica. Ma il ministero degli Esteri bielorusso ha confermato il piano, affermando che esso rientra nelle azioni di Minsk per “rafforzare la propria sicurezza” di fronte “al crescente potenziale militare dei Paesi Nato ai suoi confini”. Per quanto riguarda il test missilistico russo nel Mar del Giappone, esso è avvenuto a distanza di una settimana da una visita compiuta a Kiev dal primo ministro giapponese Fumio Kishida, il quale aveva denunciato “l’aggressione della Russia all’Ucraina” come “una sfida alle regole e ai principi dell’intera comunità internazionale”.

Quello stesso giorno due bombardieri strategici russi avevano sorvolato il Mar del Giappone per più di sette ore. Il test odierno è avvenuto nel Golfo di Pietro il Grande, a sud di Vadivostok, dove i missili da crociera Moskit (‘moscerino’) hanno colpito una finta nave da guerra nemica distante cento chilometri. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha intanto continuato il suo giro nelle località coinvolte nel conflitto visitando Okhtyrka, nella provincia settentrionale di Sumy. Mentre il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, ha ribadito che “la pace ad ogni costo è un’illusione” e quindi Kiev l’accetterà solo se garantirà “il completo ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino”.

Da parte loro i filorussi hanno accusato le forze ucraine di avere ucciso due persone in un bombardamento su un edificio a Donetsk. Mentre gli ucraini affermano di avere abbattuto la notte scorsa 14 di 15 droni kamikaze iraniani utilizzati dalle forze di Mosca. A Bakhmut, nel Donbass, la situazione sembra ormai in una fase di stallo, ma si fa sempre più sanguinosa la battaglia di Avdiivka, 90 chilometri a sud-ovest, che i russi stanno cercando di conquistare. Per la Russia infine suona un altro campanello d’allarme sulle reali capacità di continuare a sostenere finanziariamente il conflitto. Il ministro dell’Energia, Nikolai Shulginov, ha ammesso che quest’anno si prevede una riduzione della produzione di petrolio e anche di gas “a causa del rifiuto del gas russo da parte dei consumatori europei e la nostra incapacità di riorientare immediatamente i flussi”. Secondo Mosca, nel 2022 le esportazioni di energia avevano garantito il 42% delle entrate statali.

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Ex modella di Playboy fa causa a Bill Cosby, stuprata 50 anni fa

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Una ex modella di Playboy, Victoria Valentino, accusa Bill Cosby di averla drogata e stuprata più di 50 anni fa. La donna ora ottantenne fa causa a Cosby grazie alla nuova legge della California che rimuove i limiti per presentare accuse legali nei casi di molestie sessuali. “Secondo me queste donne non sono vittima di violenza sessuale, sono vittime dell’avidità”, afferma un portavoce di Cosby.

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Senegal: scontri dopo condanna Sonko, nove morti

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Nove persone sono state uccise in Senegal nelle violenze scoppiate ieri dopo la condanna a due anni di reclusione del capo dell’opposizione Ousmane Sonko, candidato alla presidenza e minacciato di ineleggibilità. Lo rende noto il ministro dell’Interno, Antoine Diome. “Abbiamo preso atto con rammarico della violenza che ha portato alla distruzione di proprietà pubbliche e private e, purtroppo, a nove morti a Dakar e Ziguinchor”, ha detto il ministro alla televisione nazionale.

Diome ha inoltre confermato che le autorità hanno limitato l’accesso ai social network nel Paese, come osservato ad esempio per Facebook, WhatsApp e Twitter. “Preso atto della diffusione di messaggi odiosi e sovversivi sui social, lo Stato del Senegal in tutta sovranità ha deciso di sospendere temporaneamente l’uso di alcune applicazioni digitali”, ha affermato il ministro facendo un appello alla calma e assicurando che lo Stato sta adottando “tutte le misure di sicurezza necessarie”. Il servizio di monitoraggio internet Netblocks ha dichiarato di aver osservato una “situazione che assomiglia a quella vista nel 2021”.

Sonko, terzo alle elezioni presidenziali del 2019 e il più feroce oppositore del presidente Macky Sall, è stato condannato ieri da una camera penale a due anni di carcere per “corruzione di giovani”, un reato che consiste nel promuovere “la dissolutezza di un minore di 21 anni”. Alla luce del codice elettorale del Senegal, la decisione sembra comportare l’ineleggibilità di Sonko. Il leader d’opposizione era assente quando la sentenza è stata pronunciata. Si presume che sia stato bloccato dalle forze dell’ordine nella sua abitazione di Dakar, “sequestrato” secondo lui. Nella capitale e in diverse altre città del Paese sono scoppiati disordini già prima della deliberazione. L’Università di Dakar ha preso l’aspetto di un campo di battaglia.

Gruppi di giovani si sono scontrati con sassi contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni. Diversi autobus della facoltà di Medicina, del dipartimento di Storia e della principale scuola di Giornalismo del Senegal sono stati incendiati e gli uffici saccheggiati. Saccheggi di beni pubblici, negozi e distributori di benzina sono stati segnalati a Dakar e nei suoi sobborghi, ma anche a Ziguinchor, dove sono morte diverse persone, a Mbour, Kaolack e Saint-Louis.

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Usa rispondono a Mosca su New Start, sospesi dati e visti

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L’amministrazione Biden prende nuove contromisure in risposta alle violazioni del New Start sul nucleare da parte della Russia. Fra queste la revoca dei visti agli ispettori russi e il negare le richieste in corso per nuovi ispettori. E’ quanto si legge in una nota del Dipartimento di Stato, nella quale si precisa che gli Stati Uniti non hanno fornito il 30 marzo il loro aggiornamento biennale dei dati dopo che la Russia non ha fornito i suoi dati. Il trattato Start richiede alla Russia e agli Stati Uniti un ampio scambio di database a marzo e settembre di ogni anno.

“Le contromisure sono in linea con la legge internazionale. Sono proporzionate, reversibili e le norme le consentono per indurre uno stato a tornare a rispettare i suoi obblighi”, afferma il Dipartimento di Stato, sottolineando di aver “notificato alla Russia le contromisure in anticipo e di aver espresso il desiderio e la prontezza” a rimuoverle e “adottare pienamente il mandato se la Russia torna a rispettarlo. Gli Stati Uniti restano pronti a lavorare in modo costruttivo con la Russia per riprendere l’attuazione del New Start”. Il presidente russo Vladimir Putin ha promulgato alla fine di gennaio la legge per la sospensione del New Start, l’ultimo trattato bilaterale con gli Stati Uniti sulla limitazione delle armi nucleari.

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