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Cronache

Molestie sessuali in centro per bimbi autistici di Napoli, arrestato specialista mentre scattava foto alle parti intime di una paziente 12enne

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La storia è difficile persino da raccontare. È una storia di abusi su bambine. Sono abusi compiuti in un centro di riabilitazione a Posillipo, quartiere borghese di Napoli. A compierle sarebbe stato un uomo di 54 anni, in servizio da circa 10 in un centro di riabilitazione che si occupa di minori affetti da autismo. Quest’uomo avrebbe abusato di due bambine, ad una terza piccola sempre sua vittima avrebbe scattato delle foto a sfondo pedopornografico. L’uomo, un  medico, specializzato nella cura di minori con problemi relazionali, è finito agli arresti. La decisione è stata presa dal giudice che ha condiviso il lavoro di indagine e le prove raccolte dalla Polizia di stato.  L’uomo ha provato anche a difendersi e fornire una sua versione dei fatti, ma davanti alle accuse  la sua versione non ha convinto del tutto il giudice, che gli ha concesso però i domiciliari dopo due notti di cella. Al momento lo specialista deve rispondere di accuse  terribili documentate da immagini ricavate da telecamere piazzate dalla polizia all’interno di una sala usata dal terapista durante le sedute di riabilitazione.
L’inchiesta assai delicata e complessa partì qualche giorno fa dopo la denuncia di una mamma che aveva notato e sentito dalla sua bambina, affetta da autismo, apprezzamenti negativi nei confronti del terapista. Non era facile acquisire informazioni da bambini con serie problemi come l’autismo. La polizia sistema le telecamere nella struttura per monitorare i comportamenti dell’uomo. Il pm inquirente, Cristina Ribera, ordina di seguire ogni comportamento dell’uomo come le paziente e documentarli con immagini e audio. Il tre agosto, qualche giorno fa, l’arresto dello specialista dentro la struttura sanitari di Posillipo. L’uomo, secondo quanto si è appreso, aveva indotto la sua paziente, una ragazzina di 12 anni, a mettersi in posa, per poi scattarle foto alle parti intime. Da qui l’arresto. Il carcere. L’interrogatorio in carcere dell’uomo. E la sua sottoposizione ai domiciliari.

Molestie sessuali su minori. La Polizia di Stato di Napoli ha arrestato uno specialista.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’indagato, al gip Isabella Iaselli che l’ha mandato agli arresti a casa ha detto: “Somministravo il solletico e lo ricevevo, ovviamente senza sfiorare le parti intime e senza alcuna morbosità: si tratta di una terapia adottata da anni, che dà inizio alle nostre sedute. Se ho sfiorato un parte erogena, l’ ho fatto senza accorgermene, magari anche a causa dei ripetuti movimenti delle piccole”.
E le foto alle parti intime della terza paziente? Anche su questo punto, il terapista sostiene una versione contraria a quella dei pm: «Nel corso del trattamento, la piccola ha iniziato ad assumere un atteggiamento provocatorio; volevo cristallizzare con alcune foto questa sua condotta, per poi sottoporla a uno studio più approfondito». Con foto alle parti intime? La battaglia giudiziaria ora passerà dalla sala colloqui del carcere di Poggioreale ad un’aula di giustizia.

 

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Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Cronache

Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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