
Milano Capitale degli affari sulla cultura. Pinacoteca di Brea e Galleria
Nel capitolo “Geografia della cultura” la grande area metropolitana di Milano risulta al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte con il 9,9% e il 10,1%. Roma è seconda per valore aggiunto con il 9,8 % e terza per occupazione con l’ 8,6% mentre Torino si colloca rispettivamente terza (8,8%) e quarta (8,4%).
A livello regionale, invece, a guidare la classifica è il Lazio che conquista il primo posto per ruolo del sistema produttivo culturale e creativo nell’economia locale (8,8%) seguito dalla Lombardia (7,2%).
Posizioni mantenute anche sul fronte dell’occupazione con il Lazio (7,7%) tallonato dalla Lombardia (7,4%). Una posizione che Roma regge grazie alla presenza della Rai nella Capitale e di un pezzo consistente di Mediaset.
Secondo i dati 2016 della Camera di commercio di Milano tratti dal rapporto Symbola Unioncamere, la cultura a Milano attiva una spesa turistica stimata in oltre 1,3 miliardi di euro e in Lombardia in 3,7 miliardi, rispettivamente pari al 5% e 13% circa di tutta la spesa annuale dei turisti in Italia.
Fondamentale, in questa crescita virtuosa, è la collaborazione con il privato e a questo scopo la Camera di commercio ha avviato per esempio l’ iniziativa “The Bridge” che aiuta 40 nuovi progetti culturali, attraverso formazione gratuita e networking per creare un ponte con le imprese sponsor. Ci sono poi i progetti di Fondazione Cariplo, Generali Italia, Intesa Sanpaolo; i grandi spazi come la Fondazione Prada o l’Hangar Bicocca Pirelli; o ancora spazi innovativi come Base che offre laboratori, aree espositive, residenze d’ artista, laboratori. Nel resto d’Italia ovvero lontano da Milano, dove ci sono giacimenti culturali di valore inimmaginabile per Milano, arrivano solo le briciole. Perchè? Questione strutturale, infrastrutturale e politica. L’Italia deve evidentemente fermarsi a Milano. Che si loda e si imbroda con i rapporti sull’economia della cultura.