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Tecnologia

Marte, tra poche ore atterra sul pianeta rosso la sonda della Nasa InSight per studiarne i terremoti

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Conto alla rovescia per l’atterraggio lunedì 26 novembre, più o meno alle 21 ora italiana, della sonda marziana Mars InSight, lanciata sette mesi fa e destinata allo studio dei terremoti e della struttura geologica del Pianeta Rosso. Il lander sarà il primo a raggiungere Marte dal 2012, quando  “Curiosity” toccò il suolo marziano alla ricerca di campioni di roccia che potessero preservare le tracce di una remota vita unicellulare. I tecnici del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) in California stanno tenendo costantemente sotto controllo il meteo marziano e i dati inviati a Terra dalla sonda, per capire se sarà necessario effettuare qualche aggiustamento dell’ultimo momento per prepararsi al fatidico touchdown: sarà un atterraggio morbido, ma dopo ben sette minuti di discesa al cardiopalma.

“C’è un motivo per cui gli ingegneri definiscono la fase di atterraggio su Marte come i ‘sette minuti di terrore’: non possiamo usare il joystick per la discesa, perciò dobbiamo affidarci ai comandi con i quali è stata programmata la sonda spaziale”, spiega Rob Grover, responsabile della fase Edl (entrata, discesa e atterraggio) di InSight. La sonda entrerà nell’atmosfera marziana a una velocità di 19.800 chilometri orari e rallenterà fino a otto chilometri orari prima che le sue tre gambe tocchino il suolo marziano. Se questa decelerazione estrema in sette minuti sarà avvenuta con successo lo si saprà quasi in tempo reale grazie ai due minisatelliti Cubesat MarCO A e B, lanciati con Insight lo scorso 5 maggio. Se tutto va secondo i piani, i MarCo impiegheranno alcuni secondi per ricevere ed elaborare i dati prima di inviarli sulla Terra alla velocità della luce: ciò significa che gli ingegneri del Jpl saranno in grado di dire cosa ha fatto la sonda circa otto minuti dopo che avrà completato le sue attività.

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Esteri

Zuckerberg, Instagram-WhatsApp non comprate per eliminare rivali

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Mark Zuckerberg aggira le domande sul perché la sua Meta ha acquistato Instagram e WhatsApp ma precisa: non è stato fatto per soffocare la concorrenza. Nel suo secondo giorno di testimonianza al processo contro la sua società, accusata di monopolio nei social media, Zuckerberg – riporta il New York Times – ha spiegato che “sviluppare una nuova app è difficile. Probabilmente abbiamo provato a sviluppare decine di app nel corso della storia della nostra società e la maggior parte di queste non ha avuto successo”.

 

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Economia

‘OpenAI lavora a un social network simile a X’

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OpenAI sta lavorando a un social network simile a X. Lo riporta The Verge citando alcune fonti, secondo le quali il progetto è alle battute iniziali e non è chiaro se la società vuole renderlo disponibile come una app separata o se intende integrarlo in ChatGPT. L’iniziativa rischia di far salire la tensione fra il numero uno di OpenAI Sam Altman e Elon Musk, protagonisti di uno scontro pubblico da tempo.

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Tecnologia

In Italia il supercomputer al servizio dell’energia da fusione

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Sostenere il passaggio all’energia da fusione è fra i principali compiti del nuovo supercomputer dell’Enea chiamato Cresco8 e al servizio del progetto per migliorare l’affidabilità dell’impianto Dtt in costruzione al Centro Ricerche Enea di Frascati (Roma). Cresco 8, destinato a entrare a far parte dei 500 supercomputer più potenti del mondo, è stato inaugurato presso il presso il Centro ricerche Enea di Portici (Napoli) ed è aperto a università, enti di ricerca e imprese e, rileva l’ente in una nota, è in grado di supportare le attività di ricerca e sviluppo in settori strategici come l’energia da fusione, i cambiamenti climatici, l’intelligenza artificiale e i nuovi materiali. “Con Cresco8, Enea conferma il suo posizionamento di rilievo in termini di risorse di calcolo a supporto della comunità scientifica nazionale e internazionale”, osserva il direttore generale dell’ente Giorgio Graditi.

Il nuovo supercomputer “mette insieme potenza e tecnologie per affrontare carichi di lavoro estremamente articolati che spaziano dalle simulazioni numeriche avanzate al trattamento dei Big Data e dell’intelligenza artificiale”, commenta Giovanni Ponti, responsabile della divisione Enea Sviluppo di sistemi per l’informatica e Ict del dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili. Per quanto riguarda la fusione, in particolae, Cresco8 sarà di supporto al progetto Divertor Tokamak Test Facility Upgrade previsto dal Pnrr per migliorare l’affidabilità dei sistemi dell’impianto Dtt. Grazie al supercomputer, si potranno sviluppare modelli avanzati e simulazioni per il comportamento del plasma utilizzato nella reazione di fusione nucleare.

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