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Napoli

Lutto nello zoo di Napoli, è morta l’elefantessa Wini arrivata all’ombra del Vesuvio da Copenhagen assieme alla figlia Jula nel 2015

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Lutto allo zoo di Napoli dove è morta  Wini Thida detta Wini, la madre di Jula, due elefantesse che  arrivarono a Napoli, giovedi 29 ottobre del 2015. Erano due splendidi esemplari di animali trasportati da Copenaghen allo Zoo di Napoli, come deciso dal Coordinatore EEP (European Endangered Species Program), di questa specie. La bellissima Wini aveva conquistato l’amore e la simpatia dei napoletani diventando l’attrazione del parco anche per la cura con cui spesso accudiva la figlia Jula. Wini era vicina ai 52 anni anni e ormai sofferente, Jula ha poco più di 31 anni. Le cause della morte ancora non sono note. Sembra si sia trattato di un infarto. La povera Wini come sua figlia Jula, nonostante le vicende societarie dello zoo, nonostante le difficoltà economiche, avevano sempre ricevuto dal personale e dai veterinari cure e attenzioni.  prima di arrivare a Napoli, le due elefantesse, furono visitate nel loro habitat danese.  I veterinari dello Zoo di Napoli, Piero Laricchiuta e Pasquale Silvestre, andarono in Danimarca per studiare come vivevano nel bioparco danese e fecero ristrutturare nello zoo di Napoli la casa degli elefanti che fu progettata dall’architetto romano Luigi Piccinato negli anni ’40  con una struttura centrale come ricovero per gli animali, e tre petali di terra che si aprivano attorno, andando a costituire l’area esterna, usata anche per attività ludiche oltre che per essere ammirate. Le uniche modifiche fatte per il benessere animale furono quelle di allargare lo spazio esterno, che è di circa 3000 mq, realizzare una grande vasca d’acqua.  A dare la notizia della morte di Wini è stato il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e lo speaker Gianni Simioli de La radiazza di Radio Marte.

Zoo di Napoli. È morta l’elefantessa Wini (in primo piano) arrivata assieme alla figlia Jula nel 2015

 

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Cronache

Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

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Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

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Cronache

Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Cronache

Soldi falsi, ai 4 indagati sequestrati anche tre case e due magazzini

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Sequestro preventivo di beni per un milione di euro emesso dal Gip di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro soggetti gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere e di falsificazione e spendita di banconote contraffatte, già destinatari, di una ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere.

Il provvedimento di sequestro scaturisce da accertamenti economico-patrimoniali che hanno fatto emergere significative incongruenze in un ampio arco temporale, compreso tra il 2004 e il 2022, fra i beni nella disponibilità degli indagati e dei rispettivi nuclei familiari e i redditi dichiarati o le attività economiche svolte.
Tale circostanza, sintomatica di un’illecita accumulazione patrimoniale protratta nel tempo, è alla base del sequestro preventivo per sproporzione eseguito dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza, avente ad oggetto tre abitazioni ad uso civile e due magazzini siti in Napoli nonché i rapporti bancari e finanziari risultati nella disponibilità degli indagati, anche per interposta persona. È stato inoltre sequestrato un immobile ubicato nel quartiere Pendino di Napoli, costituente la base operativa del sodalizio nonché il luogo utilizzato dagli indagati per lo smercio delle banconote contraffatte.
Il valore complessivo dei beni in sequestro ammonta a circa 1 milione di euro. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i relativi destinatari sono persone
sottoposta ad indagini e, quindi, presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

Fiumi di euro falsi da Napoli anche in altri paesi d’Europa, decine di indagati e arresti in Italia e all’estero

Alla banda di falsari clan Mazzarella chiedeva pizzo “a piacere”

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