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L’Onu vuole mandare ispettori in Italia e Austria per verificare se c’è razzismo contro i migranti

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La notizia è che arriveranno in Italia ed Austria degli ispettori, dei controllori, dei caschi blu, insomma qualcuno inviato dall’Onu “per valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”. Non è uno scherzo, almeno pare. È quanto sostiene l’ex presidente Michelle Bachelet, per due volte presidente del Cile e leader socialista oggi nuovo Alto Commissario Onu per i diritti umani. Ad un mese dalla nomina, la signora Bachelet,  al 39° Consiglio di Ginevra,  con un’orazione tutta rivolta al tema delle migrazioni,  ha annunciato anche l’invio di una task force per monitorare gli episodi di intolleranza, veri o presunti, nel nostro Paese. “Gli sforzi dei governi per respingere gli stranieri non risolvono la crisi migratoria” – ha spiegato Michelle Bachelet – ma anzi, “causano solo nuove ostilità. È nell’interesse di ogni stato adottare politiche migratorie radicate nella realtà, non in preda al panico”. Per quale motivo il neo commissario cileno dell’Onu concentri le sue attenzioni si Austria e Italia e dimentichi Francia e Spagna è tutto da capire. C’è chi, come Matteo Salvini, ritiene che la Bachelet sia animata più da ragioni politiche che da serie ragioni umanitarie. Vero è che la Spagna a Ceuta e Melilla ha comportamenti non proprio edificanti nel respingere i migranti. Così come i francesi non vanno molto per il sottile per non far entrare dall’Italia migranti, comprese donne e bambini. Però, si vede che l’Onu di queste cose o non ne vede o forse la Bachelet non ha intenzione di creare problemi ai governi socialisti. In ogni caso Matteo Salvini ha risposto duro alle parole della Bachelet. “L’Italia negli ultimi anni ha accolto 700mila immigrati, molti dei quali clandestini, e non ha mai ricevuto collaborazione dagli altri Paesi europei – ha puntualizzato il ministro dell’Interno – quindi non accettiamo lezioni da nessuno, tantomeno dall’Onu che si conferma prevenuta, inutilmente costosa e disinformata: le forze dell’ordine smentiscono ci sia un allarme razzismo. Prima di fare verifiche sull’Italia, l’Onu indaghi sui propri stati membri che ignorano diritti elementari come la libertà e la parità tra uomo e donna”, ha concluso il capo del Viminale.

I rilievi mossi all’Italia dall’Alto Commissario non sono limitati all’allarme razzismo, ma riguardano anche la gestione del caso della nave Aquarius: “Il governo italiano ha negato l’ingresso di navi di soccorso delle ong. Questo tipo di atteggiamento politico e di altri sviluppi recenti hanno conseguenze devastanti per molte persone già vulnerabili”. “Anche se il numero dei migranti che attraversano il Mediterraneo è diminuito – ha proseguito l’Alto Commissario – il tasso di mortalità per coloro che compiono la traversata è risultato nei primi sei mesi dell’anno ancora più elevato rispetto al passato”. La Bachelet, che ha sostituito il diplomatico giordano Zeid Raad Al Hussein, ha criticato l’erezione dei muri di confine, la separazione delle famiglie di immigrati e l’incitamento dell’odiocontro i migranti: “Queste politiche non offrono soluzioni a lungo termine a nessuno, solo più ostilità, miseria, sofferenza e caos”. Gli Stati, ha detto ancora, “dovrebbero vedere i diritti umani come uno strumento per lo sviluppo economico e contro l’estremismo violento. È costruendo l’accesso a tutti i diritti umani che la società diventa più forte e più capace di resistere a choc imprevedibili”. E ha criticato apertamente l’amministrazione Usa guidata da Donald Trump per le separazioni dei figli di immigrati dai loro genitori al confine con il Messico: una pratica che ha definito “imperdonabile“, aggiungendo che le famiglie non hanno ottenuto un adeguato risarcimento. L’Alto Commissario ha dedicato un passaggio del proprio discorso anche alle persecuzioni subite dai musulmani rohingya in Myanmar: ha chiesto al Consiglio di dar vita a “un organismo internazionale indipendente per il Myanmar, per raccogliere, consolidare, preservare e analizzare le prove dei gravi crimini, al fine di accelerare processi equi e indipendenti nei tribunali nazionali e internazionali”.

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Musk rifiuta di eliminare da X video dell’attacco a Sidney

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Elon Musk ha reagito all’ordine di un tribunale australiano di eliminare da X i video dell’attacco nella chiesa di Sidney dopo che il commissario per la eSafety dell’Australia ha chiesto un’ingiunzione. Il miliardario patron di Tesla ha risposto con un post sulla sua piattaforma accusando il premier Anthony Albanese di “censura”. “La nostra preoccupazione è che se qualsiasi Paese è autorizzato a censurare i contenuti di tutti i paesi, allora cosa impedirà a qualsiasi paese di controllare Internet?”

Musk ha detto che X farà appello contro l’ingiunzione australiana. “Abbiamo già censurato il contenuto in questione per l’Australia, in attesa di ricorso legale, ed è archiviato solo su server negli Stati Uniti”, ha aggiunto. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha affermato che Musk è cieco di fronte all’angoscia causata dai video. “Faremo ciò che è necessario per affrontare questo miliardario arrogante che pensa di essere al di sopra della legge, ma anche al di sopra della comune decenza”, ha detto Albanese all’emittente pubblica Abc. “L’idea che qualcuno vada in tribunale per il diritto di pubblicare contenuti violenti su una piattaforma mostra quanto il signor Musk sia fuori dal mondo”, ha aggiunto.

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L’ambientalista indigeno Victorio Dariquebe assassinato nell’Amazzonia peruviana

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Un ambientalista indigeno, Victorio Dariquebe, è stato assassinato in una comunità amazzonica del Perù sudorientale dove lavorava come guardia forestale: lo riferiscono le autorità locali. L’uomo, dell’etnia Harakbut-Wachiperi, è stato aggredito nei pressi della riserva naturale di Amarakaeri, nella provincia di Manú.

“Riaffermiamo il nostro impegno affinché questo crimine non rimanga impunito e i responsabili siano individuati e ricevano tutto il peso della legge”, ha affermato il governo peruviano in una dichiarazione firmata da diversi ministeri. L’ambientalista “ha fatto un ottimo lavoro nella conservazione della riserva di Amarakaeri”, ha sottolineato l’Associazione interetnica della giungla peruviana (Aidesep) in un comunicato sui social, secondo cui Dariquebe “aveva ricevuto minacce”.

I popoli originari del Perù combattono l’estrazione illegale e si oppongono a una recente legge approvata dal Congresso che, a loro avviso, incoraggia la deforestazione. Secondo l’ong Global Witness, dal 2012 nel Paese sono stati uccisi almeno 54 difensori delle terre e dell’ambiente, di cui più della metà appartenevano a popolazioni indigene.

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Ucraina, Copenaghen: daremo a Kiev tutti gli F-16 concordati

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La Danimarca invierà all’Ucraina tutti gli aerei da caccia F-16 concordati in precedenza dai leader dei due paesi, ha detto l’ambasciatore danese Ole Egberg Mikkelsen. Parlando con l’emittente ucraina Liga, Mikkelsen ha detto che i jet saranno sicuramente consegnati a Kiev e che si tratta dell’intera flotta di F-16 della Danimarca, che ora è in fase di dismissione. Mikkelsen non ha tuttavia specificato il numero esatto di caccia che saranno inviati all’Ucraina. L’ambasciatore ha spiegato che la Danimarca sta dismettendo la sua flotta perché Copenaghen riceverà presto una nuova generazione di aerei, gli F-35.

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