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I Sentieri del Bello

L’odore del mare trasforma la rabbia in amore

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Provando a ragionare sul profumo ed il mare mi vengono in mente due cose: il sale ed il legno.
Sensazioni personalissime quelle legate ai profumi e personalmente potrei restare ore in barca a respirare profondamente lo iodio mentre sento l’inconfondibile sensazione che solo il profumo del legno Teak riesce a darmi.
Ma pensiamoci bene, la barca è casa, o forse la seconda casa per molte persone, ed è naturale che ognuno di noi ama essere circondato da profumi, e quindi emozioni, che possano donare benessere e relax.

Chi ama cucinare, ad esempio, può coltivare piantine aromatiche per le sue ricette direttamente in barca, avendo così non solo a portata di mano l’essenziale per insaporire i propri piatti ma anche la possibilità di avere sempre “sotto il naso” effluvi che ci fanno immergere totalmente in quello che diventa un concetto più che un luogo: “il Mediterraneo”
La coltura a bordo, adesso puramente di svago o quasi, ha origine nei passati secoli, quando la coltivazione dei vegetali a bordo era indispensabile sia per la durata dei viaggi in mare sia  per evitare all’equipaggio fastidiose malattie, che si presentano se non si ingeriscono regolarmente alimenti vegetali freschi per lunghi periodi di tempo. Le tecniche relative alla coltivazione erano mirate alla conservazione ed al mantenimento della coltura, quindi si dedicava una determinata zona dell’imbarcazione, che prese per l’appunto il nome di “giardinetto”, ovvero la parte a destra e sinistra prima della poppa.

Di sicuro è facile pensare a chi invece ha la passione per i fiori freschi e fa in modo di averli sempre a bordo così da farsi coccolare dalle essenze più delicate o da quello più fruttate o addirittura pungenti.

Il legame con i propri profumi o comunque la volontà di portarceli sempre dietro è insita e lampante  nella stupenda ed antichissima arte profumiera, ma pensando alle ultime evoluzioni della nautica il concetto sembra stia prendendo una piega diversa e un pò più “sostanziale”.

Vediamo sempre più comodità sulle piccole imbarcazioni ed ancora di più e più eccessive sui superyacht. Sui giganti “luxury” del mare possiamo trovare ormai saune, piscine, campi da tennis e tutto quello di cui non riesce a privarsi , anche in barca, chi può vivere la propria vita senza rinunce e, andando a vedere le ultime novità, c’è chi proprio non riesce a fare a meno del profumo del proprio giardino.
Scopriamo un superyacht progettato dallo studio 3Deluxe, una concezione della vita in mare davvero  inconsueta ma sicuramente affascinate: vivere i profumi, le vibrazioni e le emozioni che solo un giardino può regalare…in mezzo al mare.


Il suo nome è VY.01 ed è sicuramente quello di più vicino alla perfezione che si possa immaginare in mare: spazi interni inondati dalla luce naturale, una cabina armatoriale in diretto contatto con il mare ed i profumi di un giardino a bordo, spazi interni in cui si predilige l’aria naturale piuttosto che quella condizionata, dando modo agli ospiti la possibilità di lasciarsi trasportare dall’inebriante esperienza di respirare a pieni polmoni la magnificenza del verde, in pieno mare. Tutto è ponderato e realizzato per vivere la barca in modo naturale, un «biotopo paradisiaco», come lo definiscono i suoi creatori, dove rilassarsi, allenarsi e perché no, anche lavorare. A bordo tutto è pensato per ridurre al minimo emissioni e consumi proprio per rendere possibile il sogno di immergersi totalmente in una realtà alternativa e perfetta.
Grazie a un sistema di desalinizzazione fotovoltaico, l’acqua necessaria per le piante sarà fornita dal mare, sistema idrico automatico ed a zero emissioni di carbonio sul top ed all’esterno, per non alterare le fragranze del giardino. Ovviamente è possibile godersi tutto questo anche in caso di maltempo grazie ad una copertura superiore trasparente e lamelle regolabili che tratteggiano le linee più particolari di questo Eden galleggiante.

Si va bene, un sogno non per pochi ma addirittura per pochissimi eletti ma sicuramente un concetto di bello che vale la pena considerare nella sua essenza. Il desiderio è sempre quello di rifugiarsi in se stessi e con se stessi, accompagnati dai ricordi che solo la memoria olfattiva ci permette di sbloccare.

Quello che non cambierà mai è sempre e comunque l’odore del mare che De Crescenzo ha cantato in maniera stupenda :” L’odore del mare mi calmerà, La mia rabbia diventerà amore” e mentre scrivo ed  il mondo sembra stravolto a da venti e profumo (puzza) di guerra spero davvero che basti solo l’odore del mare per tramutare tutto in amore.

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Brand Ischia e sana comunicazione, le sfide del sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono per l’isola

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Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.

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Programmazione turistica e rilancio dell’isola: le idee del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale

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“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi. 

Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.

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Le sfide che aspettano Ischia: l’analisi del commercialista Antonio Tuccillo

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L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.

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