Collegati con noi

Cronache

l’Italia risarcirà Amanda Knox per il diritto alla difesa violato

Pubblicato

del

L’Italia dovra’ risarcire con circa 10 mila e 400 euro il danno morale subito da Amanda Knox, la giovane americana arrestata, condannata, scarcerata (dopo poco meno di quattro anni in cella) e quindi definitivamente assolta dall’accusa di avere partecipato all’omicidio di Meredith Kercher, compiuto a Perugia la sera del primo novembre del 2007. La Corte di Strasburgo ha infatti rigettato la richiesta del Governo di pronunciarsi di nuovo sul caso dopo che l’Italia era stata condannata per avere violato il diritto alla difesa della ormai ex imputata. Il panel che ha valutato la richiesta ha rifiutato di inviare il caso in Grande Camera. Diventa quindi definitiva la sentenza emessa contro l’Italia il 24 gennaio scorso. Con essa la Corte di Strasburgo aveva riconosciuto l’Italia colpevole della violazione del diritto alla difesa di Amanda Knox chiedendo allo Stato di risarcire la giovane giovane, tornata recentemente in Italia, per i danni morali subiti. Un indennizzo complessivo pari a 10 mila e 400 euro (a fronte dei 500 mila richiesti dalla parte in causa), oltre a circa 8 mila di spese legali. La Corte non aveva invece ritenuto che ci fossero prove dei maltrattamenti, alcuni “scappellotti”, che Knox aveva denunciato di avere subito durante l’interrogatorio in questura. L’avvocato Dalla Vedova ha ricordato che la violazione del diritto di difesa e’ stata riconosciuta perche’ la sua assistita non fu avvertita di essere indagata, non le venne fornito un avvocato e nemmeno un interprete. “Tutto questo – ha aggiunto – negli interrogatori che andarono avanti per circa 54 ore tra il 2 e il 5 e 6 novembre del 2007. Amanda venne sentita inizialmente come testimone ma la sua posizione divenne rapidamente di indagata”. Il legale ha sottolineato che Knox “non fu avvisata che era sospettata”. “Se lo avessero detto subito – ha aggiunto – e le avessero fornito un difensore e un interprete le cose sarebbero andate diversamente”. Le dichiarazioni rese dall’americana alla polizia portarono all’arresto di Patrick Lumumba, che poi venne pero’ rapidamente scagionato e prosciolto perche’ riconosciuto totalmente estraneo al delitto. Verbali per i quali Knox e’ stata definitivamente condannata per calunnia. “Siamo soddisfatti ma non sorpresi per la decisione di Strasburgo”, ha detto ancora Dalla Vedova. “E’ una sentenza giusta – ha concluso – che chiude il discorso”.

Advertisement

Cronache

Napoli, scippo in Galleria Umberto: anziana in gravi condizioni

Pubblicato

del

Un’anziana donna di 85 anni è stata vittima di uno scippo in pieno centro a Napoli, all’angolo tra la Galleria Umberto e via Toledo, ieri sera poco dopo le 21. L’aggressione, avvenuta in una delle zone più frequentate della città, si è conclusa tragicamente con la caduta della donna, ora ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Cardarelli.

La dinamica dello scippo

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia Napoli Centro, un individuo si è avvicinato alla donna e le ha strappato la borsa. All’interno, pochi oggetti personali: qualche decina di euro, documenti e un cellulare. Durante l’aggressione, l’anziana è caduta rovinosamente, riportando ferite che hanno richiesto l’immediato intervento del personale del 118. La donna è stata trasportata al Cardarelli, dove resta sotto osservazione, ma fortunatamente non in pericolo di vita.

Indagini in corso

Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per risalire all’identità del responsabile. Gli investigatori stanno acquisendo e analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, sperando di individuare dettagli utili per identificare l’autore del vile gesto.

Un episodio che scuote la città

L’accaduto ha suscitato indignazione tra i residenti e i frequentatori del centro storico. La Galleria Umberto, simbolo di Napoli e luogo di passaggio per turisti e cittadini, si è trasformata in un teatro di violenza, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza nelle aree più frequentate della città.

Continua a leggere

Cronache

Modena, condanna a 30 anni per un doppio femminicidio: comprensibilità umana dei motivi

Pubblicato

del

La Corte di assise di Modena ha condannato a 30 anni di reclusione Salvatore Montefusco, colpevole del doppio femminicidio della moglie Gabriela Trandafir, 47 anni, e della figlia della donna, Renata, 22 anni. I giudici hanno escluso l’ergastolo richiesto dalla Procura, riconoscendo attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti e citando la “comprensibilità umana dei motivi” alla base del crimine.

Il delitto e la dinamica dei fatti

Montefusco, incensurato e 70enne all’epoca dei fatti, assassinò a fucilate le due donne il 13 giugno 2022 a Cavazzona di Castelfranco Emilia. L’episodio avvenne in un contesto familiare caratterizzato da una forte conflittualità, con denunce reciproche e un crescente disagio emotivo. Secondo i giudici, il movente non era solo di natura economica, legato alla casa in cui vivevano, ma profondamente radicato nel senso di umiliazione e frustrazione dell’uomo. La sentenza descrive come Montefusco abbia subito un “black-out emozionale” quando la figliastra Renata gli ribadì che avrebbe dovuto lasciare la casa familiare.

Le motivazioni della Corte

La sentenza della Corte, articolata in oltre 200 pagine, ha escluso la premeditazione, i motivi abietti o futili e l’aver agito con crudeltà. Sebbene i giudici abbiano riconosciuto le aggravanti del rapporto di coniugio e dell’aver commesso il crimine davanti al figlio minore, hanno valutato la confessione dell’imputato, la sua sostanziale incensuratezza e il corretto comportamento processuale come attenuanti significative.

Un contesto di conflitto e disagio

Secondo la Corte, le dinamiche familiari difficili e le condotte “unilaterali e reciproche” hanno creato un ambiente che ha contribuito alla tragica decisione di Montefusco. Sebbene queste non abbiano giustificato una vera e propria attenuante della provocazione, sono state considerate nel determinare la gravità della pena.

Un caso che divide l’opinione pubblica

La decisione di non infliggere l’ergastolo ha sollevato interrogativi e critiche, soprattutto per il riferimento alla “comprensibilità umana” dei motivi. Per la Corte, l’imputato non avrebbe mai commesso un crimine così grave senza le dinamiche familiari che si erano instaurate nel tempo.

Continua a leggere

Cronache

Cadavere nella neve, è anziano probabilmente colpito da infarto

Pubblicato

del

Lo hanno trovato senza vita, coperto dalla neve, a Volturara Irpina, in provincia di Avellino. Probabilmente è stato un infarto fulminante a causare la morte di un 77enne che di buon mattino era uscita di casa per la consueta passeggiata nel centro del paese. A dare l’allarme sono stati gli avventori di un bar che hanno notato il corpo dell’uomo quasi completamente coperto dalla neve. Quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto insieme ai carabinieri della Compagnia di Solofra l’anziano era già morto.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto