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Cronache

L’incontro tra Papa Francesco e i ragazzi della Paranza nel febbraio del 2014: siete il motore dello sviluppo delle parti più devoli delle nostre comunità

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(Questo è un resoconto dell’incontro tra il Papa e i ragazzi della Paranza il 28 febbraio del 2014)

«Continuate a inventare e a contaminare», così Papa Francesco ai giovani della cooperativa La Paranza, accolti questa mattina in Vaticano nell’Aula Paolo VI. Oltre 7mila cooperatori di Confcooperative questa mattina sono stati ricevuti in udienza da Papa Francesco. Di questo piccolo esercito hanno fatto parte i giovani della cooperativa La Paranza, che dal 2008 gestiscono le Catacombe di San Gennaro e quelle di San Gaudioso al Rione Sanità di Napoli. Un cammino lento, ma sicuro, quello percorso in questi anni dai giovani cooperanti napoletani, che grazie alla guida di don Antonio Loffredo, sono riusciti a riscrivere la storia del quartiere periferico al centro della città, generando occupazione attraverso l’enorme patrimonio storico artistico presente nel quartiere. Un’esperienza unica la loro, che, infatti, è stata scelta come un esempio di cooperazione in Italia da raccontare al Santo Padre. A parlare di Napoli e di questa esperienza, sono stati Vincenzo Porzio e Susy Galeone, soci della cooperativa La Paranza.

Il Santo Padre ha, tra l’altro, sottolineato durante il suo discorso che “le cooperative devono continuare ad essere il motore che solleva e sviluppa la parte più debole delle nostre comunità locali e della società civile. Per questo occorre mettere al primo posto la fondazione di nuove imprese cooperative, insieme allo sviluppo ulteriore di quelle esistenti, in modo da creare soprattutto nuove possibilità di lavoro che oggi non ci sono”. Ha poi ricordato la riflessione di papa Ratzinger, nella “Caritas in veritate”, che “il mondo abbia bisogno di una economia del dono”. Il Santo padre ha sottolineato come «l’economia cooperativa, se autentica, se vuole svolgere una funzione sociale forte, deve perseguire finalità trasparenti e limpide, promuovere l’economia dell’onestà, economia risanatrice nel mare insidioso dell’economia globale. Una vera economia- ha evidenziato Francesco- promossa da persone che vogliono solo il bene comune».

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Cronache

Caso Garlasco, scontro tra Procura di Brescia e difesa di Mario Venditti sul sequestro dei dispositivi

Nel caso Garlasco si accende lo scontro tra la Procura di Brescia e la difesa di Mario Venditti. Polemiche sull’assenza dei pm al riesame e sulle regole di riserbo nelle indagini.

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Botta e risposta tra la Procura di Brescia e l’avvocato Domenico Aiello, difensore dell’ex sostituto procuratore di Pavia Mario Venditti, indagato per corruzione nell’ambito del nuovo filone legato all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007.

Il nodo del contendere è l’udienza di riesame sul sequestro degli apparati informatici di Venditti, alla quale ieri i pubblici ministeri non si sono presentati. Una scelta che ha provocato la dura reazione di Aiello, secondo cui i pm avrebbero mostrato “un atteggiamento farisaico”, evitando il confronto “nonostante si discutesse un riesame contro il loro ex collega”.

La risposta della Procura di Brescia

A stretto giro è arrivata la replica del procuratore generale Guido Rispoli e del procuratore capo Francesco Prete, che in una nota hanno avvertito del rischio che “attacchi sopra le righe” possano far deragliare il processo “su terreni impropri”.

I vertici degli uffici giudiziari hanno ricordato due principi cardine:

  • il divieto per il pubblico ministero di rilasciare dichiarazioni sulle indagini, sancito da norme disciplinari;

  • la necessità, per tutte le parti processuali, di mantenere “continenza e rispetto per il contraddittore”, a tutela anche della presunzione di innocenza.

La controreplica di Aiello

Il legale di Venditti ha ribadito le sue critiche, sottolineando di non aver contestato le regole deontologiche ma l’assenza dei pm “in un momento che richiedeva trasparenza e lealtà”.

Aiello ha parlato di un ex magistrato “con 44 anni di carriera specchiata” e ha denunciato quella che ritiene una violazione del riserbo istituzionale: “La mattina delle perquisizioni del 26 settembre, prima ancora che entrassi in casa del dottor Venditti, la sua reputazione era già stata distrutta a reti unificate”.

Secondo il difensore, un gesto di scuse o una motivazione dell’assenza sarebbe stato “doveroso e responsabile”.

In attesa della decisione del riesame

Il clima resta teso fuori dalle aule giudiziarie, mentre i giudici del riesame sono chiamati a decidere sulla legittimità del sequestro dei dispositivi elettronici eseguito dalla Procura di Brescia.

Una decisione che potrebbe segnare un passaggio cruciale in un’inchiesta altamente mediatica, che si intreccia con la controversa posizione di Andrea Sempio, oggi indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.

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Cronache

Maltempo in Liguria, tromba d’aria e piogge torrenziali: esondazioni e danni tra Genova e l’Imperiese

Piogge eccezionali, una tromba d’aria e allagamenti hanno colpito la Liguria: esondato il rio Fegino, danni tra Voltri, Sampierdarena e l’Imperiese. Domani scatta l’allerta arancione.

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Una violenta ondata di maltempo ha colpito la Liguria fin dalle prime ore del mattino, mettendo in ginocchio soprattutto il ponente di Genova. Piogge eccezionali, una tromba d’aria — o più probabilmente un downburst — ed esondazioni hanno provocato allagamenti diffusi, danni a strutture e veicoli, e blackout in diverse zone.

Pioggia record e rio Fegino esondato

Le precipitazioni sono state di una intensità straordinaria:

  • 2 cm in 5 minuti a Sciarborasca,

  • 7,5 cm in un’ora a Madonna delle Grazie sopra Voltri,

  • 23,6 cm in 6 ore a Settepani.

La quantità d’acqua ha causato l’esondazione del rio Fegino e l’allagamento di strade, piazze e sottopassi, monitorati costantemente dalla polizia municipale e dalla protezione civile. Numerosi tombini, saturi, sono letteralmente esplosi sotto la pressione dell’acqua.

Downburst tra Voltri e Sampierdarena: alberi e container spazzati via

La zona più colpita è stata il ponente cittadino, tra Voltri e Sampierdarena. Un violento fenomeno meteorologico ha generato raffiche di vento lineari capaci di:

  • rovesciare cassonetti e furgoni,

  • sradicare alberi,

  • spostare e far rotolare container del Nuovo Borgo Terminal, finiti sulla fascia di rispetto di Prà.

A Pegli, la pioggia ha saturato un muraglione privato che è crollato sulla strada sottostante, travolgendo le auto parcheggiate. Nessun ferito, ma l’area è stata chiusa per la rimozione di terra e detriti.

Imperiese tra grandine, allagamenti e blackout

Nel Ponente ligure, pioggia insistente, grandine e vento forte hanno creato ulteriori disagi. A Dolceacqua un grande eucalipto è crollato sulla linea di media tensione, causando un blackout che ha lasciato senza corrente diverse abitazioni.

Domani scatta l’allerta arancione: attesa nuova ondata di maltempo

La struttura temporalesca che ha flagellato Genova si è spostata nel pomeriggio, ma non c’è tregua. ARPAL ha annunciato per domani una allerta arancione, con precipitazioni che si preannunciano ancora più intense:

“Oggi c’era tanta acqua precipitabile nei primi 2.000 metri dell’atmosfera. Domani quell’acqua arriva a 5.000 metri”.

La Protezione Civile nazionale ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse per Liguria, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto, con rovesci intensi, forte attività elettrica e raffiche di vento.

Per domani sono previste:

  • Allerta arancione per temporali in Liguria e per rischio idraulico e idrogeologico in Emilia-Romagna.

  • Allerta gialla su Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana.

Il maltempo non dà tregua: la Liguria si prepara a un’altra giornata difficile.

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Cronache

Morte di Nunzia Cappitelli, resta il giallo: incidente domestico o femminicidio?

La morte di Nunzia Cappitelli a Marianella resta un mistero: il primo esame medico-legale indica una caduta, ma la Procura non esclude il femminicidio. Indagini in corso su precedenti denunce e telecamere di zona.

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La morte di Nunzia Cappitelli, la 51enne trovata senza vita nella sua abitazione di Marianella, alla periferia nord di Napoli, resta avvolta nel mistero. Il primo esame del medico legale suggerisce l’ipotesi di un incidente domestico: la donna sarebbe caduta e avrebbe battuto la testa sul pavimento, provocandosi la ferita che ha portato al decesso.

Le denunce del passato e l’ombra del femminicidio

Nonostante la pista dell’incidente appaia al momento la più probabile, gli investigatori non escludono affatto il femminicidio. Nunzia, nei mesi scorsi, aveva presentato due denunce contro due diversi uomini:
– l’ex compagno, più giovane, destinatario di un divieto di avvicinamento;
– un’altra persona che la donna aveva segnalato alle forze dell’ordine.

Entrambi sono stati ascoltati a lungo dagli inquirenti e, secondo quanto emerge, al momento non sarebbero emersi elementi concreti nei loro confronti. Il compagno, insieme a un amico, è stato anche il primo a dare l’allarme dopo aver trovato Nunzia riversa sul pavimento.

Telecamere e testimonianze: gli inquirenti ricostruiscono le ultime ore

La squadra mobile sta passando al setaccio i filmati delle telecamere presenti nella zona di piazza Sant’Alfonso per individuare eventuali movimenti sospetti nel tardo pomeriggio di venerdì, compatibile con l’ora della morte. Gli agenti vogliono capire anche se qualcuno si fosse avvicinato all’abitazione nei giorni precedenti.

L’autopsia, già disposta dalla Procura, sarà decisiva per chiarire se la ferita alla testa è compatibile con una semplice caduta o se possa essere stata provocata da un oggetto contundente.

Un appartamento in ordine, nessun segno di colluttazione

Il piccolo appartamento al piano terra dove Nunzia viveva da sola è stato trovato perfettamente in ordine. Nessun segno di colluttazione, nessun oggetto fuori posto. Solo i cocci di una bottiglia di vetro sul pavimento:
– era caduta dalle mani della donna durante l’incidente?
– o è stata usata per colpire la vittima?

Domande ancora senza risposta.

Una vita riservata, una comunità sotto choc

Nunzia si era trasferita da pochi mesi nel piccolo alloggio vicino alla chiesa dei Santi Giovanni e Alfonso. La donna, separata, usciva solo per brevi commissioni e negli ultimi tempi aveva iniziato a frequentare la comunità parrocchiale, pur mantenendo un carattere molto riservato.

Nel pomeriggio, alcuni fedeli si sono fermati davanti all’ingresso della sua casa per recitare una preghiera, segno del dolore profondo che ha colpito il quartiere.

Le indagini proseguono senza sosta: solo l’autopsia potrà dare la prima, vera svolta a un caso che tiene Marianella e l’intera città con il fiato sospeso.

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