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Cronache

Libero di dire quello che vuole ma non di alimentare odio verso i napoletani e gli immigrati

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La prima pagina di Libero, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri. Il titolo è un capolavoro. Solo Libero riesce a tirare fuori il peggio di quanto si ferma negli interstizi del nostro intestino tenue. E lui che ragiona sempre meno con la testa ancora una volta ha partorito il titolo con la pancia, anzi con quello che c’è nell’intestino tenue. “Torna il colera a Napoli” è un modo per concorrere ad alimentare l’odio di quei porci razzisti che ogni domenica negli stadi con i loro cori lordano il calcio insultando Napoli e i napoletani, invocando lava e colera, violando le leggi e i regolamenti senza che mai alcuno si prenda la briga (mi rivolgo ai magistrati) di applicare la legge Mancino anche al calcio se è vero che l’Italia è una e indivisibile.

Era troppo bello e troppo facile usare due righe di agenzia che parlavano di due casi di colera registrati al Cotugno di Napoli per fare questo titolo. Però, siccome i nuovi negri non sono più i terùn, ma sono gli immigrati, eccoti il numero di varietà. Chi ha portato il colera a Napoli? Gli immigrati. Senza alcun commento. Ognuno è libero di pensarla come vuole, quello che possiamo dire noi è che un giornale di carta come questo è troppo costoso comprarlo per confezionare cappelli per muratori o incartare le alici. 

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Cronache

Vance: felice di averlo visto ieri, lo ricorderò per sempre

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“Ho appena appreso della morte di Papa Francesco. Il mio pensiero va ai milioni di cristiani in tutto il mondo che lo hanno amato. Sono stato felice di vederlo ieri, nonostante fosse molto malato. Ma io lo ricorderò sempre per le sue omelie nei primi giorni del Covid, È stato veramente meraviglioso”: sono le parole su X del vicepresidente americano, JD Vance, che ieri nel corso della sua visita in Vaticano era stato brevemente ricevuto a Santa Marta dal Pontefice.

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Cronache

Figli violenti tra Napoli e Portici, due arresti dei carabinieri

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Storie di violenze in famiglia tra Napoli e la vicina Portici: in un caso un figlio ha cercato di strangolare la madre, nell’altro una donna ha picchiato con calci e pugni la mamma ottantenne e la sorella. A Ponticelli, periferia di Napoli, quando i carabinieri hanno spalancato la porta, le mani di un 46enne napoletano erano ancora strette al collo della madre. E non è bastato l’intervento dei militari a fermare rabbia, insulti e minacce di morte. I militari erano stati allertati da una telefonata al 112: qualcuno aveva sentito urlare e probabilmente non era la prima volta. I carabinieri della stazione di Ponticelli e quelli del nucleo radiomobile sono arrivati in pochi istanti e hanno scoperto che il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, aveva appena aggredito la madre.

I motivi non sono ancora chiari ma, da quello che è emerso, non sarebbe stata la prima volta. L’uomo è finito in manette e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. Storia simile nella vicina Portici. In questo caso la storia è tutta al femminile. Una 50enne, in casa con la madre di 83 anni e la sorella, forse a causa dell’abuso di alcolici, ha preso a calci e pugni le due vittime, sarebbero state colpite anche con un cellulare, ripetutamente. Secondo quanto ricostruito dai militari della stazione di Portici, intervenuti dopo una chiamata al 112, la 50enne avrebbe imputato a sorella e madre la sparizione di un gatto. La donna è stata portata nel carcere di Secondigliano. Delicate le condizioni delle vittime. Per la 83enne visibili ematomi alla schiena provocati dai calci ricevuti. Tra naso e bocca una vistosa perdita di sangue causata dai colpi inferti con lo smartphone. Anche la sorella ha riportato ferite ed escoriazioni su tutto il corpo. Se la caveranno con qualche giorno di prognosi.

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Cronache

Malore durante gita di Pasqua, donna di Pozzuoli muore in agriturismo in Irpinia

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Tragedia di Pasqua in un agriturismo in provincia di Avellino. Una donna di 74 anni di Pozzuoli (Napoli), in gita insieme ai familiari, è stata stroncata da un malore improvviso poco prima dell’ora di pranzo. Inutili i tentativi di rianimarla. Sul posto, in località Scampata, i carabinieri di Ariano Irpino e i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso. La salma, su disposizione della Procura di Benevento, è stata trasferita nel capoluogo sannita all’ospedale “San Pio”.

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