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Napoli

Le Wags del Napoli: Laura Slowiak e l’amore per la città

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Fra le compagne dei calciatori del Napoli è una delle più attive sui social: Laura Slowiak, bella modella polacca, fidanzata di Piotr Zielinski è innamorata della città partenopea e non lo nasconde di certo.
Gite fuori porta, tramonti mozzafiato, passeggiate in spiaggia oppure a Ischia, a Capri, a Positano: tutto immortalato su Instagram. La bella Laura è felice della scelta del suo Piotr così mentre lui viene blindato dalla società azzurra con una clausola rescissoria che si aggira sui 100 milioni di euro lei va in giro con il loro bel cagnone per Napoli, fotografando scenette incedibili come quella pubblicata in uno dei suoi video con una coppia in motorino che trascina un trolley per strada oppure racconta le sue gite fuori porta. E pensare che solo un annetto fa pensava che Napoli fosse una città inquinata. Laura è in buona compagnia: anche altre wags dei calciatori del Napoli si sono lasciate abbracciare da Napoli e dal suo calore, così chi era arrivata in città con un po’ di diffidenza adesso non vuole più andare via.

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In Evidenza

Renzo Arbore premiato a Napoli: dedico questo riconoscimento ai miei genitori e alla mia Napoli

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Oggi alle 17.30, nella sala Scarlatti del Conservatorio di Napoli, Renzo Arbore (le foto sono di Imagoeconomica) riceverà il Premio San Pietro a Majelladalle mani del direttore Gaetano Panariello e della presidente Carla Ciccarelli. Un riconoscimento importante, conferito a chi ha saputo raccontare l’anima di Napoli con eleganza e profondità culturale. «Sono contento e grato – ha detto Arbore in un’intervista rilasciata a Il Mattino – perché riconoscono ufficialmente il lavoro che ho fatto per promuovere la musica napoletana nel mondo, in radio, in tv, e con l’Orchestra Italiana».

Un premio che Arbore dedica con commozione alla memoria dei suoi genitori: «Penso a mio padre con i suoi dischi a 78 giri e a mia madre che suonava le melodie partenopee al pianoforte. A Foggia, nell’ambulatorio di papà, arrivavano musicanti di strada con i motivi del dopoguerra».

Un’eredità artistica lunga più di cinquant’anni

Renzo Arbore ha ripercorso i momenti fondamentali della sua lunga carriera, ricordando con orgoglio il debutto dell’Orchestra Italiana nel 1991, proprio a Napoli, nel programma Canta Napoli International. «In oltre 30 anni – ha raccontato – abbiamo fatto quasi duemila concerti in Italia e in tutto il mondo: Russia, Cina, Australia, Americhe… un trionfo».

A spingerlo a fondare l’orchestra fu l’amore per la canzone napoletana, che negli anni Ottanta era percepita come “roba da nonni”. Arbore ha voluto riscattare quella tradizione, con eleganza e innovazione, immergendola nei ritmi internazionali grazie a «15 strumentisti made in Naples, più un oriundo: me!».

RENZO ARBORE

L’impegno per il riconoscimento Unesco della canzone napoletana

Da tempo Arbore è promotore dell’iniziativa per far inserire la canzone napoletana nel patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco. «È un peccato grave non averlo ancora fatto – ha dichiarato –. Il motivo più noto al mondo è ‘O sole mio. Si sbrigassero!».

Nel corso dell’intervista, Arbore ha anche ricordato il suo ruolo di pioniere nella promozione di artisti che hanno segnato la storia della musica napoletana contemporanea. «Nel ’69 invitai gli Showmen di Mario Musella e James Senese, poi fu la volta di Pino Daniele, Roberto Murolo, Sergio Bruni, la NCCP, gli Osanna, Pietra Montecorvino…».

Il futuro: un libro e uno spettacolo sulla sua Napoli

Arbore ha annunciato di essere al lavoro su un nuovo libro e sogna uno spettacolo di memorie napoletane. «Racconterò la mia Napoli, a partire da quando suonavo nei locali vicino al porto con gli americani… vedremo».

Prima della cerimonia, lo showman visiterà la casa museo di Roberto Murolo al Vomero, sede della fondazione a lui intitolata. «Sarà un pellegrinaggio, per tuffarmi in un caro passato», ha concluso.

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Cronache

Riscossione in crescita ma troppe esenzioni: a Posillipo quasi un terzo non paga l’Irpef

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A tre anni dal “Patto per Napoli”, bilancio positivo secondo Baretta e Manfredi: scongiurato il dissesto, ma restano forti distonie. La riscossione fiscale a Napoli ha fatto importanti passi avanti, ma permangono distonie clamorose che emergono dai dati diffusi dall’Osservatorio del Comune, presentati ieri a Palazzo San Giacomo. A tre anni dalla firma del “Patto per Napoli”, lo strumento ideato per salvare i conti pubblici della città, le cifre mostrano un miglioramento, ma anche contraddizioni difficili da spiegare.

Nel dettaglio, per l’Irpef comunale con aliquota all’1%, si registra nel 2024 un aumento medio del gettito pari a 123 euro per contribuente a Posillipo, contro appena 43 euro a Forcella-Borgo Sant’Antonio Abate. Eppure, a Posillipo – quartiere con reddito medio di 150mila euro – il 29% risulta esente dal pagamento Irpef. A Forcella la percentuale sale al 52%, ma lì i livelli di reddito sono notoriamente bassi.

La riscossione coatta sostiene la città

165 milioni di euro incassati nel 2024 grazie alla riscossione coatta da parte di NOV – Napoli Obiettivo Valorepermetteranno, come spiega l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, di mitigare l’aumento della Tari nella prossima manovra di assestamento. «Il bilancio è positivo: ridotto il disavanzo di oltre un miliardo, pagamenti ai fornitori ora a 30 giorni, avviati investimenti con Invimit e riscossione in miglioramento».

La tassa di soggiorno da 20 milioni l’anno e la tassa di imbarco aeroportuale da 10 milioni contribuiranno al decoro urbano e ai servizi per i turisti, senza gravare sui cittadini.

Il “Patto” come leva per la rinascita

Firmato il 29 marzo 2022 dall’allora premier Mario Draghi e dal sindaco Gaetano Manfredi, il “Patto per Napoli” prevede 1,23 miliardi di euro a fondo perduto fino al 2042, a patto che Palazzo San Giacomo si autofinanzi attraverso tre canali: riscossione, valorizzazione del patrimonio e aumento delle aliquote.

Tra le innovazioni, il cosiddetto “switch”: tutto ciò che viene incassato tramite riscossione coatta resta al Comune e non va restituito allo Stato. Un meccanismo che ha evitato il dissesto, scongiurato il blocco delle partecipate e permesso l’assunzione di oltre 2mila persone tra Comune e partecipate.

Manfredi: “Abbiamo evitato il dissesto”

«Dopo tre anni possiamo essere soddisfatti. La strada è tracciata – ha commentato Manfredi – e oggi possiamo guardare al futuro con serenità». Il Comune ha ripagato tutti i fornitori, ridotto il debito e avviato investimenti strutturali in città. Degli 800 milioni da recuperare per il riequilibrio finanziario, 730 milioni (90%) arriveranno dalla riscossione, e solo 73 milioni (10%) dalla gestione del patrimonio, attraverso aumento dei canoni e riduzione dei fitti passivi.

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Economia

Orcel (UniCredit): Napoli e il Sud hanno un potenziale enorme, la crescita parte da qui

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In un’intervista rilasciata al Mattino, l’Amministratore Delegato di UniCredit, Andrea Orcel, ha evidenziato il forte legame della banca con Napoli e con tutto il Mezzogiorno, sottolineando il dinamismo economico e le prospettive positive della regione.

Napoli, simbolo di un Sud in crescita

«Napoli rappresenta il simbolo di un Mezzogiorno che si muove rapidamente», ha dichiarato Orcel. «Da quando sono alla guida di UniCredit, ho notato una città profondamente cambiata e migliorata». Il manager ha ricordato gli investimenti significativi della banca nel Sud Italia, con oltre 1,9 miliardi di euro erogati nel 2024, di cui oltre un miliardo solo in Campania.

Il Sud come motore nazionale

Orcel concorda con il cambio di paradigma che vede il Mezzogiorno non più come periferia, ma come punto centrale nello sviluppo economico nazionale ed euromediterraneo. «Investimenti pubblici, grazie al Pnrr, e l’export trainato dall’agroalimentare stanno permettendo al Sud di crescere più velocemente rispetto al Nord», ha spiegato Orcel.

Il capitale umano, chiave della crescita

L’AD di UniCredit ha enfatizzato il ruolo decisivo del capitale umano del Sud, ricordando i dati positivi riguardanti start-up e innovazione: «Napoli è al terzo posto nazionale per start-up innovative. UniCredit Start Lab sostiene concretamente questo ecosistema innovativo da oltre dieci anni».

Sostegno alla cultura e al Teatro San Carlo

UniCredit conferma inoltre il suo impegno verso il Teatro di San Carlo, considerato un simbolo culturale e sociale per Napoli e l’Italia. «Continueremo a sostenere il Teatro e le sue attività di rigenerazione urbana e sociale, fondamentali per la città», ha detto Orcel.

Accordo strategico con Cassa Depositi e Prestiti

Orcel ha parlato dell’importante accordo con Cassa Depositi e Prestiti, sottolineando l’obiettivo di rafforzare la competitività delle PMI, specialmente del Sud: «Abbiamo previsto finanziamenti per 800 milioni di euro per sostenere lo sviluppo delle imprese meridionali».

Il ruolo di Pnrr e Zes unica

Secondo Orcel, l’effettivo utilizzo delle risorse del Pnrr e della Zes unica sarà determinante per ridurre il divario territoriale. «Nei primi mesi del 2025, abbiamo già erogato 2,8 miliardi di euro alle PMI italiane. Il Mezzogiorno può davvero essere trainante per la ripresa economica del Paese», ha concluso.

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