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L’ischitano del M5S De Falco vota con Fi e Pd, le norme sul condono a Ischia e centro Italia spariscono

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Paola Nugnes. La senatrice del M5S si è astenuta

Il decreto emergenze con le norme per snellire, velocizzare le pratiche di condono edilizio per i tre comuni terremotati di Ischia e quelli del centro Italia non piaceva al ministro dell’Ambiente Sergio Costa che sperava fosse cambiato in Parlamento. Per ora è stato accontentato. La maggioranza è stata bocciata su un emendamento all’articolo 25 del decreto Genova che si sta discutendo in commissione al Senato. L’emendamento 25.12 presentato da Urania Papatheu (FI) chiedeva di sopprimere la parte per cui alle istanze di condono si applichino le norme del condono preevisto dalla legge 28 febbraio 1985 n.47. L’emendamento è stato approvato con 23 voti contro 22 e l’astensione della senatrice M5s Paola Nugnes. In senato l’astensione è come votare con l’opposizione. Il senatore 5 stelle Gregorio De Falco (napoletano con mamma di Serrara Fontana, comune dell’isola di Ischia), il famoso capitano di fregata di Grosseto, quello del “cazzo risalga a bordo” a Schettino, già in contrasto con il Movimento sul decreto sicurezza di Matteo Salvini (in quel caso è uscito dall’aula), ha votato sì all’emendamento. La seduta delle commissioni congiunte di Lavori pubblici e Ambiente del Senato è stata sospesa su questo voto. Ovviamente le opposizioni esultano.

Terremoto. In molti definiscono nuovo condono edilizio le norme per favorire la ricostruzione

“Oggi in commissione il governo è stato battuto sul condono edilizio. Voglio dire pubblicamente grazie ai senatori 5 Stelle che hanno avuto il coraggio di votare contro questa schifezza” ha scritto su Twitter l’ex presidente del Consiglio e senatore Pd, Matteo Renzi.  Maurizio Martina appresa la notizia ha detto “bene la bocciatura del condono edilizio nel decreto Genova in commissione al Senato. Avanti. È un battaglia di buonsenso per l’Italia” ha affermato il segretario del Pd ancora in carica ma dimissionario per il congresso che si terrà a inizio marzo 2019. “Governo in minoranza in commissione lavori pubblici al Senato sul condono di Ischia. Battaglia vinta dall’opposizione” è quanto scrive in un tweet il segretario del Psi, Riccardo Nencini.

Gregorio De Falco. Senatore con mamma di Serrara Fontana ha affossato la norma per Ischia votando con Fi e Pd

Ma, pare di capire, sarà una vittoria di Pirro. Luigi Di Maio ha fatto sapere che il Decreto Emergenze passerà così come preparato dal Governo. Anche a costo di mettere la fiducia. E ai senatori del M5S che hanno votato con l’opposizione, Di Maio ha ricordato il contratto di Governo, il rispetto degli accordi e di tagliarsi lo stipendio come promesso solennemente. Saranno espulsi? “Ci sono già delle procedure in atto che vedono quanti non rispettano accordi e patti davanti ai probi viri” ha detto Di Maio. Sia Nugnes che De Falco, per esperienze diverse e da angolazioni diverse, da tempo si sono posti in netto contrasto con la linea del M5S e il Contratto di Governo. In ogni caso è una rogna, una gatta da pelare. E dovrà pensarci Di Maio.

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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