«Sì, offrivo lavoro in cambio di sesso, ma così facevano e fanno tutti. Però mai e poi mai mi sono imposto con la forza a nessuna donna». Questa la frase incriminata e comparsa sul britannico Spectator, pericolosissima per il produttore di Hollywood Harvey Weinstein accusato di abusi sessuali e stupro che è libero su cauzione. Ed è infatti il suo avvocato, Ben Brafan, che interviene a stretto giro smentendo che il suo assistito l’abbia mai pronunciata, non in questi termini quantomeno.
Le frasi di Weinstein sono riportate in questi termini dopo che la storia è stata ricostruita dalla rivista Variety. Tutto nasce da un intervento di Taki Theodoracopulos sullo Spectator, che sulla rivista britannica tiene una rubrica, e il quale pure si corregge, affermando che potrebbe aver male interpretato le parole di Weinstein.
L’avvocato di Weinstein, Ben Brafan, afferma che quella pubblicata dallo Spectator non era una intervista esclusiva ma «un incontro fra vecchi amici». «Ero presente – ha detto, si legge su Variety – Harvey e Taki non hanno discusso del caso, nè io avrei consentito che lo facessero. Si è parlato di vecchia Hollywood e del contrasto con la cultura europea, e credo che Taki veda Harvey in quella vecchia luce. Weinstein non ha detto nulla circa lo scambio di ruoli in film per favori sessuali. Avete la mia parola che Harvey non l’ha detto», è la dichiarazione di Brafan.
Quindi il commento di Theodoracopulos: «Dopo 41 anni da commentatore allo Spectator credo che potrei aver male interpretato la conversazione che Harvey Weinstein ha tenuto con me il mese scorso a New York – ha scritto – È stato un mio errore. Parlavamo di Hollywood e posso aver capito male alcune cose sui metodi di quel posto. Non ho avuto nulla a che fare con il titolo del mio articolo e spero di non aver danneggiato il suo caso, dopo tutto si era trattato di una visita tra amici».
La frase imputata a Weinstein è stata infatti riportata nel titolo dell’articolo, nel quale il noto giornalista 81enne fa riferimento a Weinstein come a un vecchio amico. Theodoracopulos ha inoltre ripetutamente difeso Weinstein nella sua rubrica e ha paragonato il movimento #MeToo alla inquisizione spagnola. Nell’articolo dello Spectator si fa riferimento anche a Rose McGowan e Asia Argento, due delle donne che hanno accusato Weinstein. E si fa riferimento all’ipotesi, peraltro già ampiamente nota, che lo chef Anthony Bourdain si sia suicidato dopo aver scoperto un presunto tradimento di Asia Argento. Accuse che coinvolgono anche la stessa McGowan che avrebbe definito “aperta” la relazione tra Asia Argento e lo chef. Versione subito smentita dalla McGowan.
Nei giorni scorse le accuse all’Argento, con la conseguente tempesta diodio sul web, aveva spinto una quarantina di attrici americane a pubblicare una lettera di solidarietà sul Los Angeles Times.
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che aerei da guerra F-16 che venissero utilizzati dall’Ucraina contro la Russia sarebbero colpiti dalle forze di Mosca anche se si trovassero in aeroporti Nato. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass.
“Se verranno utilizzati da aeroporti di paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo: non importa dove si trovino”, ha detto Putin in un incontro coi piloti dell’aeronautica militare russa nella regione occidentale di Tver.
Il presidente russo ha quindi avvertito che la Russia terrà conto del fatto che gli F-16 possono trasportare armi nucleari. “Dobbiamo tenerne conto durante la pianificazione” delle operazioni di combattimento, ha affermato Putin. Lo zar ha quindi assicurato che l’eventuale fornitura di F-16 all’Ucraina “non cambierà la situazione sul campo di battaglia”, poiché la Russia “li distruggerà come già sta facendo con i carri armati e le altre altre armi” occidentali.
Quattro persone morte accoltellate e cinque ferite a Rockford, Illinois. Il responsabile è stato fermato dalla polizia. “Al momento non abbiamo idea di cosa possa aver scatenato l’uomo a commette un crimine così odioso”, afferma il capo della polizia Rockford Carla Redd.
Tragedia sull’autostrada A9 vicino a Lipsia, in Germania, dove almeno cinque persone hanno perso la vita in un incidente stradale che ha coinvolto un pullman Flixbus. Secondo quanto riportato dall’agenzia Dpa, che cita la polizia locale, diverse persone sono rimaste ferite, sebbene non siano stati forniti ulteriori dettagli sulle condizioni dei feriti.
L’incidente è avvenuto quando il pullman, diretto da Berlino a Zurigo, ha perso il controllo e si è ribaltato, finendo fuori strada tra cespugli in un tratto rettilineo tra gli svincoli di Wiedemar e Schkeuditzer Kreuz. Il Flixbus stava viaggiando tra le località di Wiedemar e Schkeuditzer Kreuz in direzione di Monaco, con fermata prevista a Lipsia intorno alle 10 del mattino.
Immediatamente dopo l’incidente, sono atterrati diversi elicotteri per fornire soccorso, oltre alla presenza di ambulanze sul luogo dell’incidente. La gravità della situazione ha portato alla chiusura dell’importante asse nord-sud tra Berlino e Monaco in entrambe le direzioni. Secondo quanto riportato dalla società Flixbus, a bordo dell’autobus a lunga percorrenza c’erano 53 passeggeri e due autisti al momento dell’incidente. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che Flixbus sta collaborando strettamente con le autorità locali e i servizi di emergenza per determinare rapidamente e completamente le cause dell’incidente.
Le operazioni di soccorso sono state complesse: l’autobus è stato raddrizzato a mezzogiorno con l’ausilio di cinghie per permettere l’evacuazione dei sopravvissuti. Tuttavia, la visuale è stata ostacolata da schermi mobili, e gli ospedali della zona si sono preparati per un’operazione su larga scala, con il pronto soccorso allertato e le sale operatorie e diagnostiche pronte ad accogliere i feriti.
Purtroppo, questa non è la prima volta che l’autostrada A9 è teatro di tragedie simili. Nel 2019, un grave incidente di autobus si verificò nei pressi di Bad Dürrenberg, in Sassonia-Anhalt, causando la morte di una donna e diversi feriti. Ancora nel dicembre 2023, un altro pullman si era schiantato sulla stessa A9 vicino a Lipsia, causando ulteriori feriti.