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Cronache

La pazza estate italiana tra caldo rovente, piogge e grandinate devastanti

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La pazza estate 2019: dal caldo rovente con vari focolai di incendi al Mezzogiorno si salta alla grandine e ai violenti e improvvisi nubifragi del Settentrione con la plumbea scenografia di alberi caduti e allagamenti. E a Venezia si e’ sfiorata la collisione di una nave da crociera che ha rischiato di finire contro la riva all’altezza dei Giardini, poco dopo il bacino di San Marco, durante una manovra con il rimorchiatore durante quella che sembrava una vera e propria ‘tempesta’ autunnale con grandine e vento. La prua della nave sarebbe arrivata a sfiorare uno yacht ancorato in Riva Sette Martiri, e altre imbarcazioni del servizio pubblico di trasporto, riuscendo pero’ ad evitare l’incidente. Ma dall’altra parte dell’Italia i canadair dei vigili del fuoco si sono alzati in volo nei cieli di Decimomannu, Villasor, Capoterra e Uta per spegnere incendi di bosco e vegetazione, insieme con squadre a terra. I loro colleghi di Grosseto hanno invece operato con otto mezzi lungo la linea ferroviaria Tirrenica, fra Fonteblanda e Rispescia, dove gia’ due giorni fa era divampato un rogo, con temporanea interruzione del traffico ferroviario. Era accaduto anche ieri nel tratto tra Trieste e Udine, dove un incendio lungo la linea e’ stato causa di rallentamenti e ritardi nei collegamenti, normalizzatisi soltanto nella tarda serata. Proprio il Friuli Venezia Giulia e’ stato teatro di un passaggio dell’ondata di maltempo che ha attraversato il Settentrione. In Veneto c’e’ da registrare la morte di un bagnante di origine moldava di 49 anni, a Jesolo, che stava facendo il bagno poco prima del nubifragio.

I suoi amici sono subito usciti fuori dall’acqua all’arrivo del temporale mentre lui e’ rimasto in mare. Poi la tragica scoperta. L’allerta gialla della Protezione civile ieri aveva fatto da monito: nel tardo pomeriggio al confine con il Veneto, nel pordenonese e soprattutto a Sacile, c’e’ stata una veloce quanto intensa scarica di grandine. Non chicchi, ma palle di diametro fino a 6/7 centimetri. Stamani la circolazione ferroviaria a Sacile era interrotta. Il meteo non conosce confini e dunque piu’ in la’, in Veneto, nel trevigiano e nel bellunese sono caduti vari millimetri di pioggia con scrosci e acquazzoni. Addirittura in provincia di Venezia tra i bagnanti c’e’ stato un fuggi fuggi per il forte vento. Prudenzialmente la Protezione civile locale ha previsto possibili criticita’ idrogeologiche fino al 9 luglio. Il maltempo, invece, dovrebbe imperversare anche domani. A Lignano diluvi improvvisi sul concerto di Jovanotti, che pero’ non ha scoraggiato ne’ l’artista ne’ i suoi fan. Trieste e’ invece rimasta sospesa per una trentina di minuti ieri sera quando alla grandinata si sono associate raffiche di vento e un acquazzone.

Nessun danno, ma i vigili del fuoco hanno risposto a oltre 30 richieste di intervento. Nelle stesse ore e fino ad oggi nubifragi e temporali si sono abbattuti in Trentino Alto Adige, specie a Trento e in tutta la valle dell’Adige: nessun danno particolare ma alberi caduti, tetti scoperchiati, strade bloccate, cantine allagate e blackout. Un centinaio gli interventi dei vigili del fuoco. Nemmeno il codice giallo diffuso in Toscana e l’allerta per il Centro-Nord della Protezione civile si sono smentiti: rovesci e temporali in Appennino, un vero nubifragio con allagamenti a Massa (Massa Carrara). Il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale, per prudenza ha invitato via Fb la popolazione a rimanere a casa e non mettersi in auto. Un po’ dovunque rimane lo stato di allerta, vista anche la forte concentrazione di umidita’ nell’aria che potrebbe scatenare nuove piogge.

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Garlasco, nuove indagini sul delitto: interrogati Stasi, Sempio e il fratello di Chiara Poggi

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Proseguono le nuove indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco. Martedì saranno interrogati Andrea Sempio e Alberto Stasi, già condannato nel 2015 a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, sua fidanzata all’epoca dei fatti. Entrambi saranno ascoltati a Pavia.

Marco Poggi sentito come testimone

A Venezia, invece, sarà sentito come testimone Marco Poggi, fratello della vittima, trovata morta nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal Tg1, la sua audizione è ritenuta rilevante per ricostruire le abitudini e i rapporti del gruppo di amici, in cui era inserito anche lo stesso Sempio, figura su cui si sono riaccesi i riflettori investigativi.

Un’indagine ancora aperta

Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la Procura ha riaperto l’indagine valutando nuovi elementi e movimenti sospetti. L’interrogatorio di Sempio, già coinvolto in ipotesi alternative di colpevolezza, rientra in questa nuova fase investigativa. Gli inquirenti sembrano voler approfondire eventuali incongruenze o omissioni nel racconto dei protagonisti dell’epoca.

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Per amore finito vuole lanciarsi nel vuoto, salvato dai carabinieri

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Era lì, a cavalcioni sul guardrail che costeggia un tratto della strada tra Bisceglie e Trani. Un attimo dopo era a un passo da uno strapiombo. E lui, un carabiniere libero dal servizio che era in auto con sua moglie non ci ha pensato due volte: ha raggiunto quel ragazzo, uno studente meno che trentenne, che evidentemente voleva farla finita. Gli ha parlato per pochi minuti poi è riuscito a tirarlo a sé, immobilizzarlo e salvarlo.

È quanto vissuto, qualche giorno fa, dall’appuntato scelto qualifica speciale Francesco Marcone, in servizio nella tenenza di Bisceglie. Il militare, che ha 50 anni ed è molto stimato in città, era fuori servizio e mentre era in auto, all’altezza del Ponte Lama Torre della Guardia ha notato il giovane. Lo ha raggiunto, cercando di dissuaderlo e lo studente gli ha spiegato che a causa di un amore giunto al capolino, preferiva farla finita. Il carabiniere ha continuato a parargli e approfittando di un momento di distrazione lo ha afferrato, allontanato dallo strapiombo e salvato grazie anche all’aiuto di un passante. Il giovane è stato poi soccorso dal personale del 118 che lo ha portato in ospedale a Barletta per le cure del caso.

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Sassi dal cavalcavia a Viterbo, nei guai gruppo di minorenni

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Un gruppo di minorenni è stato individuato dalla polizia dopo che ieri pomeriggio, sulla superstrada che collega Viterbo a Terni, un automobilista che stava viaggiando in direzione Orte, mentre passava sotto un cavalcavia in prossimità del quartiere viterbese Santa Barbara, ha sentito un forte colpo sul parabrezza che, subito dopo si è spaccato. L’uomo, d’istinto, ha alzato la testa e ha visto dei ragazzini che sostavano con il motorino sul ponte sotto cui era appena passato. Subito dopo si è fermato nella prima stazione di rifornimento, dove si è reso conto che il vetro della macchina era stato colpito da un sasso di grosse dimensioni, probabilmente lanciato dal cavalcavia. La polizia, avvertita dal guidatore, ha setacciato la zona e nel giro di pochissimo tempo ha rintracciato il gruppo di minorenni responsabili del lancio del sasso.

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