Collegati con noi

Cronache

Lady camorra e gli altri boss che evitano le manette grazie a uomini in divisa e dipendenti infedeli in Tribunale

Pubblicato

del

Nella inchiesta sulla mafia di Secondigliano che ha portato in cella oltre cento persone, c’è un capitolo che addolora perchè getta fango in maniera indistinta su tutti gli uomini e le donne in divisa. Il filone amaro delle indagini è quello sulle possibili soffiate di servitori dello stato bollati come infedeli ai camorristi. Lady camorra  Maria Licciardi avrebbe, ad esempio, lasciato la sua abitazione poche ore prima della grande retata. Forse l’hanno avvisata?

Cantanti e Camorra. I messaggi pubblici dei clan sui muri nei testi delle canzoni

Ma partiamo dall’analisi del gip Roberto D’ Auria che ha firmato oltre cento arresti. Alcune intercettazioni descrivono contatti tra esponenti di spicco della camorra napoletana e non meglio specificati esponenti delle forze dell’ordine. Si parla di uomini in divisa, evidentemente a libro paga dei clan di camorra. Tutto vero? Il gip D’Auria scrive che “uno degli aspetti più inquietanti dei gruppi camorristici è rappresentato dalla contiguità con servitori infedeli dello Stato, siano essi esponenti delle forze di polizia o di uffici giudiziari”. Ma non basta. Scrive sempre il gip: “Durante la presente attività investigativa venivano captate conversazioni relative a tale preoccupante aspetto”. In una conversazione captata tra Vincenzo Tolomelli  e Francesco Giamminelli, il primo parla al secondo dell’esistenza di “fotografie mie, di Tonino, insieme… eh, ho capito, però che ci stanno le microspie, i microfoni direzionali… adesso alle cinque tengo appuntamento con un altro e dopo vado a vedere…”.  Tolomelli sapeva di essere pedinato e controllato assieme ad Antonio Cristiano. E tanto  basta ad attivarsi presso un altro infedele servitore dello stato. Ma non è tutto. Ci sono altre circostanze che spingono a verificare l’esistenza di un servizio di copertura, grazie a uomini delle istituzioni. È il capitolo su Vincenzo Tolomelli senior (classe 57), che mostra interesse per “quelli là di Nicola”, con un chiaro riferimento a Nicola Rullo, boss dei Contini, tristemente conosciuto come “‘o nfamone”, per la violenza che gli viene attribuita contro nemici di altri clan, ma anche vittime di usura e di estorsione.

È a questo punto che Vincenzo Tolomelli senior parla con il nipote omonimo di un altro presunto complice, tale Umberto, al quale viene attribuita una soffiata decisiva, una confidenza che ha di fatto mandato all’aria un blitz costruito grazie alla dedizione di magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine.  Nipote e zio parlano di un blitz che sarebbe partito entro 48 ore e che avrebbero arrestati tutti.
E non si tratta di novità, dal momento che questa volta è lo zio (classe 57) a ricordare al nipote (classe 87) a confermare altri rapporti proibiti con esponenti delle forze dell’ ordine, che garantirono la fuga dello stesso Nicola Rullo: “La guardia disse di avvisare Nicola, che in serata lo andavano ad arrestare”. È in questo scenario che si muove la Dda di Napoli, che ora punta a stanare la neo latitante Maria Licciardi. Che non dovrebbe essere molto lontana dai luoghi di origine. Certo è ricercata. E difficilmente se la  svignerà.

Advertisement

Cronache

Terremoto sul Vesuvio: scossa di magnitudo 2.8 avvertita distintamente, nessun danno segnalato

Pubblicato

del

Una scossa di terremoto di magnitudo 2.8 è stata registrata alle ore 20:09 del 9 novembre 2024 nell’area del Vesuvio, con una profondità di 9 chilometri. L’evento sismico, di natura superficiale, è stato percepito chiaramente sia nelle immediate vicinanze dell’epicentro sia in zone più distanti. Nonostante le numerose chiamate ai centralini delle autorità competenti, non sono stati segnalati danni a persone o cose.

Dettagli dell’evento sismico

Secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la scossa ha avuto le seguenti caratteristiche:

•Magnitudo: 2.8

•Ora: 20:09 (ora italiana)

•Data: 9 novembre 2024

•Profondità: 9 km

•Epicentro: area del Vesuvio

La superficialità del sisma ha contribuito a una percezione più intensa da parte della popolazione locale.

Reazioni e misure adottate

In seguito all’evento, numerosi cittadini hanno contattato le autorità per segnalare la scossa. Le forze dell’ordine e i vigili del fuoco hanno effettuato verifiche sul territorio, confermando al momento l’assenza di danni strutturali o feriti. L’Osservatorio Vesuviano, sezione dell’INGV responsabile del monitoraggio dell’attività sismica e vulcanica nell’area, ha intensificato le attività di sorveglianza per monitorare eventuali sviluppi.

Contesto sismico e vulcanico del Vesuvio

Il Vesuvio è noto per la sua attività vulcanica storica e per la sismicità associata. Eventi sismici di bassa magnitudo sono comuni nella regione e rientrano nella normale attività del vulcano. Tuttavia, la percezione di una scossa di magnitudo 2.8 ha destato preoccupazione tra i residenti, sottolineando l’importanza di una costante vigilanza e di una corretta informazione alla popolazione.

Raccomandazioni alla popolazione

Le autorità invitano i cittadini a mantenere la calma e a seguire le indicazioni ufficiali in caso di eventi sismici. È consigliabile consultare le fonti istituzionali, come l’INGV e la Protezione Civile, per ottenere informazioni accurate e aggiornate. Inoltre, è opportuno adottare misure preventive, come la verifica della sicurezza delle proprie abitazioni e la preparazione di un piano di emergenza familiare.

Continua a leggere

Cronache

Tensione a Bologna: scontri tra collettivi antifascisti e forze dell’ordine nel parco della Montagnola

Pubblicato

del

Scontri violenti tra collettivi e Forze dell’ordine a Bologna, durante la manifestazione contro l’estrema destra in città. A ondate, i manifestanti e gli agenti sono venuti a contatto nel parco della Montagnola, tra lanci di oggetti e grossi petardi che sembrano bombe carta. I collettivi sono arrivati in via Irnerio e di fronte allo schieramento imponente di forze di polizia, con anche gli idranti, hanno deviato di corsa attraverso il parco per raggiungere piazza XX settembre, dove è in corso la manifestazione di Patrioti e Casapound. Sulla scalinata del Pincio sono così andati in scena gli scontri tra i manifestanti e uno sparuto gruppo di agenti in assetto antisommossa. I collettivi non sono però riusciti a scendere in piazza a causa delle cancellate del parco chiuse. E in questi minuti hanno ripreso a camminare all’interno del parco. Alcuni grossi petardi sono stati lanciati anche all’indirizzo della seppur lontana estrema destra in piazza.

Continua a leggere

Cronache

Capotreno presa a schiaffi da un passeggero nel Pavese

Pubblicato

del

Ancora un capotreno aggredito su un convoglio, pochi giorni dopo quanto accaduto lunedì scorso a Genova con un dipendente delle Ferrovie accoltellato da un 21enne egiziano alla stazione di Rivarolo. L’aggressione si è verificata ieri sera a Mortara (Pavia), in Lomellina. Ad essere presa di mira stavolta è stata una donna, per fortuna con conseguenze meno gravi rispetto al suo collega ligure. Il fatto è successo su una carrozza del Milano-Mortara. Il treno stava arrivando alla stazione della cittadina lomellina quando la capotreno, 48 anni, ha visto un passeggero che stava fumando e quindi si è avvicinata, invitando il giovane (descritto come un nordafricano) a spegnere la sigaretta. Il passeggero le ha risposto che non aveva alcuna intenzione di smettere di fumare: “Io faccio quello che voglio”, le ha detto. La capotreno ha ribadito il suo invito, spiegando all’uomo che il regolamento non consente di fumare sul treno.

A quel punto il passeggero si è alzato e ha aggredito la donna, schiaffeggiandola e spingendola per farla allontanare. La 48enne ha lanciato l’allarme: dal treno, che nel frattempo era transitato dalla stazione di Vigevano (Pavia), è partita una chiamata al 112. Quando il Milano-Mortara è giunto nella città lomellina, erano presenti i carabinieri. L’aggressore però ha approfittato della confusione che si era creata, si è nascosto tra gli altri passeggeri che scendevano dal treno, soprattutto lavoratori pendolari che stavano rientrando a casa, ed è riuscito ad allontanarsi facendo perdere le proprie tracce. La capotreno, a parte il comprensibile spavento, se l’è cavata con qualche leggera contusione.

Non è stato necessario trasportarla in ambulanza in ospedale: sarà lei a valutare se presentare querela per le lesioni riportate. I carabinieri comunque proseguono gli accertamenti per ricostruire l’episodio e identificare il responsabile dell’aggressione. Pur se si tratta di un fatto dalle conseguenze meno serie rispetto a quello avvenuto quattro giorni prima a Genova, resta la gravità di un episodio che allarma il personale delle Ferrovie. Martedì 5 novembre è stato indetto uno sciopero all’indomani del caso del capotreno accoltellato a Rivarolo. La linea Milano-Mortara non è nuova a situazioni di pericolo, più volte segnalate dai pendolari che ogni giorno viaggiano in treno per raggiungere il capoluogo lombardo per ragioni di lavoro o studio.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto