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La metà degli italiani crede che la magistratura sia politicizzata, sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera

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Il rapporto tra la magistratura e la politica è da tempo un tema centrale nella vita politica italiana, con una storia che affonda le radici negli ultimi trent’anni. Dall’era di Tangentopoli, che ha segnato una crisi drammatica nel sistema politico italiano, i giudici hanno svolto un ruolo chiave, suscitando reazioni positive da alcuni e critiche negative da altri. Oggi, questo conflitto ritorna al centro dell’attenzione con l’intervista rilasciata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha sollevato preoccupazioni riguardo a una presunta fazione della magistratura decisa ad ostacolare il governo attuale.

La fiducia nella magistratura ha subito un calo significativo negli ultimi anni. Dall’apice del 2011, un periodo segnato dalla crisi economica e dalla necessità di rassicurazioni esterne alla politica, l’indice di fiducia nella magistratura è sceso al 38 nel 2021, toccando il punto più basso. Tuttavia, nel 2022, la fiducia ha sperimentato una modesta ripresa, raggiungendo il 45, forse influenzata dalle polemiche e dalla discussione sulla restrizione delle intercettazioni.

Le dichiarazioni del ministro Crosetto hanno suscitato reazioni contrastanti nella popolazione. Poco più di un quinto degli italiani (22%) concorda con l’idea di una fazione organizzata di magistrati contraria al governo, mentre il 35% ritiene che, anche se in modo non organizzato, alcuni magistrati perseguano obiettivi politici. In generale, l’opinione che vi sia un qualche livello di “inquinamento” politico nel sistema giudiziario è maggioritaria, con solo il 13% che nega tale esistenza.

La decisione del ministro di esporre pubblicamente le sue preoccupazioni è oggetto di divisione tra la popolazione. Il 32% ritiene che Crosetto abbia fatto bene a rendere pubbliche le sue preoccupazioni, mentre il 30% pensa il contrario. La percezione di condivisione delle opinioni sulla polemica varia tra gli elettori di centrodestra, che tendono a ritenere che ci sia un consenso più ampio, e gli elettori di opposizione, che credono che tali opinioni siano condivise principalmente dal ceto politico o dagli elettori di centrodestra.

L’approvazione della cosiddetta “pagella” dei magistrati, approvata durante l’ultimo Consiglio dei ministri, è divisa tra gli intervistati. Il 36% la approva, mentre il 26% la disapprova. La questione, come molte altre nel sondaggio, vede un considerevole 38% di intervistati che non esprimono una posizione definitiva.

Infine, sull’utilità dello scontro tra politica e magistratura, le opinioni sono nuovamente divise. Il 39% ritiene che tale polemica sia dannosa e aggiunga tensioni inutili in un momento già difficile, mentre il 30% pensa che sia utile per chiarire l’esistenza di una magistratura politicizzata. In definitiva, nonostante la recente crescita nella fiducia, la magistratura ha perso parte significativa della stima dei cittadini, riflettendo una percezione diffusa di politicizzazione, che sia organizzata o individuale. L’intervento di Crosetto, sebbene divida per fazioni politiche, sembra non suscitare sentimenti profondi, ma potrebbe contribuire a rinforzare l’elettorato di riferimento. I dati citati in questo articolo sono presi da un sondaggio Ipsos sul Corriere della Sera di oggi

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L’Ema blocca un medicinale contro l’Alzheimer

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L’Agenzia europea per i medicinali ha respinto la raccomandazione per il farmaco Lecanemab contro l’Alzheimer. L’Ema ha annunciato che il rischio di gravi effetti collaterali è superiore all’effetto positivo atteso.

“Il Comitato per i medicinali per uso umano” dell’Ema “ha raccomandato di non concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio per Leqembi”, ha sottolineato l’autorità, facendo riferimento in particolare all’insorgere di rischi di emorragia cerebrale nelle persone trattate con il farmaco. Il Lecanemab – nome commerciale Leqembi – è disponibile negli Stati Uniti dall’inizio del 2023 per il trattamento dell’Alzheimer in stadio iniziale. Sebbene la terapia non migliori i sintomi, può rallentarne leggermente la progressione della malattia. Il farmaco, secondo gli esperti, sarebbe quindi adatto solo per un gruppo molto limitato di malati di Alzheimer, meno del 10%. A fronte dei possibili edemi ed emorragie cerebrali, la terapia deve essere monitorata regolarmente con esami di risonanza magnetica. Ora la società farmaceutica Eisai, che ha presentato la domanda, potrà richiedere un riesame entro 15 giorni.

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Preoccupa il virus Oropouche, primi 2 morti in Brasile

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Sale la preoccupazione per il virus Oropouche, diffuso soprattutto nell’America centro-meridionale e nei Caraibi ma che ha fatto registrare ad oggi 4 casi anche in Italia: l’infezione ha causato due primi decessi in Brasile, nello stato di Bahia, e si tratta dei primi registrati a livello mondiale. La conferma è giunta dal Ministero della Salute brasiliano. La febbre di Oropouche è un’infezione virale tropicale trasmessa da moscerini e zanzare e prende il nome dalla regione in cui è stata scoperta e isolata per la prima volta nel 1955, presso il laboratorio regionale di Trinidad, vicino al fiume Oropouche, a Trinidad e Tobago. Il primo decesso è stato confermato il 17 giugno. Il paziente aveva 24 anni, viveva a Valença ed è morto a marzo. Lunedì scorso è stato invece registrato il secondo decesso, di una donna, ed il ministero della Salute sta ancora indagando su un’altra morte sospetta nello stato di Santa Catarina.

L’Organizzazione panamericana della sanità (Paho) ha inoltre emesso un allarme epidemiologico per informare i Paesi membri sull’identificazione di possibili casi, attualmente in fase di indagine in Brasile, di trasmissione del virus Orov dalla madre al bambino durante la gravidanza. In Italia, ad oggi, sono stati diagnosticati 4 casi tutti di importazione, ovvero di soggetti rientranti dal Brasile e da Cuba. La malattia da virus Oropouche, spiega l’Istituto superiore di sanità, è una arbovirosi causata dal virus Oropouche (Orov), un virus a Rna che può essere trasmesso agli esseri umani principalmente attraverso la puntura di Culicoides paraensis, un piccolo dittero ematofago di 1-3 mm, simile ad un moscerino, che nelle aree endemiche si trova in zone boschive nei pressi di ruscelli, stagni e paludi, o di alcune zanzare come Culex quinquefasciatus.

Nessuno di questi vettori al momento è presente in Italia o in Europa. Non è stata al momento confermata la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo del virus. Nel 2024 (al 23 luglio), sono stati registrati oltre 7700 casi nel mondo in cinque paesi: Brasile, Bolivia, Peru, Cuba e Colombia. I primi casi registrati anche in Italia sono senza conseguenze gravi. Il rischio di infezione, chiarisce l’Iss, è presente se si viaggia nei paesi in cui è presente il virus. Per chi si trova in queste zone si raccomanda di mettere in atto tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con gli insetti vettori: usare repellenti chimici, indossare vestiti che coprano braccia e gambe, soggiornare in case dotate di zanzariere e cercare di ridurre le attività all’aperto nei periodi di maggiore attività vettoriale (alba e crepuscolo).

I sintomi principali dell’infezione sono febbre, mal di testa, dolore articolare e, in qualche caso, fotofobia, diplopia (visione doppia), nausea e vomito. Se si è di ritorno da un viaggio nei paesi in cui è presente il virus e si hanno questi sintomi il consiglio è di rivolgersi al proprio medico. Grazie ad un team multi-disciplinare di esperti, L’Iss è in prima linea per monitorare il rischio da virus Oropouche in Italia per gli aspetti virologici ed epidemiologici.

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Economia

Bollette più chiare, in arrivo dal prossimo anno

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Basta con una sequela di numeri incomprensibili: dal prossimo anno infatti le bollette di luce e gas saranno più semplici da capire. Basterà un colpo d’occhio – spiega l’Arera, l’autorità per l’energia – per rendersi conto di prezzi e consumi. La nuova bolletta debutterà dal primo luglio del 2025, con un frontespizio uguale per tutti e con le principali informazioni generali. Poi uno ‘scontrino dell’energia’, per capire immediatamente consumi e prezzi, e un box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

E’ stata infatti approvata – a seguito di un lungo processo di consultazione con imprese, consumatori e stakeholder – e sottoposta all’analisi dell’impatto della regolazione (Air) la delibera che introduce una revisione organica delle informazioni indicate nella bolletta e della loro organizzazione, estendendola poi alla totalità dei clienti finali connessi in bassa tensione: domestici, condomini, piccole e medie imprese, box, cantine e magazzini. I venditori avranno 12 mesi di tempo per adeguare i propri sistemi all’invio della nuova bolletta. “Una riforma auspicata da tempo e da più parti, che evolve la struttura introdotta nel 2014 con la bolletta 2.0, allineando le informazioni per tutti e rendendole ancora più chiare e semplici, ma soprattutto dando rilevanza al ruolo dei consumatori, mettendoli in grado di verificare i consumi e le proprie scelte di efficienza energetica e di comparare agilmente il proprio profilo con le proposte del mercato”, commenta il presidente di Arera Stefano Besseghini.

Plaudono i consumatori: “Ringraziamo Arera per aver accolto la nostra richiesta e concluso l’iter per rendere le bollette dell’energia più comprensibili agli utenti, specie sul fronte del costo al KWh della luce e al metro cubo per il gas”, afferma Consumerismo No Profit. “In una fase in cui i prezzi dell’energia continuano a essere altissimi e fuori controllo, giudichiamo positivamente la notizia che Arera ha ufficializzato oggi sul debutto della nuova bolletta”, commenta l’Adoc. In dettaglio la nuova bolletta sarà composta da un frontespizio unificato, che corrisponde alla prima facciata della bolletta in cui i venditori sono tenuti a riportare l’importo da pagare e tutte le informazioni essenziali sul cliente sul tipo di servizio in cui è rifornito, sul contratto di fornitura, su fatturazione e pagamenti, etc. Poi un scontrino dell’energia, che riporterà la formazione del costo complessivo dell’energia in relazione ai volumi consumati secondo la struttura quantità x prezzo, suddiviso in “quota consumi” e “quota fissa”, più la “quota potenza” per l’energia elettrica, e ulteriormente dettagliato per voci di spesa (vendita e ‘rete e oneri’). In questa sezione saranno riportate separatamente anche l’Iva e le accise, eventuali bonus, altre partite (interessi di mora, prodotti e/o servizi aggiuntivi etc.) e il canone Rai.

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