Collegati con noi

Sport

La maledizione del Maradona, Napoli sconfitto anche dall’Inter

Pubblicato

del

L’Inter si conferma in vetta alla Serie A grazie al successo in trasferta con un netto 3-0 al ‘Maradona’ sui campioni d’Italia in carica del Napoli. I nerazzurri sbloccano il match al 44′ del primo tempo con Calhanoglu e dilagano nella ripresa con Barella al 16′ e Thuram al 40′. In classifica la squadra di Inzaghi è prima con 35 punti, 2 in più della Juventus e 6 in più del Milan. Gli azzurri restano fermi a quota 24 in quarta posizione insieme alla Roma. Partono forte i padroni di casa e al 3′ sono pericolosi con un’azione manovrata che Elmas conclude con un tiro dalla distanza, Sommer si distende e devia in angolo.

Al 12′ rete annullata a Thuram dopo una bella combinazione con Lautaro: il francese è oltre la linea difensiva nerazzurra quando calcia in diagonale e batte Meret. Al 18′ un problema fisico costringe De Vrij a lasciare il campo, entra Carlos Augusto. Un minuto dopo altra bell’azione dei padroni di casa con Kvaratskhelia che premia l’inserimento di Elmas, il macedone calcia in diagonale e Sommer che respinge in tuffo. Al 27′ occasione anche per l’Inter, da Barella a Dumfries che mette in mezzo, Lautaro cerca l’anticipo sul primo palo ma viene fermato in angolo. Al 36′ Kvaratskhelia parte da sinistra e converge poi si fa chiudere e allora scarica il pallone a Politano che va al tiro che si stampa sulla traversa. Al 44′ si sblocca la partita. L’Inter va da sinistra verso destra, sponda di Dumfries fuori area, Barella lascia scorrere arriva Calhanoglu che calcia in maniera potentissima e fulmina Meret.

Al 13′ della ripresa azzurri aa un passo dal pari, Osimhen viene messo giù in area ma l’arbitro lascia proseguire, la palla finisce a Kvaratskhelia che calcia in diagonale, gran parata di Sommer che salva il risultato. Passano tre minuti e l’Inter raddoppia. Lautaro recupera palla sulla sinistra e vede l’inserimento di Barella che elude l’intervento di un difensore e poi batte Meret per la rete del 2-0. Primo gol in questo campionato per il centrocampista nerazzurro.

La squadra di Mazzarri accusa il colpo e al 22′ l’Inter sfiora il tris, questa volta con un’azione dalla destra di Dumfries, palla arretrata per Lautaro e conclusione di poco oltre la traversa. Al 24′ chance per il Napoli con un colpo di testa di Osimhen, palla che sfiora il palo. Comincia la girandola delle sostituzioni con Mazzarri che prima fa entrare Raspadori per Politano e poi Zielinski e Lindstrom, escono Elmas e Lobotka. Inzaghi risponde con Cuadrado e Frattesi al posto di Dumfries e Mkhitaryan. Al 40′ i nerazzurri calano il tris che chiude definitivamente la partita: azione manovrata dell’Inter, Cuadrado mette in mezzo una palla rasoterra e tesa, arriva Thuram che fa 3-0.

Advertisement

Sport

Cambi panchine e stagione no, la Salernitana saluta la A

Pubblicato

del

La retrocessione in serie B della Salernitana, sancita dalla sconfitta di questa sera per 3-0 a Frosinone, era sembrata, da tempo, un film dal finale già scritto. Ma ora che anche la matematica ha spazzato via le ultime speranze, l’amarezza e lo sconforto hanno preso il sopravvento perfino sulla rassegnazione. Dopo tre stagioni consecutive, Salerno saluta l’olimpo del calcio e si prepara a ripartire dalla cadetteria. Un epilogo che è diretta conseguenza di un’annata in cui nulla ha funzionato, e nella quale non è servito nemmeno cambiare quattro allenatori e due direttori sportivi per ritrovare la retta via. In difficoltà praticamente dall’inizio, la Salernitana ha probabilmente pagato (anche) il clima di grande confusione che si è creato sin dagli albori di una stagione sportivamente maledetta.

A giugno i contatti tra Paulo Sousa e il Napoli avevano acceso un primo focolaio, disinnescato a fatica e i cui strascichi si sono protratti nel tempo tra frecciate e veleni per un mercato che non è mai realmente decollato; a fine agosto, poi, i mal di pancia di Dia per la mancata cessione hanno lasciato intendere che qualcosa si stava per rompere. Il presidente Danilo Iervolino ha provato a rimescolare continuamente le carte ma senza riuscire a cambiare l’esito della partita. Gli avvicendamenti in panchina tra Paulo Sousa, Filippo Inzaghi, Fabio Liverani e Stefano Colantuono e il passaggio di consegue tra Morgan De Sanctis e Walter Sabatini non sono bastati per evitare la retrocessione.

A pesare è stato sopratutto il rendimento disastroso avuto nel 2024. Al giro di boa, infatti, i campani erano a soli due punti dalla zona salvezza. Ma la rivoluzione di mercato targata Sabatini (11 acquisti, tra cui gli esperti Boateng e Manolas) stavolta non è servita ad evitare il tracollo. Anzi. Nel nuovo anno la Salernitana non è mai riuscita a conquistare i tre punti, sprofondando all’ultimo posto e perdendo sempre più contatto dalla zona salvezza.

Fino ad arrivare all’epilogo di oggi allo ‘Stirpe’: Salerno torna in serie B. Alla proprietà, adesso, spetterà il compito di provare a rimettere insieme i cocci d’un vaso che è andato in frantumi, distruggendo un progetto sportivo che, soprattutto dopo lo scorso campionato (salvezza centrata con tre turni d’anticipo), sembrava destinato ad avere ben altre prospettive. Serviranno, adesso, nuova linfa e nuove idee, anche per onorare la passione di una piazza che è stata tra le poche note liete di questa annata fallimentare.

Continua a leggere

Sport

Frosinone torna a vincere, la Salernitana saluta la serie A

Pubblicato

del

Eusebio Di Francesco ritrova la vittoria nella notte più buia per la Salernitana, Nell’anticipo della 34/a giornata il Frosinone riassapora il gusto dei 3 punti dopo oltre tre mesi (l’ultimo successo era datato 21 gennaio) e condanna i campani alla retrocessione matematica dopo 3 anni di Serie A. È il secondo verdetto della Serie A dopo lo scudetto conquistato dall’Inter. Per la Salernitana comunque un epilogo scontato in una stagione tormentata con 15 punti in 34 gare e 4 cambi di allenatori che non sono riusciti ad invertire la rotta.

Da domani a Salerno sarà futuro ma con tante incognite a partire dall’assetto societario Trascinato da un tifo incessante, il Frosinone respira, balza a quota 31 ed in attesa delle partite di domani e domenica esce fuori dalla zona retrocessione portandosi a +3 dall’Udinese terz’ultima ed agganciando Empoli e Verona. Un successo nitido dopo 12 gare di digiuno, il quinto risultato utile di fila, che regala fiducia in vista dello sprint finale per la salvezza. Il ritorno al gol di Soulé una buona notizia per Di Francesco. Intanto Di Francesco s’affida al 3-4-2-1 che nelle ultime settimane ha garantito un buon equilibrio. Tre difensori (Lirola, Romagnoli ed Okoli) davanti a Turati. Sulle fasce Zortea e Valeri per provare a sfondare le linee avversarie con un gioco ad elastico. Mazzitelli e Barrenechea interni con licenza di incursori. Soulé e Brescianini a supporto del centravanti Cheddira. Sul versante opposto l’ex Stefano Colantuono disegna la Salernitana con il 3-5-2, cambiando due pedine rispetto al match perso in casa contro la Fiorentina.

Fazio (ex giocatore di Di Francesco alla Roma come Manolas), Pirola e Pierozzi compongono il trio di difensori. A centrocampo Sambia e Bradaric sono gli esterni; Coulibaly, Basic e Vignato (alla prima da titolare) in mezzo. Tchaouna e Ikwuemesi i 2 attaccanti. Assenze pesanti per Colantuono che deve rinunciare allo squalificato Candreva ed al portiere Ochoa, infortunato. Una curiosità: solo 2 i tifosi salernitani presenti nel settore ospiti chiuso ai residenti in Campania. Il copione è scontato. Il Frosinone proiettato all’attacco, affidandosi ad una manovra avvolgente con gli esterni Zortea e Valeri molto coinvolti. Soulè subito ispirato al 4′ costringe Costil a rifugiarsi in angolo dopo un tocco velenoso. E proprio grazie ad una combinazione tra le ali nasce il rigore del vantaggio. Zortea dalla destra serve a sinistra Valeri che viene tamponato da Sambia. Per l’arbitro Forneau nessun dubbio: tiro dagli undici metri. Soulé cancella l’errore di Napoli e sigla l’1-0.

Undicesimo centro stagionale, rotto il digiuno che durava da 10 gare. Match in discesa, la Salernitana risponde con un tiro debole di Tchaouna parato da Turati. Ma il Frosinone non s’accontenta e continua a premere il piede sull’acceleratore. E così al 25′ raddoppia con Brescianini dopo un bel contropiede orchestrato da Cheddira e Valeri ancora decisivo. Risultato in ghiaccio? Sembrerebbe di sì ed invece la seconda rete scuote la Salernitana. I campani sono pericolosi al 28′ grazie ad una colpo di testa di Coulibaly su cross di Bradaric. Poi c’è un tentativo di Bradaric al 34′ mentre Vignato segna ma in fuorigioco. La ripresa riparte con due novità: nel Frosinone esce il portiere Turati per un taglio alla mano destra ed entra Cerofolini, nella Salernitana fuori Pierozzi per infortunio e dentro Pasalidis.

Ritmo basso con il Frosinone che cerca il possesso palla per addormentare la gara e non complicarsi la vita. La Salernitana prova a rientrare in partita con le sortite di Vignato, Tchaouna e Ikwuemesi. E proprio quest’ultimo al 5′ va in gol sugli sviluppi di un corner ma l’arbitro annulla per un fallo di Fazio su Lirola. Al 25′ Ikwuemesi entra in collisione con Okoli e cade in area ma l’arbitro Forneau fischia fallo in attacco. Al 31′ l’occasionissima della Salernitana per accorciare: Gomis, appena entrato, sbaglia a porta vuota sul cross di Coulibaly. Al 40′ però Zortea in contropiede scaccia le paure siglando il 3-0 con un sinistro da fuori area. Prima rete al Frosinone per l’ex atalantino. Il Frosinone spera, la Salernitana saluta la Serie A.

Continua a leggere

Sport

Calzona: ritiro produttivo, Napoli tiri fuori l’orgoglio

Pubblicato

del

Il Napoli è da oggi in ritiro in un albergo di Caserta in vista della partita con la Roma di domenica pomeriggio. Un provvedimento, quello della società di Aurelio De Laurentiis, che stando ai sussurri provenienti dall’interno della squadra i giocatori avrebbero accettato a denti stretti. Però Francesco Calzona, che è tornato a parlare alla vigilia di un match dopo mesi di silenzio imposti dalla società prima delle gare, chiarisce i termini della questione dal suo punto di vista e sottoscrive in pieno la decisione del presidente. “Il ritiro – spiega – non è punitivo ma deve essere produttivo. Abbiamo bisogno di stare insieme più tempo possibile. E’ stata una scelta concordata con la società e io sono stato d’accordo. Spero e mi auguro che con la Roma venga fuori l’orgoglio perché giochiamo contro una squadra che è in un’ottima condizione. Mi aspetto una grande partita sotto l’aspetto delle motivazioni e dell’orgoglio”.

“Finora – spiega il tecnico – abbiamo creato tantissimo ma anche difeso male. A Empoli abbiamo mostrato anche qualche problema offensivo e questo mi ha preoccupato. I ragazzi erano molto abbattuti e a inizio settimana, c’era scoramento. Ma abbiamo il dovere di lavorare e di migliorare questi aspetti per finire il campionato nel modo migliore. Lo dobbiamo a un’intera città”. Ma il Napoli quando mancano soltanto cinque partite che cosa può realisticamente chiedere ancora a questo campionato? “Abbiamo buttato via tante occasioni per riagganciarci alla classifica importante – dice l’allenatore -. Ora non siamo in grado di fare progetti e dobbiamo solo pensare partita per partita, il nostro futuro non dipende solo da no ma anche dagli avversari. Per questo ho chiesto ai ragazzi di pensare solo alla Roma e poi vediamo quello che viene fuori. Mi aspettavo di incontrare meno problemi, ma dopo due o tre giorni che ero qua mi sono reso conto che erano più grandi di quello che avevo previsto. C’è qualcosa nella fase di costruzione che non è andata per il verso giusto. Chi è arrivato a sostituire giocatori importanti come Lozano, Kim e anche Elmas non ha inciso tantissimo. Ma non è tutta colpa loro perché sono arrivati in una stagione molto particolare”.

“Tutti i giocatori – aggiunge il tecnico del Napoli – non si possono non sentire responsabili di questa situazione. Le scelte le faccio in base a quello che vedo in settimana. A parte Mazzocchi, Dendoncker e Natan, il resto ha avuto spazio. Non ci sono uomini sacrificati, le occasioni le hanno avute. Nello spogliatoio bisogna sentirsi responsabili tutti e quando si perde è sconfitto anche chi non ha giocato” “Della Roma – dice Calzona – mi preoccupano tante cose. A parte i punti conquistati nella gestione De Rossi, segnano tantissimo, hanno una grande fisicità e fanno tanti gol su palle da fermo. Ma se facciamo una partita da Napoli anche noi abbiamo tante armi. E’ una squadra in salute che ha davanti a sé importanti obiettivi da raggiungere”. “E’ una partita difficile – conclude il tecnico del Napoli – ma indipendentemente dall’avversario dobbiamo ritrovarci noi, fare una grande gara e uscire da questa situazione che non piace a nessuno, neanche ai giocatori”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto