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Spettacoli

La Madonna del pop festeggia 60 anni tra i vicoli di Marrakesh come una regina berbera

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Per i suoi 59 anni aveva scelto di ballare la pizzica in Puglia. Per festeggiare 60 anni Madonna torna nel Mediterraneo. Stavolta si è voluta trasformare in una regina berbera per danzare tra i vicoli della Medina di Marrakesh. Il messaggio è chiaro e Miss Ciccone, nata il 16 agosto 1958, lo ribadisce anche via Instagram, dove condivide frammenti dei festeggiamenti che andranno avanti per (almeno) tre giorni. Una foto con un diadema in testa recita (in arabo e in inglese) «The Queen» e Sua Maestà scrive tra le righe: “In caso qualcuno l’avesse dimenticato”.

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Musica

Edoardo Bennato, “Sono solo canzonette”: il documentario su Rai2

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La straordinaria carriera di Edoardo Bennato (foto Imagoeconomica in evidenza)  è raccontata nel documentario ‘Sono solo canzonette’, presentato da Rai Documentari e Daimon Film, diretto e scritto da Stefano Salvati, in onda il 19 febbraio su Rai 1 in prima serata. Bennato, artista ribelle, pirata del rock made in Bagnoli, punto di riferimento dell’anticonformismo musicale e ideologico, è stato il primo a portare il rock e il blues nel cantautorato italiano. E continua a farlo come abbiamo visto pochi giorni fa sul palco dell’Ariston, sul quale si è esibito da superospite del Festival di Sanremo. Per la prima volta al mondo – nel lungometraggio che ripercorre le tappe di una vita e di una storia controcorrente. Stadio San Siro, 19 luglio 1980. Non era mai successo prima nella storia della musica che un artista si esibisse in 15 stadi di seguito nel giro di un mese. Inizia con queste immagini il grande racconto della carriera di Edoardo Bennato nel documentario “Sono solo canzonette”.

Si tratta di un viaggio artistico e personale nella biografia di Edoardo Bennato: negli anni del liceo, il cantautore napoletano intraprende con determinatezza il percorso musicale, iniziando a frequentare i corridoi delle case discografiche. Il suo stile innovativo e la voce inizialmente sgraziata gli bloccano le porte, ma la sua tenacia lo fa volare a Londra. Nei bagagli un tamburello a pedale, una chitarra, un’armonica e un kazoo, gli permettono di esibirsi come one-man-band e di potenziare una combinazione musicale unica, fatta di blues, rock, punk e accenti mediterranei. “Non farti cadere le braccia” è il titolo del suo album di esordio e, allo stesso tempo, il manifesto della sua perseveranza: è il 1974 e Bennato inizia a girare l’Italia con il suo primo tour di concerti, accompagnati dalle battaglie che gli “anni di piombo” si portano dietro.

Il vertice della sua produzione viene raggiunto con “Burattino senza fili”, un album che racconta l’attualità per mezzo di una delle più celebri favole della letteratura, Pinocchio. Da lì a poco riempirà, per primo in Italia, gli stadi e proprio in uno di questi, ai giorni nostri, che si chiude il documentario sul grande artista partenopeo. Attraverso i suoi capolavori musicali, il documentario racconta la vita di Edoardo Bennato e svela la sua versione più intima, con video e foto privati, molti dei quali inediti. Numerose interviste di alcuni tra i più importanti personaggi dello spettacolo italiano arricchiscono il racconto, tra i quali Paolo Conte, Jovanotti, Ligabue, Max Pezzali, Leonardo Pieraccioni, Dori Ghezzi, Marco Giallini, Carlo Conti e molti altri. Appariranno qualche volta nel racconto, in maniera surreale, i personaggi delle favole da Peter Pan a Capitan Uncino, a Pinocchio, al Grillo parlante, per raccontare i vari momenti della vita di Bennato. Ci saranno tutti i grandi successi, le canzoni capolavoro, sia nelle versioni originali live, che in versione colonna sonora.

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Spettacoli

Elodie sorprende a Sanremo: nella sua borsa anche un sex toy

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Il Festival di Sanremo è noto per essere un evento carico di emozioni e tensione, e quest’anno Elodie (foto Imagoeconomica in evidenza) ha trovato un modo originale per affrontarlo. Durante un’intervista con Vogue, la cantante ha deciso di svuotare la sua borsa davanti alle telecamere, mostrando senza remore un oggetto inaspettato: un vibratore nero.

Il commento ironico di Elodie

Mentre mostrava il contenuto della sua borsa, Elodie ha scherzato dicendo: “In queste giornate, ovviamente nervose… No, questo non è un telefono. Queste sono giornate dove c’è della tensione, quindi… quando sei nervosa: vrrrr”.

Con questa battuta, la cantante ha cercato di normalizzare il tema dell’autoerotismo e del piacere femminile, sfidando eventuali tabù ancora presenti nella società.

Tra ironia e critiche: il web si divide

L’episodio ha generato reazioni contrastanti tra il pubblico. Da un lato, molti utenti hanno apprezzato l’ironia e la spontaneità di Elodie, considerandola un gesto di liberazione e di rottura degli stereotipi. Dall’altro, non sono mancate le critiche: alcuni ritengono che l’uscita sia stata fuori luogo rispetto al contesto del Festival e forzata per attirare attenzione mediatica.

La gaffe con Alberto Matano

Non è stata l’unica situazione curiosa per Elodie durante Sanremo. La cantante è stata protagonista di una gaffe in diretta televisiva con Alberto Matano nel programma La Vita in Diretta, episodio che ha ulteriormente alimentato le discussioni sul suo atteggiamento durante la manifestazione canora.

Un Sanremo all’insegna della libertà di espressione

Che piaccia o meno, Elodie si conferma come una delle protagoniste più carismatiche e audaci del panorama musicale italiano. Con la sua scelta di rompere tabù, ha acceso il dibattito su temi spesso considerati marginali nel mondo dello spettacolo. Un Sanremo che, al di là della competizione musicale, continua a essere un palcoscenico di libertà espressiva.

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Spettacoli

Conti: nel 2026 anche conduttore? Penso di sì

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“Quest’anno è stato bellissimo, la parola d’ordine è stata insieme: ci siamo divertiti insieme, lo abbiamo fatto insieme. Vediamo l’anno prossimo se mi viene un’idea, ma penso di sì. Adesso torniamo alla normalità”, risponde Carlo Conti in sala stampa a una domanda sulla possibilità che l’anno prossimo, dopo i risultati record di quest’anno, torni alla guida del festival non solo come direttore artistico, ma anche come conduttore.

“L’azienda mi ha chiesto di divertirmi per due anni sul festival – aggiunge Conti -, io ho accettato, poi deciderò cosa fare strada facendo. Fare il Festival non è solo condurlo, che alla fine è la cosa più facile, ma è anche organizzazione, direzione artistica, scelta della scenografia, delle luci, degli abiti. Se nel futuro il mio lavoro dovesse servire ad aiutare qualche nuova leva, vedremo se potrò aiutare”.

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