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Juve senza Europa, Allegri-Giuntoli nuove prospettive

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Punto e a capo, la Juve è pronta a ripartire. Ormai non c’è più nessuna spada di Damocle a pendere sulla testa, perché la tanto attesa sentenza Uefa è arrivata e adesso si può pensare soltanto al campo. Già nella giornata di ieri i vertici bianconeri hanno avuto un lungo colloquio: a Los Angeles, dove la squadra sta proseguendo la tournée, si sono ritrovati il tecnico Allegri, il ds Giuntoli e l’ad Scanavino pochi istanti dopo avere ricevuto la notizia da Nyon. I volti non sembravano particolarmente tirati, anzi si percepiva la grande concentrazione per costruire la Juve che verrà. Perché adesso si ha la certezza che i bianconeri parteciperanno soltanto a campionato e coppa Italia, di conseguenza non servirà una rosa extra-large. A questo punto, diventa ancora più fondamentale vendere prima di comprare, come d’altra parte aveva già fatto intuire Giuntoli. E non saranno ammesse spese folli, considerando che le casse del club vanno risanate e che l’anno prossimo non ci saranno nemmeno gli introiti delle gare internazionali. Nel quartier generale bianconero si studia il nuovo mercato, mentre sui social il tifo si divide.

“La Conference era una competizione inutile, per fortuna la evitiamo” è la parte che non vede così negativamente la decisione dell’Uefa. Poi, però, c’è anche il partito dei critici: “Questo è un altro schiaffo alla Juve, non c’è nessuno che ci difenda” il concetto espresso da tanti altri tifosi. Su una cosa non c’è nessun dubbio: “L’obiettivo è lo scudetto e la qualificazione in Champions” il paletto in vista della prossima stagione, con Allegri che non ha più alibi. L’avvocato Cesare Di Cintio, esperto di diritto sportivo, per il verdetto Uefa parla di “decisione storica. Per la violazione del fair play finanziario non è mai stata presa dall’Uefa fino ad ora una decisione tanto pesante, se si esclude la sospensione per due anni del Manchester City nel febbraio 2020, cassata cinque mesi dopo dal Tas (Tribunale arbitrale internazionale) e ridotta a una sanzione pecuniaria”. La Juve invece non presenterà ricorso, “quindi la sospensione farà giurisprudenza – conclude l’avvocato -. È un dato importante a livello giuridico, perché annulla il settlement agreement: è il male minore che si poteva prevedere, il club è riuscito a contenere un percorso giudiziale che appariva più complesso e penso sia saggia la decisione di evitare il ricorso, perché dal punto di vista sportivo permette di poter puntare alla qualificazione in Europa la stagione dopo”. Per quest’anno nel frattempo in bianconero resta la Champions da affrontare con le Women.

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Attesa per voto su Emiliano. Conte, non aiutare destra

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In Puglia si contano le ore. Martedì nel consiglio regionale è atteso il voto sulla mozione di sfiducia al presidente Michele Emiliano presentata dal centrodestra e i fari sono tutti puntati sul gruppo del Movimento 5 Stelle. Il leader pentastellato Giuseppe Conte trascorre l’intero fine settimana nel ‘tacco’ della Penisola, in un tour che guarda alle elezioni europee, ma anche a quelle amministrative. E, tra un appuntamento e l’altro, esclude sgambetti.

“Il Movimento 5 Stelle non si presterà mai a iniziative strumentali del centrodestra”, rassicura. Intanto cresce il pressing di chi è pronto a votare la sfiducia a una giunta che, seppur rinnovata con un ‘mini-rimpasto’, è ancora scossa dal terremoto politico e giudiziario che l’ha investita. Italia Viva annuncia: “voteremo contro Emiliano”. E lancia l’appello a Cinque Stelle e Azione: “smettete di sostenere Emiliano e passate all’opposizione con noi se davvero volete essere credibili”. Il richiamo della compagine renziana è alle due forze che potrebbero essere decisive nel voto in assemblea. Anche se, nel territorio, è diffusa la sensazione che la giunta possa reggere al colpo sferrato dalla coalizione di centrodestra.

Emiliano ha da poco incontrato il gruppo di Azione, che conta tre consiglieri, accogliendo le condizioni politiche poste per restare in maggioranza: rotazione dei dirigenti e dei funzionari della Regione, compresa quella simultanea e immediata dei direttori generali delle Asl. Il presidente pugliese ha anche aperto al “patto di legalità” e al “progetto del nucleo ispettivo” avanzati dal M5s. E così Conte, da Bari, può tendere la mano: “c’è un riscontro positivo, quindi non ci sono gli elementi per offrire il destro a questa azione strumentale”. Il leader assicura una valutazione “dell’azione amministrativa a livello regionale” e aggiunge: “noi siamo corresponsabili, fieramente responsabili, di tanti progetti positivi che abbiamo avviato prima di lasciare gli incarichi in Regione”. L’assessora M5s Rosa Barone ha sì lasciato gli incarichi – gesto di discontinuità voluto dai pentastellati -, ma Conte sembra non voler buttare a mare il laboratorio del campo largo rappresentato dalla giunta Emiliano.

Una decisione già anticipata dai 5s pugliesi e che non è frutto di un confronto tra l’ex premier e la segretaria dem Elly Schlein. Tra i due i rapporti restano gelidi. E Conte preferisce piuttosto puntare il dito contro la destra, sia a livello nazionale che locale. L’opposizione alla giunta Emiliano, attacca il leader M5s, “fa bene a non dare lezioni a nessuno perché potrei fare l’elenco dello scambio politico mafioso che riguarda le amministrazioni di centrodestra in tutta Italia”. Intervento che stimola la risposta piccata di Teresa Bellanova di Iv.

“Conte – dice – continua con il suo linguaggio ambiguo, ma in realtà vuole continuare a sostenere Emiliano”. E va all’assalto anche il capogruppo alla Camera di FdI Tommaso Foti: “il dubbio è che quando parla di corresponsabilità, Conte si associ al sistema di potere targato PD, consolidatosi anche grazie ai silenzi dei 5 Stelle”. Schermaglie che continueranno fino a martedì. Poi, dal giorno dopo, tornerà sul piatto l’ipotesi di un rimpasto più profondo della giunta Emiliano. Così come inizialmente auspicato dai vertici nazionali del Pd. Non è escluso che Emiliano possa temporeggiare fino a dopo il voto delle amministrative. Intanto, sul possibile rientro dei 5s in giunta, Campo Marzio fa sapere che “non è all’ordine del giorno oggi, come non lo era prima”.

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Addio a Cesar Luis Menotti, il ct ‘mundial’ del 1978

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Luis Cesar Menotti, commissario tecnico della nazionale argentina che vinse i Mondiali di casa, nel 1978, è morto all’età di 85 anni. Lo rende noto via social la federcalcio argentina. Menotti non era in buone condizioni di salute dall’agosto dell’anno scorso, quando aveva avuto un malore in casa.

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F1: sorpresa McLaren, Norris vince a Miami. Leclerc 3/o

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Impresa della McLaren e di Nando Norris che conquistano il Gran Premio di Miami. La scuderia e il pilota britannico vedono premiato il lavoro delle scorse settimane che ha permesso di portare in Florida il pacchetto di miglioramenti della monoposto. Battuta così la Red Bull con il campione del mondo Max Verstappen, che si deve accontentare del secondo posto. Bilancio in parte positivo anche per la Ferrari grazie al terzo e quarto posto conquistati da Charles Leclerc e Carlos Sainz.

Ma la Rossa può sognare perché è riuscita a tenere il ritmo della Red Bull e soprattutto perché nel prossimo Gran Premio a Imola potrà portare in pista il proprio pacchetto di miglioramenti con la speranza che sia determinante come quello della McLaren. Norris, che ha saputo anche sfruttare al meglio l’ingresso della safety car, ha vinto il suo primo gran premio in carriera, dopo tanti podi conquistati. A festeggiarlo, oltre alla sua scuderia, anche tutti i piloti del circus di Formula 1.

“Era ora – sono state le prime parole del pilota britannico – “L’ho aspettata tantissimo. Sono al settimo cielo”. La McLaren ha di fatto riaperto il mondiale, almeno in prospettiva: ottimi i tempi anche di Oscar Piastri che però ha pagato caro un errore e non è andato a punti. La Red Bull, pur avendo qualcosa in più degli altri, sembra aver perso il vantaggio delle scorse stagioni sugli inseguitori. Nel Gp di Miami, Verstappen può in parte lamentarsi per l’ingresso della safety car che, seguendo il regolamento, lo ha comunque leggermente penalizzato. L’olandese dopo il pit stop è rientrato al quarto posto, proprio mentre Norris ha iniziato ad inanellare una serie di giri sempre più veloci.

“Sono felicissimo per Lando, oggi ha meritato”, ha commentato a fine gara. “Ci aspetta del lavoro da fare”, ha concluso. “Non sono partito alla grande e ho rischiato un po’ – ha commentato Leclerc – Abbiamo avuto un po’ di sfortuna con la safety car che non è stata ottimale per noi. Ora sta a noi migliorare e accelerare”.

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