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Indonesia, si schianta in mare pochi minuti dopo il decollo aereo della Lion Air diretto a Sumatra: 189 morti. Anche un italiano fra le vittime

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È l’ultimo disastro aereo. 189 morti, fra loro un neonato e due bambini piccoli. L’aereo caduto è della compagnia Lion Air. Si è schiantato in mare pochi minuti dopo la partenza da Giacarta. Tra le vittime anche un giovane italiano: Andrea Manfredi, 26 anni di Massa, ex ciclista. L’Unità di Crisi della Farnesina, in raccordo con l’ambasciata italiana a Giacarta, è in contatto con i familiari del giovane.
Il jet, un Boeing 737 Max 8, nuovo di zecca, consegnato solo nel mese di agosto, alla cui guida c’era un pilota esperto con oltre 6mila ore di volo, era diretto alla città di Pangkal Pinang, al largo dell’isola di Sumatra. Si è schiantato e a bordo c’erano 189 persone (182 passeggeri e sette membri dell’equipaggio). Ancora ignote le cause del disastro: il pilota aveva chiesto ed ottenuto di tornare indietro a Giacarta ma non ha fatto più in tempo.  










L’aereo ha perso il contatto 13 minuti dopo il decollo, ha detto il funzionario, aggiungendo che un rimorchiatore che lasciava il porto della capitale ha visto cadere in mare il velivolo. In mare, purtroppo, nel punto in cui era presumibile potesse essere caduto l’aereo, navi specializzate nella ricerca e nei salvataggi, hanno purtroppo sinora solo trovato cadaveri. Per ora nessun superstite.

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Trump vuole tregua entro Pasqua: Putin non è cattivo

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Una data simbolica, il 20 aprile, quando cadranno sia la Pasqua cattolica che quella ortodossa. Con questo limite all’orizzonte per raggoungere la pace in Ucraina sono inziati in Arabia Saudita i colloqui tra il team di Donald Trump e quello di Volodymyr Zelensky, in vista dell’incontro tra Washington e i rappresentanti di Mosca lunedì. Il presidente americano e il suo team, l’invato speciale Steve Witkoff, hanno ostentato ottimismo sulla possibilità di mettere fine al peggior conflitto in Europa dalla Seconda guerra mondiale, nonostante la ripresa degli attacchi reciproci sul terreno, ma hanno bocciato gli sforzi guidati da Gran Bretagna e Francia per rafforzare le difese ucraine e il piano europeo per la costruzione di garanzie sulla sicurezza a lungo termine bollandoli come una “posa”.

“Putin non vuooe conquistare tutta l’Europa, oggi la situazione è molto diversa rispetto alla Seconda guerra mondiale”, ha dichiarato il braccio destro del tycoon per la politica estera sostenendo che il leader del Cremlino non è “una cattiva persona, è molto intelligente”. “Ho l’impressione che voglia la pace”, ha sottolineato Witkoff a Fox News dicendosi fiducioso che dai colloqui di lunedì con Mosca usciranno “progressi concreti” come “un primo cessate il fuoco nel Mar Nero che porterà poi alla tregua totale”. Il Cremlino ha ridimensionato le aspettative americane per una rapida risoluzione del conflitto affermando che i negoziati con gli Stati Uniti “saranno “difficili”.

“Siamo solo all’inizio di questo percorso”, ha frenato il portavoce Dmitry Peskov confermando comunque che l’attenzione “principale” di Mosca sarà sulla ripresa di un accordo per garantire una navigazione sicura alle navi commerciali nel Mar Nero, in particolare per i cereali, come è già stato tra il 2022 e il 2023. Annunciando l’inizio dei colloqui di Riad, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, che ha guidato la delegazione di Kiev, ha dichiarato su Facebook: “Stiamo implementando la direttiva del nostro presidente per avvicinarci a una pace giusta e rafforzare la sicurezza”.

Zelensky, che nel sono consueto discorso serale ha definito “utili” i colloqui in corso a Riad con gli americani, ha invece continuato a premere affinchè siano rafforzate “le sanzioni contro i terroristi russi. Sono necessarie nuove soluzioni e nuove pressioni su Mosca per fermare questi attacchi e questa guerra. Dobbiamo rafforzare l’Ucraina e il nostro esercito: più difesa aerea e vera assistenza”, ha incalzato il leader ucraino commentando gli attacchi di Mosca delle ultime 48 ore. Le autorità ucraine hanno denunciato che un attacco di droni russi a Kiev durante la notte ha ucciso almeno tre persone, tra cui un bambino di 5 anni, provocando incendi nei palazzi e danni in tutta la capitale. Nel frattempo, quelle russe hanno affermato che le loro difese aeree hanno distrutto 59 droni ucraini che ountavano sulle regioni sud-occidentali del paese, aggiungendo che gli attacchi hanno ucciso una persona a Rostov.

Una situazione di altissima tensione, assai lontana dalla pace in tempi brevi auspicata da Trump. Il presidente americano ha, comunque, assicurato che gli sforzi “per evitare un’ulteriore escalation del conflitto sono in atto”. “Ho un buon rapporto con Putin e Zelensky e nessun altro, a parte me, è in grado di fermare la guerra in Ucraina”, ha ribadito il commander-in-chief che già pensa ad essere insignito del Nobel per la pace. “Obama l’ha ottenuto senza motivo, non lo sapeva nemmeno lui, non ha fatto niente. Se io fossi un presidente democratico lo vincerei”.

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Turchia: giudici confermano l’arresto del sindaco di Istanbul

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I giudici del tribunale diIstanbul hanno confermato l’arresto del sindaco Ekrem Imamoglu nell’ambito dell’indagine per “corruzione”. Lo riferisce Anadolu. Imamoglu era in custodia da mercoledì in base a varie accuse, oltre a quella per “corruzione”, anche per “favoreggiamento al terrorismo”.

Secondo alcuni media turchi, l’arresto di Imamoglu non sarebbe stato confermato anche per l’accusa di “favoreggiamento al terrorismo”, eventualità che avrebbe portato alla nomina di un amministratore da parte del governo per guidare la municipalità di Istanbul. Per il momento, non è chiaro se l’accusa per terrorismo è caduta o se i giudici devono ancora pronunciarsi al riguardo. Imamoglu sarà comunque trasferito in carcere, e sarà processato, in base alla conferma dell’arresto per l’accusa di “corruzione”, ha fatto sapere un addetto stampa del sindaco di Istanbul.

Mansur Yavas, il sindaco di Ankara eletto con il maggiore partito di opposizione Chp, ha definito “vergognosa” la conferma dell’arresto del sindaco di Istanbul per corruzione. “Ci vergogniamo del nostro sistema legale, è vergognoso per il nostro Paese”, ha affermato Yavas, intervistato dai media locali.

 

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Media, Usa e Ucraina si incontrano domani a Riad

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Le delegazioni degli Stati Uniti e dell’Ucraina si incontreranno domani a Riad. Lo riferiscono due fonti informate alla Cnn. L’incontro è stato confermato da Volydymyr Zelensky su X. Lunedì è invece in programma il colloquio tra la delegazione americana e quella russa, sempre in Arabia Saudita.

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