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Ambiente

De Luca e il presunto condono edilizio di Ischia “che porterà morti”, il leader nazionale dei Verdi Bonelli: dia il buon esempio

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“Il condono degli abusi edilizi a Ischia porterà i morti. Il governo guarda all’isola come terreno di caccia elettorale”. Qualcuno di voi può pensare che una cosa del genere l’abbia detta Stefano Ciafani di Legambiente, giusto? Oppure potrebbero essere parole di Angelo Bonelli, segretario dei Verdi? No, perchè se così fosse, nulla questio. C’è una coerenza di idee e di valori degnissimi della migliore causa in questi due signori dell’ambientalismo italico. Invece quelle parole, peraltro usando l’espressine “porterà morti”, le ha pronunciate Vincenzo De Luca, il presidente della Giunta Regionale della Campania. Cioè De Luca, quello che ha fatto una Legge Regionale per sanare gli abusi in tutta la Regione, per sanarli a prescindere, per impedire le demolizioni, per fare clientela elettorale, recitando come al solito a braccio in uno dei suoi luoghi protetti d’incontro giornalistico (cioè là dove può dire quello che vuole, sfrennesiare senza domande e senza contraddittorio) si mette a parlare di abusivismo edilizio e clientele elettorali. Lui che è stato trascinato davanti alla Corte Costituzionale per aver varato prima la legge regionale salva abusi e poi la delibera di Giunta per fingere di combattere gli abusi edilizi, atti illegittimi cassati dalla Consulta, parla di Ischia.
Perchè, secondo lui, la legge regionale fatta da lui e buttata nella spazzatura della Corte Costituzionale, è l’unica legge possibile per provare a mettere ordine in questo storia italiana dell’abusivismo edilizio. Una storia che purtroppo qualcuno vuole per forza perimetrare, disonestamente, a Ischia oppure usarla per regolare conti con Luigi Di Maio che con Ischia non ha nulla a che vedere.  Il primo a reagire, il primo ad attaccare pesantemente De Luca mica è Di Maio. No,  Angelo Bonelli, il segretario nazionale dei Verdi. “Sono senza parole. La Corte costituzionale ha bocciato la legge della Regione e De Luca non fa un ravvedimento operoso”. De Luca che cosa risponde? “Quella della Campania è l’unica proposta seria in relazione all’abusivismo. Non abbiamo mai parlato di abusivismo di necessità perchè siamo in presenza di una violazione di legge. La Campania ha detto chiaramente no all’abusivismo e l’unico che non l’ha capito è il segretario dei Verdi Angelo Bonelli”. Ma Bonelli tiene il punto: “Voglio dire al presidente De Luca che ho capito benissimo quello che lui sta facendo sull’abusivismo edilizio. L’ho capito così bene che quando fece approvare la legge nel 2017, un provvedimento bloccaruspe fotocopia di un disegno di legge nazionale del centrodestra, presentammo ricorso al governo Gentiloni e alla Corte Costituzionale che nel luglio 2018 ha bocciato quella legge che prevedeva, eccome, l’abuso di necessità. Per fortuna in Italia c’è la Consulta. De Luca, piuttosto, cominci a dare il buon esempio. Inizi a demolire le ville abusive che si trovano in aree di vincolo idrogeologico, dentro i parchi, sulle coste. Un potere che la legge gli assegna. Perché non lo esercita?. Lo spiegano i Cinque stelle in Regione Campania. “De Luca – sostiene il consigliere regionale Gennaro Saiello – sposta l’attenzione su Ischia arrivando a strumentalizzare le vittime del maltempo di questi giorni per attaccare il governo gettando un allarmismo ingiustificato e parlando irresponsabilmente, soprattutto per l’istituzione che rappresenta, di una sanatoria generalizzata che a Ischia porterebbe i morti. Un’affermazione gravissima, rispetto alla quale il presidente della giunta regionale dovrebbe vergognarsi e assumersene ogni responsabilità”.

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Ambiente

Inizia lunga ondata di caldo africano, 35-38 gradi su tante città

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Inizia la lunga ondata di caldo africano: 35-38°C su tante città Roma, domenica 22 giugno 2025 Dopo gli ultimi e forti temporali che hanno colpito parte delle nostre regioni, lo scenario meteorologico sul nostro Paese è destinato a cambiare; l’anticiclone africano scalpita sempre più e, nel corso della prossima settimana, tornerà a imporsi con prepotenza con il suo carico di caldo rovente. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma l’arrivo di una nuova fase meteo climatica anomala che avrà delle conseguenze dirette su buona parte del bacino del Mediterraneo con temperature ben oltre le medie attese in questo periodo.

La causa di questa impennata dei valori termici va ricercata nella zona da cui partiranno le masse d’aria: l’arroventato deserto del Sahara (zone interne di Marocco, Algeria e Tunisia) già in questi giorni registra temperature con punte di 46-48°C. Il clima della zona tra il Tropico del Cancro e i 37° di latitudine Nord (la fascia più settentrionale dell’Africa) prende il nome di ‘clima subtropicale’: per questo motivo si parla di ondata di caldo dalle caratteristiche subtropicali. Da Domenica 22 giugno questa bolla calda si espanderà verso il bacino del Mediterraneo e l’Europa provocando, oltre ad una maggior stabilità atmosferica con tanto sole, anche un deciso aumento delle temperature.

Queste condizioni ci terranno compagnia anche nel corso della prossima settimana quando il caldo anomalo si farà sentire in particolare sulle pianure del Nord e sulle regioni tirreniche dove i valori termici si porteranno diffusamente oltre i 34-36°C durante le ore pomeridiane. In Sardegna, Puglia e Basilicata si potranno toccare punte massime fino a 42°C.

Le ondate di caldo, un tempo considerate eccezionali, oggi si presentano con cadenza settimanale e colpiscono con maggiore intensità e durata: un recente studio de iLMeteo.it ha confermato che la stagione estiva dura ormai 4 o 5 mesi con afa e caldo a tratti insopportabile, dal sapore più tropicale che europeo. Negli anni ’70-’80 in molte aree d’Italia si contavano 10-15 giorni di ‘caldo intenso’ all’anno, cioè giornate con Temperatura Percepita >=32°C (combinazione di temperatura dell’aria, velocità del vento e umidità) e/o con Temperatura >=35°C. Oggi, in media, se ne contano 35-40 o più, con punte superiori in aree urbane e nelle regioni del Centro Sud o della Pianura Padana.

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Premio Demetra 2025, svelati i finalisti del riconoscimento dedicato alla cultura ecologica

Svelati i 17 finalisti della quinta edizione del Premio Demetra. La cerimonia di premiazione si terrà a Rio nell’Elba il 18 luglio durante l’Elba Book Festival.

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Sono stati annunciati i finalisti della quinta edizione del Premio Demetra, il riconoscimento nazionale promosso da Comieco e dedicato a opere che affrontano i temi dell’ecologia, del cambiamento climatico, della transizione ecologica e dell’innovazione ambientale. La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 18 luglio a Rio nell’Elba, nell’ambito dell’Elba Book Festival.

Un laboratorio culturale per il futuro sostenibile

Il Premio Demetra non è solo un concorso, ma anche un laboratorio che attraverso i libri osserva e racconta le trasformazioni ambientali, sociali e culturali del presente. Una riflessione che va oltre l’ambiente, toccando le relazioni tra ecosistemi, tecnologia e comunità umane.

Quest’anno, su un centinaio di opere in concorso, 17 sono state selezionate come finaliste, suddivise in cinque sezioni: Saggistica, Saggistica straniera tradotta, Narrativa, Libri per ragazzi, e Graphic novel italiana e tradotta.

Le giurie coinvolte

Il premio si distingue per la partecipazione di giurie originali e trasversali: gli studenti dell’ITCG Cerboni di Portoferraio per la sezione ragazzi, i detenuti della Casa di Reclusione di Porto Azzurro per le graphic novel, e il circolo di lettura Tisana letteraria dell’Isola d’Elba per la narrativa. Un segno tangibile dell’impegno del Premio a creare ponti tra generazioni, mondi e linguaggi.

I finalisti del Premio Demetra 2025

Saggistica

  • Giulio Betti, Ha sempre fatto caldo! (Aboca)

  • Luigi Ciotti, Mirta Da Pra, Dalla transizione alla conversione ecologica (La Via Libera)

  • Giulio Ferroni, Natura vicina e lontana (La nave di Teseo)

  • Massimo Lapucci, Stefano Lucchini, Ritrovare l’umano (Baldini+Castoldi)

Saggistica straniera tradotta

  • Kristoffer Hatteland Endresen, Un po’ come noi (Codice Edizioni)

  • Adriana Petryna, Lavoro d’orizzonte (DeriveApprodi)

  • John Vaillant, L’età del fuoco (Iperborea)

Narrativa

  • Patrizia Carrano, Il cuore infranto della quercia (Aboca)

  • Piero Malenotti, Per l’ultima goccia (Sensibili alle foglie)

  • Beatrice Peruffo, Segreti di ghiaccio (LINEA Edizioni)

Libri per ragazzi

  • Paolina Baruchello, Jeanne (Sinnos)

  • Stefano Mancuso, Philip Giordano, Il favoloso viaggio delle piante (Aboca)

  • Walter Obert, Animali (Sabìr Editore)

  • Cinzia Scaffidi et al., Ecoscuola (Arcari Editore)

Graphic novel italiana e tradotta

  • Alice Berti, Un poema per le piccole cose (Bao Publishing)

  • Andrea Ferraris, Temporale (Oblomov Edizioni)

  • Roberto Grossi, La grande rimozione (Coconino)

Un premio che racconta il nostro tempo

Ogni vincitore riceverà un premio in denaro di 2.000 euro. La giuria è presieduta da Ermete Realacci e coordinata da Alice Zappa per Comieco. Il Premio è realizzato con il sostegno di Seda International Packaging Group, ESA Ambiente, UniCoop Tirreno, Fondazione Symbola, con il patrocinio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e del Comune di Rio.

(Le foto d’archivio sono fornite dall’organizzazione del premio Demetra) 

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Ambiente

La “sporca dozzina” 2025: spinaci, fragole e cavolo riccio tra i più contaminati da pesticidi negli Stati Uniti

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Per il 2025, l’Environmental Working Group (EWG) ha aggiornato la classifica dei dodici prodotti ortofrutticoli più contaminati da pesticidi negli Stati Uniti. Nella cosiddetta “sporca dozzina”, entrano per la prima volta patate e more, mentre in testa alla classifica restano gli spinaci, seguiti da fragole e cavolo riccio.

L’elenco completo comprende:

  • Spinaci
  • Fragole
  • Cavolo riccio
  • Uva
  • Pesche
  • Ciliegie
  • Pere
  • Mele
  • Pesche-noci
  • Mirtilli
  • Patate
  • Peperoni

Identificati oltre 50 pesticidi nei prodotti testati

Secondo l’EWG, nei campioni analizzati sono stati rilevati oltre 50 diversi tipi di pesticidi. Il vice direttore scientifico Alexis Temkin ha spiegato che il rapporto non intende scoraggiare il consumo di frutta e verdura, ma promuovere l’acquisto di prodotti biologici quando possibile.

Temkin ha sottolineato che “molti studi hanno dimostrato che passando a una dieta biologica si riducono significativamente i residui chimici presenti nelle urine”.

I 15 prodotti ortofrutticoli più “puliti”

Nel rapporto 2025 viene indicata anche la lista dei quindici prodotti meno contaminati da pesticidi. In testa c’è l’ananas, seguito da mais, avocado e papaya. Completano la lista: piselli, cipolla, asparagi, cavolo, cavolo cappuccio, carote, funghi, mango, kiwi e anguria.

Questa classifica intende aiutare i consumatori a fare scelte più sicure in assenza di disponibilità di prodotti biologici.

Le critiche dell’industria agroalimentare

Come ogni anno, il rapporto è stato criticato dalla Alliance for Food and Farming, secondo cui “la libertà di scelta dei consumatori non dovrebbe essere influenzata da liste che possono generare allarmismo”. La direttrice Teresa Thorne ha ribadito che tutti i prodotti immessi sul mercato rispettano i limiti di sicurezza fissati per legge.

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