Collegati con noi

Cronache

Il premier Conte in Sicilia: tragedia immane, comuni isolati ma la Sicilia si rialzerà anche col nostro aiuto

Pubblicato

del

Autostrade che cadono e fanno stragi. Fiumi che esondano e fanno stragi. Vento forte ed alberi che cadono e fanno stragi. L’Italia non è un Paese dove la sicurezza dei cittadini è una priorità. E questo lo dimostra un sistema infrastrutturale penoso per una potenza industriale del consesso delle nazioni. “Il sistema infrastrutturale della nazione denuncia il logorio del tempo e richiede un piano di investimenti adeguato che stiamo attuando in manovra di bilancio. Dobbiamo intervenire anche per mettere in sicurezza il sistema idrogeologico. Non mi stanco di ringraziare la protezione civile. Ora bisogna ripristinare la viabilità e le infrastrutture fuori uso” ha spiegato il premier Giuseppe Conte parlando con i giornalisti in Prefettura a Palermo, al termine di una riunione sull’emergenza maltempo che ha causato dodici vittime in Sicilia. Ed è un bilancio di sangue assurdo non ancora definitivo già che ci sono ancora dei dispersi. Il presidente del Consiglio ha fatto un sopralluogo in elicottero e poi ha visitato i familiari sopravvissuti di Casteldaccia, come ha raccontato ai giornalisti: “Ho incontrato in ospedale alcuni congiunti della famiglia Giordano. Essere travolti dall’esondazione di un fiume mentre ci si trova nella propria casa è una tragedia immane”. Nel Palermitano, ha sottolineato, “ci sono alcuni comuni ancora isolati”. Con il premier, in Prefettura, c’erano anche i responsabili nazionale e regionale della Protezione civile, il prefetto Antonella De Miro, i vertici delle forze dell’ordine e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. La situazione è ancora difficile anche se il tempo volge verso il bello e sarà più semplice il ritorno alla normalità. La conta dei morti e dei danni sarà però la nuova tragedia da affrontare perchè la Sicilia, e Palermo in particolare, è davvero in ginocchio.
Il presidente del Consiglio ha assicurato una veloce erogazione di stanziamenti: la prossima settimana sarà portata in Consiglio dei ministri la dichiarazione di emergenza “per tutte le regioni che l’hanno richiesta, la Sicilia lo ha fatto e immagino che tale richiesta sarà aggiornata alla luce degli ultimi fatti tragici: adotteremo i provvedimenti di emergenza e stanzieremo le prime somme necessarie a procedere più celermente”. Conte ha poi parlato di fondi previsti ad hoc: “Per il dissesto idrogeologico abbiamo messo a disposizione del ministro per l’Ambiente un miliardo di euro, che dovranno essere utilizzati per interventi di messa in sicurezza del territorio. In più ci sono 59 milioni di euro per le autorità di bacino e per regolare i flussi d’acqua. È necessario iniziare o completare il dragaggio del letto dei fiumi, intervenire per mettere in sicurezza il sistema idrogeologico nel suo complesso. Spesso abbiamo registrato qualche intralcio burocratico per la ripulitura dei corsi d’acqua, ci sono per esempio vincoli paesaggistici per la rimozione di un albero: dobbiamo avere la consapevolezza che tutti i beni sono costituzionalmente tutelati, ma dobbiamo avere la capacità di riorientare la legislazione guardando agli interessi in gioco: al primo posto c’è la tutela primaria della vita umana”.

Esonda il fiume Milicia nelle campagne di Casteldaccia, una casa e due famiglie spazzate via: nove morti. Altre vittime e dispersi nella Sicilia sferzata da piogge e vento

Advertisement

Cronache

Chirurgo sospeso sorpreso a operare di nascosto a Roma: blitz dei carabinieri blocca intervento clandestino

Carlo Bravi, chirurgo 73enne sospeso per la morte di una paziente, è stato sorpreso mentre stava per operare in un appartamento sporco al Quadraro. Blitz del Nas.

Pubblicato

del

Una stanza sporca e piena di oggetti abbandonati, scarpe, vestiti, immondizia. Un lettino precario. Un bisturi in mano. Il chirurgo 73enne Carlo Bravi, già sospeso per sei mesi dopo la morte di una paziente in seguito a una liposuzione clandestina, è stato sorpreso dai carabinieri del Nas di Roma mentre si apprestava a eseguire un altro intervento illegale.

A terra, su un lettino improvvisato, una giovane trans brasiliana di 22 anni, che aveva appena pagato poco più di 500 euro in nero per un’otoplastica, un lifting delle orecchie. A passargli il bisturi, una ferrista 65enne romana, ex infermiera specializzata ora in pensione. Alla vista dei militari, lei ha pianto. Bravi, invece, ha provato a negare l’evidenza, affermando: «Non sto operando, sto solo rimuovendo una cisti».

Un’operazione organizzata nel degrado e nella totale illegalità

L’intervento era in programma in un appartamento del Quadraro, affittato a ore da un sudamericano residente in zona. La stanza non aveva alcun requisito igienico-sanitario. I carabinieri lo pedinavano da settimane, certi che il medico sarebbe tornato a operare nonostante la sospensione.

La paziente è stata soccorso e trasferita in ospedale: per ora non ha sporto denuncia, ma l’indagine è in corso. Bravi e la ferrista sono stati denunciati per esercizio abusivo della professione medica e allestimento di ambulatorio non autorizzato. Il chirurgo rischia una misura cautelare in carcere per aver violato il provvedimento di sospensione già emesso nei suoi confronti.

Un passato pieno di ombre e una lunga scia di abusi

Bravi è sotto accusa per la morte di Simonetta Kalfus, deceduta dopo una liposuzione clandestina in un ambulatorio a Cinecittà lo scorso marzo. La donna, 62 anni, è morta dopo tre giorni di agonia all’ospedale Grassi di Ostia per una sepsi post-operatoria. In passato, il chirurgo era già stato condannato a un anno di reclusione (pena sospesa) per lesioni: nel 2017 aveva reciso per errore un muscolo a una paziente, consigliandole acqua e zucchero invece di chiamare l’ambulanza. Anche per quella vicenda, i familiari furono convinti a non denunciare.

Nella primavera del 2024, l’Ordine dei medici lo ha sospeso, ma nonostante tutto Bravi ha continuato a operare, ordinando protesi per il seno e affittando appartamenti a giornata nelle zone tra Cinecittà, Don Bosco e Quadraro. Gli inquirenti ritengono che l’intervento interrotto il 16 luglio non sia stato un caso isolato. L’indagine punta ora a ricostruire l’intera rete clandestina e i pazienti coinvolti.

Continua a leggere

Cronache

Pedro pubblica la foto del figlio vestito da principessa: valanga di insulti, ma anche tanta solidarietà

Insulti omofobi contro Pedro per la foto del figlio vestito da principessa. Il calciatore non cancella e riceve il sostegno di migliaia di utenti.

Pubblicato

del

Una foto dolce, tenera, di un bambino felice il giorno del suo compleanno. Ma sui social, troppo spesso, anche un’immagine di gioia innocente si trasforma in un campo di battaglia. È quanto accaduto a Pedro Rodríguez, attaccante della Lazio, che ha condiviso su Instagram uno scatto del figlio Marc, 8 anni, immortalato con una tiara e un vestitino colorato a tema Lilo & Stitch, durante una festa in un parco acquatico a Tenerife.

Valanga di insulti: “È un maschio o una femmina?”, “Cancellalo finché sei in tempo”

In poche ore, quello che doveva essere un ricordo felice è diventato virale per le peggiori ragioni. Sotto la foto si è riversata un’ondata di odio omofobo e sessista: “Chi veste suo figlio da ragazza?”, “Così lo rovini”, “Questo è il mondo al contrario”. Più di tremila commenti, spesso offensivi, irridenti, violenti. Alcuni hanno anche insinuato che Pedro fosse un cattivo genitore per aver permesso a suo figlio di indossare un abito femminile.

Altri ancora, con toni da caccia alle streghe, hanno scritto: “È un padre da denunciare”, “Cancellalo finché sei in tempo”, “Omosessuale”, “Recuperalo prima che sia troppo tardi”.

Pedro non cede: mantiene la foto online e limita i commenti

Il calciatore non ha risposto pubblicamente, ma il suo gesto è stato eloquente: non ha rimosso lo scatto, limitandosi a disattivare i commenti. Niente dichiarazioni ufficiali, se non una secca smentita tramite il club su alcune frasi circolate online e a lui attribuite. L’atteggiamento di Pedro conferma una scelta di discrezione e fermezza, in linea con il suo stile di sempre, lontano dalle polemiche.

Loaiza attacca i tifosi della Lazio, scoppia un altro fronte

Il caso ha preso una piega anche politica. Il giornalista spagnolo Fonsi Loaiza, molto seguito sui social, ha scritto che molti insulti provenivano da account di tifosi della Lazio, sostenendo che tra questi vi sarebbero neonazisti impunitiin Italia. Parole che hanno fatto infuriare molti sostenitori biancocelesti, che hanno chiesto alla società di reagire per vie legali. Per ora, nessuna presa di posizione ufficiale da parte del club.

La solidarietà silenziosa che fa rumore: “Marc è fortunato ad averti come padre”

Ma non tutto è stato odio. Anzi, la valanga di messaggi violenti ha generato una reazione di segno opposto, che ha invaso i commenti di amore, rispetto e incoraggiamento: “L’amore è la forza più potente”, “Fai come i veri laziali: non mollare mai”, “Viva la libertà”, “Lascia parlare gli stolti, siete una bellissima famiglia”.

Tanti tifosi e semplici utenti hanno preso le difese del calciatore e del piccolo Marc, trasformando lo sfregio in un gesto collettivo di empatia.

Una foto che voleva essere un ricordo d’infanzia, una giornata di spensieratezza, si è trasformata in un’istantanea del clima tossico che serpeggia in rete. Ma anche in un atto di resistenza civile contro la cultura dell’odio, nel nome dell’amore e della libertà d’espressione.


Titolo SEO: Pedro pubblica la foto del figlio vestito da principessa: valanga di insulti, ma anche tanta solidarietà
Meta description SEO: Insulti omofobi contro Pedro per la foto del figlio vestito da principessa. Il calciatore non cancella e riceve il sostegno di migliaia di utenti.
Parole chiave SEO: Pedro Lazio, figlio Pedro vestito da principessa, foto Pedro Instagram, insulti omofobi Pedro, Marc figlio Pedro, social odio, solidarietà Pedro, tifosi Lazio

Continua a leggere

Cronache

Matrimonio da favola per Benjamin Pavard e Kleofina Pnishi: nozze tra l’Abbazia di Cava e la Costiera Amalfitana

Nozze da favola per Benjamin Pavard e Kleofina Pnishi: cerimonia a Cava, festa sul mare a Vietri. Ospiti vip, abiti esclusivi e dolci della Costiera.

Pubblicato

del

Immersi nel verde dei Monti Lattari, avvolti dal silenzio millenario dell’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni, Benjamin Pavard, difensore dell’Inter e della nazionale francese, e l’attrice e modella Kleofina Pnishi, si sono detti sì. Una cerimonia solenne e intima, seguita da una festa blindatissima nella scenografica cornice dei giardini del Fuenti a Vietri sul Mare, alle porte della Costiera Amalfitana.

Ospiti d’eccezione e atmosfera da sogno

All’evento hanno preso parte volti noti del calcio europeo e personalità della moda e dello spettacolo. Presenti i compagni di squadra Nicolò Barella, Lautaro Martinez, i fratelli Theo e Lucas Hernandez, Kingsley Coman, Jamal Musiala e l’ex interista Fabio Galante. Al fianco dello sposo, Theo Hernandez in veste di testimone insieme alla moglie Julia. La sposa, accompagnata da damigelle in bianco, ha fatto il suo ingresso sulle note del Canone di Pachelbel, eseguito da musicisti albanesi.

Una festa tra tradizione e glamour

Dopo il commovente scambio delle fedi, Pavard e la sua neoconsorte sono stati accolti da cori da stadio e l’affetto di amici e tifosi. Poi una breve sosta all’Hotel Scapolatiello per prepararsi alla festa, con trucco, parrucco e relax. Kleofina ha sorpreso tutti con un giro tra i vicoletti di Cava a bordo di una Mercedes cabrio d’epoca, prima di imbarcarsi per raggiungere via mare il ricevimento.

Tre abiti per la sposa e dolci della tradizione

La sposa ha cambiato ben tre abiti durante la serata, scegliendo per il saluto finale una minigonna elegante. Il menù ha omaggiato il territorio, con dolci tipici della Costiera Amalfitana e l’immancabile delizia al limone. La festa è rimasta top secret: tutti gli invitati e il personale hanno lasciato i cellulari all’ingresso, in vista di un servizio esclusivo concesso dalla coppia.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto