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Cronache

Tony Colombo attacca i giornali e vìola la corrispondenza dei giornalisti per imporre la sua verità sull’attentato alla sua casa discografica

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Il signore che parla si chiama Tony Colombo. È un artista, così dice. È palermitano, così pare. E pare abbiano tentato di rapinarlo. Così sembra, a sentirlo mentre insulta, insolentisce e offende giornali e giornalisti che hanno avuto l’ardire di pubblicare una notizia circa presunte minacce che potrebbe aver ricevuto trasversalmente in quel di Secondigliano già che qualcuno è andato a sparare un po’ di colpi di pistola dentro i vetri blindati della sua casa discografica. A sentirlo ragionare su Fb, prima di scrivere qualcosa su Tony Colombo bisogna consultarlo, chiamarlo sul telefonino (tutti hanno il suo numero di telefonino, così sembra) e chiedergli se pubblicare o meno la notizia che lo riguarda e magari anche farsi spiegare in che modo pubblicarla. A questo siamo arrivati. Ora, lungi da noi dare lezioni di morale al signor Tony Colombo (è troppo maturo per lezioni di buona educazione), tocca spiegargli che il giornalismo è una cosa seria e lui, che dice di essere un artista, farebbe bene a preoccuparsi della sua arte. Se e quando qualcuno ha scritto che quei colpi di pistola contro la sua casa discografica potrebbero essere messi in relazione alla sua storia di amore con la signora Tina Rispoli, nessuno aveva intenzione di offenderlo o metterlo alla berlina o peggio ancora rivelare una storia d’amore clandestina. Chi ha scritto ciò è perché evidentemente avrà avuto notizia che tra le ipotesi di indagine su questa brutta storia può anche esserci questo tipo di lettura. Colombo dice che la sua storia con la signora Rispoli è una storia d’amore, che è vissuta alla luce del sole, che a marzo del 2019 si sposa, che vuole avere dei figli dalla sua compagna. Bene: ma chi l’aveva messo in dubbio? Nessuno, l’unico a usare questo linguaggio è stato Tony Colombo, che ha offeso il Mattino di Napoli, Today Palermo, il Roma, il direttore del Roma Antonio Sasso (poi alla fine spieghiamo una cosa a Colombo) senza alcun  motivo. Colombo dice e spiega con dovizia di particolari che quel che è successo è solo una semplice rapina andata male. Bene, ce ne rincresce e ci dispiace. Noi gli diciamo che chi indaga vuole anche verificare se per caso queste bestie che hanno sparato ad altezza d’uomo contro la sua casa discografica  volessero per caso fargli del male per colpire la signora Rispoli, che è stata in passato moglie di un uomo ucciso con modalità brutali. Ipotizzare (non i giornalisti ma gli inquirenti) non significa criminalizzare, anzi in questo caso vuole dire provare a chiarire. Dunque stia sereno il signor Colombo, nessun giornalista napoletano, palermitano o italiano ha tempo da perdere per infangare lui e il suo amore per la signora Rispoli. Si è solo provato a spiegare che cosa è accaduto a Secondigliano. Ah, a Colombo vorremmo ricordare due cose: quando si sente infangato o diffamato si può sempre denunciare un giornalista. Così come gli ricordiamo che la corrispondenza telefonica è equiparata alla corrispondenza in senso lato, violarla significa rischiare la galera. Dunque violare la privacy del direttore Antonio Sasso è reato. E in Italia la legge non ammette ignoranza, lex ignorantia non excusat.

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Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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