L’arrivo degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, dopo il lungo iter di approvazione, con un miliardo di euro disponibile dal 3 giugno, dovrebbe dare fiato alla produzione di Stellantis e rendere più concreto l’obiettivo di raggiungere nel 2030 quota un milione di veicoli, tra auto e furgoni, realizzati in Italia. Si tratta di 250.000 in più del 2023, ma nel primo trimestre di quest’anno proprio l’attesa degli incentivi ha determinato una flessione del 9,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Non è un caso che l’amministratore delegato Carlos Tavares abbia deciso di vedere domani pomeriggio, al Centro Stile di Torino, i segretari nazionali dei sindacati metalmeccanici. E’ probabile che nell’incontro il manager fornisca dettagli più precisi sulle produzioni degli stabilimenti italiani.
L’obiettivo di un milione di veicoli è considerato fondamentale dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che vede imminente la conclusione del tavolo aperto con l’azienda e le parti sociali. Urso continua a ritenere necessario anche l’arrivo in Italia di un secondo produttore. “Abbiamo creato le condizioni perché altri si insedino nel nostro paese e producano con la componentistica italiana. Chiunque venga non deve assemblare, ma produrre in Italia con componenti italiani. Sono convinto che nei prossimi mesi sarà possibile affiancare a Stellantis una nuova casa produttiva in Italia” ha ribadito il ministro sabato al Festival dell’Economia di Trento. I sindacati si aspettano novità dall’incontro con Tavares, in particolare per quanto riguarda Mirafiori, dove potrebbe arrivare, entro i prossimi due anni, la produzione della 500 ibrida sulla piattaforma modificata della 500 elettrica.
La 500 ibrida, che non c’entra nulla con quella oggi prodotta in Polonia e ormai arrivata a fine corso, potrebbe portare la produzione di Mirafiori vicina alla soglia delle 200.000 vetture, considerata imprescindibile da sindacati e istituzioni per dare un futuro allo stabilimento. La fabbrica di Torino dovrebbe peraltro avere molti benefici dagli incentivi visto che Stellantis ha aggiunto sue risorse con significativi vantaggi per chi acquisterà la 500 elettrica. Proprio l’attesa degli incentivi ha contribuito al calo della produzione che nel 2023 avrebbe dovuto superare le 100.000 unità, mentre è rimasta sotto le 80.000. Mirafiori, dove è stato forte in questi mesi il ricorso alla cassa integrazione, non è l’unico stabilimento sul quale Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri si aspettano indicazioni più chiare.
A Cassino manca il quarto modello da affiancare alle nuove Giulia, Stelvio e Grecale sulla futura piattaforma large, mentre a Melfi Tavares ha ribadito di recente che arriveranno cinque elettriche, ma senza ancora specificare tutti i brand. Pomigliano ha delle certezze in più perché fino al 2027 si farà la Panda e sono già a pieno regime il Tonale e la Dodge Hornet. I vertici di Stellantis hanno assicurato che la fabbrica campana avrà un futuro, ma non hanno detto con quali modelli. Ad Atessa, in Abruzzo, è stata appena lanciata la nuova gamma dei veicoli commerciali. “Da Tavares ci aspettiamo un cambio rispetto agli ultimi incontri con indicazioni concrete sui modelli, a partire da Mirafiori proseguendo per tutti gli altri stabilimenti, e sui volumi. Per noi sarebbe un importante risultato da confermare poi ai tavoli governativi per avere garanzie su tutte le fabbriche italiane e sulla rete della componentistica” spiega Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl.